No al ritiro della patente per chi rifiuta l’alcol test

Rifiutare l'alcol test fa scattare automaticamente il ritiro della patente? La risposta sta nell'articolo 186 del codice della strada. La sentenza di un giudice di Pace fa chiarezza

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

C’è una norma che salva dalla sospensione della patente chi si rifiuta di sottoporsi all’etilometro. Non si tratta di un cavillo, ma di una condizione messa nero su bianco nel codice della strada.

Alcol test e ritiro patente

La questione conquista le prime pagine della cronaca dopo la vicenda che ha visto protagonista un romano di 37 anni. Lo scorso 24 luglio l’uomo ha vinto una causa davanti al giudice di pace di Roma. I fatti: attorno alle 19:00 dello scorso 29 marzo l’uomo è stato fermato dai carabinieri nei pressi di Fiano Romano. Effettuati i controlli di routine su patente e libretto è scattata la richiesta di soffiare nell’etilometro. L’uomo però “rifiutava di sottoporsi all’accertamento dello stato di ebbrezza alcolica”, come si legge negli atti.

Il risultato, come annotato dai carabinieri: “La patente di guida è ritirata è sarà inviata alla prefettura di Roma”. L’uomo però ha deciso di rivolgersi a un avvocato e ha fatto ricorso. Ricorso nel quale è stato scritto che l’automobilista, fra l’altro, non è stato messo a conoscenza “della facoltà di farsi assistere da un difensore di fiducia”. La sospensione può essere emessa solo dopo una condanna o un accertamento tramite visita medica. In mancanza, non è possibile sospendere la patente in via cautelare, ma scatta solo una sanzione amministrativa. L’avvocato nel suo ricorso ha prodotto una serie di sentenze più o meno recenti a sostegno della sua tesi.

Stato di ebbrezza e sospensione patente: come e quando

Letti gli atti e consultati i codici, il giudice di Pace ha emesso la sua sentenza. La patente, è stato stabilito, doveva essere restituita. Il giudice ha scritto che si “prevede espressamente la sospensione cautelare della patente di guida da parte del Prefetto nella sola ipotesi di cui all’articolo 186 comma 2 lettera c”, ovvero “qualora sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro”.

Secondo il codice, è punito con “con l’ammenda da euro 1.500 a euro 6.000, l’arresto da sei mesi ad un anno, qualora sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro (g/l)…”

Dunque quelle quattro parole (“qualora sia stato accertato”) cambiano tutto.

Patente riavuta indietro con molte difficoltà

Tornando al caso specifico, il ragazzo romano pur avendo ottenuto la sua vittoria in tribunale sul finire di luglio non è riuscito a riavere subito indietro la sua patente. “Per settimane ai centralini della prefettura non ha risposto nessuno“, lamenta il legale del ragazzo parlando con La Repubblica. L’avvocato Manrico Pensa è riuscito a contattare i funzionari solo dopo molti giorni e un’infinità di telefonate. Infine ha ottenuto che la prefettura autorizzasse i carabinieri a restituire la patente nel rispetto della sentenza del giudice di Pace.

Intanto già da qualche tempo è già stata presentata la riforma del codice della strada. Si tratta di una serie di norme che vanno a inasprire sanzioni e introdurre nuove fattispecie. Fra le situazioni colpite con maggiore durezza anche quelle che riguardano la guida in stato di ebbrezza. Nella formulazione iniziale si valutava anche l’introduzione di multe progressive in base al reddito, sul modello scandinavo.