Bollette luce troppo care? Attenzione all’IVA non dovuta: ecco come tagliare i costi

Tutto quello che bisogna sapere per ridurre la spesa della bolletta per l'energia elettrica

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Daniele Cardetta

Editor esperto di Green

Dopo la laurea in Storia Contemporanea si dedica all'attività di copywriter con attenzione alle tematiche energetiche e all'innovazione tecnologica.

Soprattutto in tempi, come quelli recenti, sempre più caratterizzati da incertezze geopolitico-economiche, in molti hanno giustamente il timore delle bollette luce troppo care.

Come tutti sappiamo, il costo delle bollette della luce dipende solo in parte dal consumo effettivo. Questo significa che cercare di limitare i consumi e adottare delle buone pratiche potrebbe non essere sufficiente a contenere la spesa in bolletta. A pesare su quanto paghiamo, infatti, ci sono le imposte, come l’IVA, e le accise. L’IVA si paga sul valore economico del servizio nell’aliquota del 10% per le utenze domestiche, mentre l’accisa dipende dalla quantità del consumo di energia espressa in kWh.

Questo significa che i consumatori devono pagare un costo fisso che rischia di pesare non poco sul bilancio finale relativo ai consumi dell’energia. L’IVA, ovvero l’imposta sul valore aggiunto, viene calcolata sulla base dell’importo totale della fattura. Se parliamo di utenze domestiche, si applica l’aliquota IVA del 10%, che diventa del 22% per le utenze a uso non domestico. Bisogna anche sottolineare che l’imposta sul Valore Aggiunto si applica anche a tutte le voci di spesa che fanno parte della fattura, e quindi anche sulle accise. Ma quali potrebbero essere alcune soluzioni al caro bollette luce?

IVA non dovuta: cosa sapere

Alcuni giuristi hanno trattato il problema dell’IVA, una sorta di tassa che si va ad aggiungere a una imposta già esistente, le accise appunto. Qualcosa forse sta cambiando, come sottolineato da una sentenza della Commissione tributaria provinciale a Varese, n.504 del 12 dicembre 2019, secondo cui dalla bolletta andrebbe sottratta l’IVA in quanto sulla base imponibile si pagano già le tasse, ovvero gli oneri generali di sistema.

Come i giudici hanno spiegato, questi oneri hanno già una natura tributaria, pertanto, non potrebbero entrare nella base imponibile a cui si applica l’IVA. Infatti, vanno a finanziare le politiche dello Stato, come per esempio le fonti di energia rinnovabile. Di conseguenza, si tratterebbe di somme pagate dai cittadini per sostenere spese per interessi a beneficio della collettività. Qui sta la loro natura di tributo.
Diverso, invece, è il discorso per altri costi addebitati in bolletta, come quelli per il trasporto dell’energia, tramite la rete elettrica, o per la gestione del contatore. In questi casi l’applicazione dell’IVA è legittima.

Riguardo agli oneri generali di sistema, poi, la definizione che ne dà l’Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) confermerebbe la tesi dei giudici tributari di Varese. In merito, l’Arera parla di componenti per la copertura dei costi per attività di interesse generale per il sistema elettrico nazionale.

Che cosa potrebbe cambiare

Al momento, è comunque bene specificarlo, quella dei giudici tributari di Varese è una sentenza che dovrà trovare conferma presso la Corte di Cassazione. Secondo alcuni potrebbe però essere un’occasione per evitare di pagare l’IVA su questi oneri e pertanto risolvere almeno in parte il problema delle bollette luce troppo care.

In caso affermativo si potrà chiedere alle società elettriche la restituzione delle somme di denaro pagate a titolo di IVA sugli oneri generali di sistema. In attesa della decisione della Cassazione, gli esperti come Angelo Greco invitano a mettere in mora le società elettriche inviando una raccomandata A/R con la richiesta di rimborso dell’IVA non dovuta, in modo da bloccare la prescrizione, che dall’inizio dell’anno si è ridotta da 5 a 2 anni.

Bollette luce troppo care cosa fare

Aldilà di quale sarà la decisione della Cassazione sull’IVA non dovuta, capire come risparmiare sulle bollette della luce non è difficile. Chi ritenesse di pagare decisamente troppo può trovare adeguate soluzioni al caro bollette luce utilizzando uno strumento facile da usare come il comparatore di Libero Tariffe. Si tratta di uno strumento molto facile da usare, anche dagli utenti meno tecnologici, e che consente, in pochi click, di circoscrivere la ricerca solo alle offerte che rispondono a determinate caratteristiche.

Di conseguenza, con un comparatore è possibile risparmiare tempo prezioso, senza per questo andare incontro a rischi o incertezze. Soprattutto con la fine del mercato tutelato, molti sono incerti su cosa riserverà loro il futuro e diventa importante sapersi destreggiare tra le varie offerte.

Inoltre, a volte le bollette luce troppo care sono dovute a offerte non adeguate alle proprie esigenze di consumo. Anche per questo, potrebbe essere una buona idea utilizzare le fasce orarie per individuare i periodi della giornata di maggior consumo e scegliere l’offerta giusta.
In caso di bollette luce troppo care cosa fare dipende anche da eventuali sprechi dovuti agli elettrodomestici energivori. In questo caso la soluzione potrebbe essere sostituire quelli vecchi con nuovi apparecchi con classe energetica elevata.

Contro le bollette luce troppo care è buona norma anche sostituire le vecchie lampadine a incandescenza con le moderne lampadine LED. Per avere la certezza che gli apparecchi siano del tutto spenti, e limitare al massimo gli sprechi, potrebbe essere una buona idea inserire dei timer o dei dispositivi smart per domotica che consentano di ottenere un risparmio energetico e di proteggere gli elettrodomestici da sovratensioni.

 

In collaborazione con Libero Tariffe