L’alluvione che ha piegato mesi fa l’Emilia-Romagna e che è tornata a fare danni in Toscana, provocando vittime, e in tante altre zone d’Italia, come in Veneto e Liguria, e prima ancora in Lombardia, con l’esondazione del fiume Seveso – sintomo fin troppo pulsante del cambiamento climatico in atto, che, unito al dissesto idrogeologico che segna il Belpaese (qui le regioni più a rischio), crea un mix esplosivo – ripropone prepotentemente il tema della sicurezza in situazioni di emergenza come questa. La Protezione civile è in prima linea per assistere la popolazione in caso di necessità, ma ci sono dei comportamenti che tutti noi dobbiamo assolutamente conoscere, per evitare danni irreparabili e aiutare chi è in difficoltà.
Forse non tutti sanno che l’acqua può salire improvvisamente, anche di 1 o 2 metri in pochi minuti. Come ricorda la Protezione civile, alcuni luoghi si allagano prima di altri: in casa, ad esempio, le aree più pericolose sono le cantine, i piani seminterrati e i piani terra, quindi se avete la possibilità di spostarvi a un piano superiore, fatelo subito, senza esitare.
All’aperto, invece, sono più a rischio i sottopassi, i tratti vicini agli argini dei fiumi e ai ponti, le strade con forte pendenza e in generale tutte le zone più basse rispetto al territorio circostante.
Inoltre, non dimentichiamo che la forza dell’acqua è tale che può danneggiare anche gli edifici e le infrastrutture, e quelli più vulnerabili potrebbero cedere o crollare improvvisamente: Ponte Morandi capitolo drammatico della nostra storia recente, non unico purtroppo. Ricordiamo per esempio il caso del Ponte di Romagnano Sesia, in provincia di Novara, che è venuto giù pochi minuti dopo una diretta Facebook in cui i sindaci dei comuni vicini, sul ponte, rassicuravano i residenti sulla tenuta dei pilastri.
Tragedie, consumate o solo sfiorate, che in molti casi si potevano evitare: la frana di Casamicciola, Ischia il 26 novembre 2022, per esempio, o l’alluvione nelle Marche del 15 e 16 settembre 2022 sono solo alcuni esempi.
Alluvione Emilia-Romagna: come chiedere gli aiuti
Indice
Cosa fare durante un’allerta rossa con rischio alluvione
Ecco qualche semplice raccomandazione della Protezione civile nel caso di allerta rossa e rischio alluvione:
- seguire le notizie per rimanere aggiornati sulle criticità previste sul territorio e sulle misure adottate dal proprio Comune, e condividere tra amici e parenti, sui social, via chat o come si può tutto ciò che sappiamo sull’allerta e sui comportamenti corretti
- evitare di uscire di casa o spostarsi, soprattutto in auto: se proprio non possiamo farne a meno, meglio guardare prima il percorso che evita le zone allagabili
- non dormire né stare nei piani seminterrati
- proteggere se si può con paratie o sacchetti di sabbia i locali che si trovano al piano strada e chiudere le porte di cantine, seminterrati o garage, ma solo se non si rischia di esporsi a pericoli. Se l’acqua è già entrata e sta salendo in fretta, meglio lasciar perdere e mettersi al sicuro
- valutare con attenzione se mettere al sicuro l’automobile o altri beni, perché potrebbe essere pericoloso
- se si hanno figli a scuola, verifichiamo che l’istituto, gli insegnanti e tutto il personale siano informati dell’allerta in corso e siano pronti ad attivare il piano di emergenza previsto
Cosa fare durante l’alluvione
Se l’alluvione invece è già in corso, ecco cosa fare e cosa non fare mai.
Se si è in un luogo chiuso
Se ci troviamo in un luogo chiuso, come una casa, un ufficio o un negozio:
- non scendere in cantine, seminterrati o garage per mettere al sicuro i beni: si rischia la vita
- non uscire assolutamente per mettere al sicuro l’auto
- se ci si trova in un locale seminterrato o al piano terra, salire immediatamente ai piani superiori
- evitare l’ascensore perché si può bloccare
- chiudere il gas e staccare la corrente: non toccare impianti e apparecchi elettrici con mani o piedi bagnati
- non bere acqua dal rubinetto: potrebbe essere contaminata
- aiutare gli anziani e le persone con disabilità che si trovano eventualmente nel nostro condominio
- limita l’uso del cellulare per tenere libere le linee e agevolare i soccorsi
- tenersi informati su come evolve la situazione e seguire con precisione le indicazioni fornite dalle autorità competenti.
Se si è all’aperto
Se siamo all’aperto l’alluvione può essere subdola:
- allontanarsi subito dalla zona allagata: per la velocità con cui scorre l’acqua, anche pochi centimetri potrebbero farci cadere e farci rischiare di annegare, perché, anche se sappiamo nuotare, potremmo non avere la forza di rialzarci
- raggiungere rapidamente l’area vicina più elevata evitando di dirigersi verso pendii o scarpate artificiali che potrebbero franare
- fare attenzione a dove si cammina: potrebbero esserci voragini, buche, tombini aperti
- evitare di utilizzare l’automobile: anche pochi centimetri d’acqua potrebbero farci perdere il controllo o causare lo spegnimento del motore o disinnescare l’impianto elettrico, rischiando di farci rimanere intrappolati nell’abitacolo, sopratutto se i finestrini elettrici si bloccano
- evitare sottopassi, argini, ponti
- limitare l’uso del telefono
- tenersi informati.
Cosa fare dopo l’alluvione
E quando l’alluvione è passata? Cosa fare? Benissimo darsi da fare e aiutare, ma bisogna attendere le indicazioni di chi coordina l’emergenza:
- seguire le indicazioni delle autorità prima di intraprendere qualsiasi azione, come rientrare in casa, spalare fango, svuotare acqua dalle cantine ecc.
- non transitare lungo strade allagate: potrebbero esserci voragini, buche, tombini aperti o cavi elettrici tranciati. Inoltre, l’acqua potrebbe essere inquinata da carburanti o altre sostanze
- fare attenzione anche alle zone dove l’acqua si è ritirata: il fondo stradale potrebbe essere indebolito e cedere
- verificare se si può riattivare il gas e l’impianto elettrico. Se necessario, chiedere il parere di un tecnico
- prima di utilizzare i sistemi di scarico, informarsi che le reti fognarie, le fosse biologiche e i pozzi non siano danneggiati
- prima di bere l’acqua dal rubinetto, assicurarsi che ordinanze o avvisi comunali non lo vietino, e non mangiare cibi che siano venuti a contatto con l’acqua dell’alluvione perché potrebbero essere contaminati.