Nasce il primo liceo digitale italiano: come funziona

A Roma un nuovo indirizzo scolastico nato dalla collaborazione tra Leonardo e il ministero dell'Istruzione per coniugare materia scientifiche, tecniche e umanistiche

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Pubblicato: 1 Ottobre 2022 23:52

Trenta studenti comporranno la prima classe in Italia del “Liceo Digitale”. Si tratta di un nuovo indirizzo che verrà sperimentato all’Istituto Tecnico Carlo Matteucci di Roma, nato dalla sinergia tra la Fondazione Leonardo – Civiltà delle Macchine e la partecipata del Mef, Leonardo, azienda specializzata nello sviluppo dell’alta tecnologia nei settori della difesa, aerospazio e sicurezza, in collaborazione con il ministero dell’Istruzione.

Nasce il primo liceo digitale italiano: il percorso di studi

Il progetto è stato presentato nel corso di una cerimonia dedicata ed è stato salutato con un videomessaggio dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, come “una vera, grande innovazione per la scuola italiana”.

“Leonardo è erede di una tradizione più che centenaria dell’industria italiana, metterla a diretto contatto con la formazione nelle scuole – ha evidenziato il ministro “uno degli elementi più importanti nel ridisegno non solo della scuola ma della stessa società italiana”, un “ridisegno di un percorso ed il perno di una nuova impostazione educativa”.

Il nuovo “Liceo digitale” è stato creato con l’intento di realizzare il Piano Nazionale Scuola Digitale e favorire il dialogo tra le materie scientifiche, tecniche e umanistiche, fondamentali per garantire un futuro sostenibile. “Ci mancano mille tecnici digitali, voi sarete alcuni di questi tecnici“, ha detto ai ragazzi il presidente della Fondazione, Luciano Violante, presentando l’iniziativa nella scuola.

Nasce il primo liceo digitale italiano: il percorso di studi

I primi trenta alunni di questo percorso scolastico studieranno matematica, informatica, fisica e le altre materie più tradizionali, in combinazione con altre più innovative come intelligenza artificiale e robotica, e discipline filosofiche e umanistiche, che contribuiranno a sviluppare negli studenti un pensiero più completo sulle implicazioni etiche, economiche e sociali legate allo sviluppo dei sistemi di intelligenza artificiale.

Nel biennio gli esperti di Leonardo collaboreranno con i docenti sulla formazione e l’insegnamento dell’intelligenza artificiale, sia per le tematiche tecniche sia per gli aspetti di natura umanistica. Negli ultimi tre anni gli studenti potranno invece realizzare progetti specifici di intelligenza artificiale sempre grazie all’affiancamento di un tutor di Leonardo, parallelamente a uno stage formativo in azienda. “Il liceo digitale è una importante innovazione nel sistema Education – ha affermato ancora il presidente di Fondazione Leonardo, Luciano Violante – che ha l’obiettivo di formare giovani con competenze adeguate al mondo digitale. Confidiamo che il nuovo Governo possa continuare su questa strada anche per colmare il nostro deficit di competenze digitali, dal momento che mancano più di un milione di esperti”.

“Il compito di un’azienda come Leonardo, che ha puntato con forza sulla convergenza tra manifattura e digitale, è oggi quello di sostenere una innovazione condivisa con mondo dell’impresa, centri di ricerca, scuola e università – ha aggiunto il presidente di Leonardo, Luciano Carta -. Ecco perché la nostra azienda, nel 2021, ha attivato 776 percorsi formativi tra stage, programmi di apprendistato, tirocini e alternanza scuola-lavoro. Per lo stesso motivo numerosi dipendenti di Leonardo si sono impegnati in più di 1.400 ore di docenza in quattro istituti tecnici superiori italiani”.

“Per supportare la transizione digitale e sviluppare le tecnologie del futuro – ha chiosato l’amministratore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo – occorre investire nelle competenze e nel potenziamento della formazione. Un compito a cui Leonardo contribuisce da sempre attraverso la diffusione di una cultura”.