La bolletta del gas è stata un po’ meno cara nel febbraio 2024, perlomeno per coloro che rientrano nel servizio di tutela della vulnerabilità, che dall’inizio dell’anno ha sostituito la maggior tutela. Secondo il bollettino mensile di Arera, che pubblica le variazioni dei prezzo del gas all’ingrosso e mostra come impattano su quello finale per questa platea di consumatori, c’è stato un calo del 4% rispetto a gennaio 2024.
È una buona notizia, dopo gli aumenti del mese precedente, dovuti alla fine delle agevolazioni statali varate nel 2022 per far fronte all’inflazione, e in particolare lo è per quella porzione di italiani che, dopo la fine della maggior tutela, è rimasta l’unica a godere di tariffe ridotte. Si tratta di quanti presentano evidenti fragilità, e in particolare di coloro che:
- hanno più di 75 anni
- hanno una disabilità riconosciuta
- abitano in territori colpiti dalle emergenze (come alluvioni o terremoti)
- fruiscono del Bonus energia avendo un Isee non superiore 9.530 euro
Guardiamo nello specifico a quanto ammonta ora il prezzo del gas per questi utenti e quali sono le voci di costo che hanno subito una riduzione.
Indice
Prezzo del gas, scende il costo della materia prima
Nel complesso il prezzo totale per i consumatori sottoposti a tutela della vulnerabilità passa dai 104,56 centesimi per smc (standard metro cubo) del gennaio 2024 ai 100,37, sempre per smc, di febbraio. A provocare la quasi totalità della riduzione del 4% è stato l’abbassamento del costo della materia gas naturale, che dipende direttamente dai prezzi all’ingrosso sul mercato internazionale, e in particolare di quello dell’approvvigionamento del gas. La diminuzione delle tariffe ha provocato una discesa di questa voce dai 37,83 centesimi di euro al metro cubo dell’inizio dell’anno ai 34,24 centesimi di febbraio. Si tratta di un calo di ben il 9,5% in un solo mese. Oltre all’approvvigionamento a comporre la spesa per la materia prima è anche il costo per la vendita al dettaglio, che però è rimasto di 6,55 centesimi al metro cubo, esattamente come a gennaio.
C’è poi anche la spesa per il trasporto e la gestione del contatore, che è necessaria per pagare i servizi di distribuzione, misura, trasporto, perequazione della distribuzione, qualità. È rimasta ferma a 26,46 centesimi di euro, sempre al metro cubo. Esattamente come è rimasta uguale quella per gli oneri generali di sistema, a 2,41 centesimi.
Le imposte tornano a scendere e contribuiscono ad abbassare il prezzo del gas
Non rimangono ferme, invece, le imposte. Dopo l’impennata di gennaio, causata dalla fine delle agevolazioni sull’Iva e dalla risalita delle aliquote, c’è un piccolo calo. Le tasse, che si applicano sui costi lordi, scendono assieme a essi e di conseguenza passano da 31,31 centesimi di euro al metro quadro a 30,71 centesimi. È una riduzione dell’1,9% che si aggiunge a quella della materia prima e contribuisce a quella generale.
Come fa notare Arera le variazioni del prezzo del gas per le fasce più vulnerabili di italiani ora dipendono interamente dalle oscillazioni dei marcati internazionali, a meno di un altro intervento governativo sulle imposte. Queste ultime hanno comunque un impatto non indifferente sul prezzo totale, ne compongono ben il 30,6%. Il peso della materia prima gas naturale, ovvero del prodotto che effettivamente si consuma, è relativamente ridotto, e tra gennaio e febbraio è diminuito, passando dal 42,5% al 40,6%. Il resto, come si è visto, è composto dagli oneri di sistema e dal trasporto e dalla gestione del contatore, che complessivamente contano per il 28,8% del costo.
Come andrà nei prossimi mesi? La discesa dei prezzi all’ingrosso, tornati ai livelli della primavera del 2021, prima dell’impennata dovuta alla guerra in Ucraina, potrebbe proseguire, visto il buon livello delle scorte e il prezzo del gas, di conseguenza potrebbe continuare ad alleggerirsi, specie per le fasce più fragili come quelle che rientrano nel servizio di tutela della vulnerabilità.