Ancora gatte da pelare per il Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, che dovrà attuare al più presto un cambio di rotta sulle politiche che riguardano gli aeroporti. La necessità è quella di fermare il caos voli che sta impedendo a tanti italiani di partire durante il periodo estivo, e che rischia di prorogarsi ulteriormente se non saranno varate nuove misure per tutelare gli operatori del settore e i viaggiatori stessi. Ma qualsiasi azione del Governo potrebbe essere inutile, perché la situazione è ormai incontrollabile ed estesa.
Niente scioperi in Italia dal 27 luglio, ma i voli rimangono a rischio
Sul tavolo del ministro Enrico Giovannini è arrivato un dossier immenso con i temi caldi che riguardano il cielo. Tanti i nodi da sciogliere insieme alle associazioni del settore. A rischio ci sono un’intera stagione turistica, con un fatturato di 800 milioni di euro nel mese di agosto, e i piani di 1,2 milioni di passeggeri. Ma si dovrà parlare anche dei salari del personale di volo e di terra, del rinnovo del piano nazionale aeroporti e un nuovo round di incentivi da destinare alle compagnie low cost.
La buona notizia, almeno per chi deve spostarsi, è che dal 27 luglio al 5 settembre non sono permessi scioperi nel settore aereo italiano, considerando il periodo cruciale per l’andamento del turismo, e quindi dell’economia, del Paese. I veri disagi a chi ha deciso o sta decidendo di partire in questi mesi non saranno infatti dovuti alle tante criticità del nostro Paese. Il Mit ha le mani legate per tutto ciò che riguarda le compagnie aeree estere e gli scali internazionali che nel prossimo periodo saranno scenario di scioperi.
Si fermano gli aerei di Lufthansa e Ryanair: quando sono gli scioperi
A iniziare da quello del 27 luglio, con l’agitazione proclamata dal sindacato tedesco VerDi (Vereinte Dienstleistungsgewerkschaf, o Unione dei sindacati del settore dei servizi) che interesserà Lufthansa. Il personale di terra che si trova in Germania ha deciso di astenersi dal lavoro per “aumentare la pressione” sulla dirigenza per ottenere un aumento in busta paga del 9,5% e chiedere ulteriori assunzioni, visto che dall’inizio della bella stagione sono saltati migliaia di voli domestici a causa della cronica carenza di personale.
A rischio anche i voli da e per la Spagna, considerando che i sindacati Uso e Sitcpla hanno indetto lo stop delle attività del personale di Ryanair per i giorni 25, 26, 27 e 28 luglio. Si tratta però di un’agitazione a “bassa incidenza“, come hanno sottolineato i rappresentanti dei lavoratori, considerando che la compagnia low cost irlandese opera negli 11 scali spagnoli dove è presente principalmente con personale italiano, che come già spiegato non può scioperare, e portoghese.
Le grosse difficoltà affrontate in questo periodo dai vettori internazionali erano state previste da tempo. Sono infatti il risultato, oltre che di poca lungimiranza dei dirigenti, delle crisi internazionali che abbiamo affrontato negli ultimi due anni. A iniziare dalla pandemia di Covid: qua avevamo previsto gli effetti devastanti sulle compagnie aeree. Tra le conseguenze disastrose di ciò che sta accadendo nel mondo ci sono anche i rincari sul costo dei biglietti.
Insomma, oltre il danno la beffa: il rischio è quello di acquistare biglietti a prezzi molto più alti dell’ordinario e di perdere il volo a causa delle agitazioni sindacali. Per questo è sempre meglio informarsi correttamente sulle operazioni da fare per chiedere il rimborso del biglietto aereo in caso di sciopero.