Nella notte tra il 25 e il 26 ottobre in Italia tornerà l’ora solare. Le lancette dell’orologio andranno spostate di un’ora indietro. Questo permetterà di dormire un’ora in più quella notte ma, sul lungo periodo, l’ora solare causerà vari problemi, soprattutto in termini di spesa da parte delle famiglie per l’elettricità.
Anche se al mattino, infatti, ci sarà un’ora di luce in più, il sole tramonterà la sera ben prima della fine dell’orario lavorativo, costringendo imprese e famiglie a un periodo di illuminazione degli spazi interni di diverse ore, che continuerà ad aumentare fino a dicembre, per poi diminuire lentamente quando le giornate cominceranno ad allungarsi.
Quando entra in vigore l’ora solare
Alle 3 di notte del 26 ottobre 2025 entrerà ufficialmente in vigore l’ora solare. Allo scoccare di quell’ora, l’orario ripartirà dalle 2:00, facendo guadagnare un’ora di sonno. Un cambiamento ormai tradizionale in Italia, che riallinea parzialmente l’orario al sorgere del sole, aumentando di un’ora la luce al mattino. L’alba, che nei giorni precedenti al cambio si avvicinava alle 8:00 del mattino, tornerà a essere prima delle 7:00.
Al contrario, il tramonto, che avviene attorno alle 18:30 con l’ora legale, passerà alle 17:30, accorciando significativamente le ore di luce durante le giornate lavorative. Con il passare dei mesi, fino al solstizio d’inverno, questo orario continuerà a ridursi. Il cambio d’orario rappresenta spesso un problema per la salute delle persone, come spiegato dal presidente di Sima Alessandro Miani:
Si altera la ritmicità circadiana, ossia l’orologio biologico del nostro organismo che, in assenza di segnali provenienti dall’ambiente esterno, completa il proprio ciclo in circa 24 ore. Il mancato rispetto di questi ritmi naturali ha effetti sulla pressione arteriosa e la frequenza cardiaca: diversi studi hanno attestato una correlazione tra cambio di orario e patologie cardiache, con l’Università di Stoccolma che ha riportato un’incidenza del +4% di attacchi cardiaci nella settimana successiva all’introduzione dell’ora solare.
Quanto si spenderà in più per le bollette
Sima, la Società Italiana di Medicina Ambientale, da tempo sottolinea i molti problemi che il passaggio all’ora solare comporta. L’ora legale, secondo diversi studi, ha fatto risparmiare tra il 2004 e il 2024 circa 2,2 miliardi di euro in elettricità, spostando le ore di luce in modo che corrispondessero con quelle di maggiore attività lavorativa.
Nel solo 2025, in 7 mesi l’ora legale ha fatto risparmiare 330 kWh di energia, pari a 100 milioni di euro, stando ai dati di Terna. Questo ha avuto un effetto diretto anche sull’ambiente. Nonostante le energie rinnovabili abbiano assunto un ruolo sempre più importante in Italia, questo risparmio energetico ha evitato l’immissione in atmosfera di almeno 160mila tonnellate di Co2.
La proposta di abolire l’ora solare
Per queste ragioni, da anni si discute della possibilità di eliminare il cambio dell’ora in Europa. L’abolizione eviterebbe le conseguenze sulla salute e permetterebbe ai singoli Stati dell’Ue di decidere se aderire all’ora solare o a quella legale. Una direttiva in questo senso era stata approvata dal Parlamento europeo nel 2019, ma non è mai stato trovato un accordo in Consiglio Ue.
Per evitare la creazione di fusi orari complessi in Europa infatti, i Paesi membri preferirebbero che tutta Europa si coordinasse su un solo orario. I Paesi nordici, però, preferiscono l’ora solare a quella legale, perché i risparmi energetici sono meno incisivi in quelle zone a causa della loro vicinanza al polo. Di conseguenza, la normativa non è mai passata e il cambio di orario è stato mantenuto.