Alluvione, rimborsi per imprese e famiglie: c’è una data

Le richieste per i ristori post-alluvione si potranno presentare attraverso la piattaforma Sfinge, la stessa che la Regione Emilia-Romagna utilizzò dopo il terremoto del 2012

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Maurizio Perriello

Giornalista politico-economico

Giornalista e divulgatore esperto di geopolitica, guerra e tematiche ambientali. Collabora con testate nazionali e realtà accademiche.

Dopo settimane di attesa, finalmente è stata annunciata una data importante per chi ha diritto ai ristori per i danni provocati dalla terribile alluvione di maggio che ha colpito soprattutto l’Emilia-Romagna. A spiegare tempistiche e modalità per la richiesta dei rimborsi è stato il commissario alla ricostruzione, il generale Francesco Paolo Figliuolo, nel corso di una conferenza stampa al termine di un incontro con i sindaci della provincia di Rimini.

Quando e come si potranno richiedere i ristori

Le richieste di ristori potranno essere effettuate tramite la piattaforma “Sfinge”, in dotazione alla Regione Emilia-Romagna e giù usata per il sisma che colpì l’Emilia nel 2012. Il sistema “sarà in funzione entro il 15 novembre“, ha riferito Figliuolo. Il Governo ha stanziato 280 milioni di euro per i lavori di somma urgenza. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha poi affermato che “ristoreremo completamente”, afferma ancora il commissario straordinario. Per gli indennizzi “la dotazione è passata da 269 milioni a oltre 600 milioni di euro” di fondi per i ristori a famiglie e imprese. A breve verrà anche firmata un’ordinanza pilota “che prevede semplificazioni molto importanti con la possibilità di affidamento diretto” per gli interventi urgenti (intanto niente risarcimenti per gli assicurati).

Il portale informatico è stato attivato con la firma della “cosiddetta ordinanza di soggetto attuatore“, con cui si dà mandato alla Regione di adattare la piattaforma già in uso per il sisma che colpì l’Emilia nel 2012. Nell’arco di tempo che porta al 15 novembre, in questo arco di tempo il Governo si confronterà con tutto il mondo produttivo e con tutte le parti in causa, “in modo che le ordinanze eseguibili da parte di chi deve produrre le domande e da parte di chi le deve asseverare”. “Abbiamo inserito semplificazioni e deroghe vere e proprie alle normative per dare modo ai comuni, alle province, alla Regione di operare in maniera efficace e veloce nel rispetto dei principi di legalità, trasparenza e amministrazione“, aggiunge Figliuolo (qui avevamo parlato dell’allarme per la bomba sanitaria post-alluvione: via alle vaccinazioni di massa).

I danni del maltempo e le richieste di fondi

Il commissario per la ricostruzione post-alluvione sottolinea come siano giunte “poche richieste, ma ritengo che questo sia il frutto delle riunioni delle giunte”. Quando arriva una richiesta, però, “la eroghiamo praticamente in tempo reale. Ora la priorità è mettere in sicurezza il territorio”. Da qui la decisione di pubblicare prima l’ordinanza pilota sulla messa in sicurezza dei fiumi, che sarà propedeutica a quella sulla riqualificazione del sistema viario e sulle altre opere.

L’entità dei danni provocati dal maltempo nel mese di maggio supera però di gran lunga gli stanziamenti del Governo. Secondo la società di servizi professionali Aon, il disastro è costato all’Emilia-Romagna 8,8 miliardi di euro, configurandolo come la terza catastrofe naturale per gravità dei danni dell’intero 2023 (colture devastate dall’alluvione, boom dei prezzi di questi cibi). Non solo: stando a uno studio condotto dal Joint Research Centre della Commissione europea, l’Italia è tra i Paesi più vulnerabili alle catastrofi naturali in Europa, con la Calabria classificata tra le Regioni più fragili.