It-Alert traccia gli utenti, allarme privacy: la bufala

La Protezione civile ha realizzato It-Alert per aumentare l'accuratezza dei messaggi di allarme. E alcuni complottisti temono un rischio per la privacy

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

La mamma dei complottisti è sempre incinta. La Protezione civile ha lanciato un nuovo servizio di allerta, più preciso e performante, per informare la popolazione in merito a calamità in corso o imminenti. Il servizio si chiama It-Alert ed è attualmente in fase di test. Un gruppo piccolo, ma agguerrito, di irriducibili del no ha contestato l’iniziativa sui social sostenendo un fantomatico rischio per la privacy.

It-Alert e i rischi per la privacy

Secondo costoro It-Alert sarebbe una app pre-installata nei cellulari senza il consenso informato dei cittadini. E tale app, oltre a inviare avvisi in merito alla sicurezza, traccerebbe le attività online dell’utenza e i suoi spostamenti sul territorio.

In realtà It-Alert non è una app, ma è parte integrante del sistema operativo di ogni smartphone ed è attivato di default. Sui cellulari Android, per esempio, si trova seguendo il percorso Impostazioni > Sicurezza ed Emergenza > Avvisi di emergenza Wireless > It-Alert.

Il servizio sfrutta la rete mobile tradizionale quindi un eventuale tracciamento non sarebbe accurato come quello messo in atto tramite Gps. Al massimo si potrebbe ipotizzare un’approssimativa triangolazione tramite le reti mobili. Cosa che, peraltro, già da anni può essere ordinata dalle autorità in caso di fatti gravi. Il tracciamento dei cellulari è infatti sempre possibile, anche disattivando It-Alert.

Tenere attivo il servizio è invece utile in caso di emergenza. It-Alert sarebbe certamente stato un’arma in più contro le recenti alluvioni che hanno devastato l’Emilia-Romagna. Tenere acceso It-Alert è senza dubbio una delle cose da fare in situazioni di rischio.

Per quanto riguarda poi il presunto tracciamento delle attività dell’utenza in merito a navigazione online, dati personali e quanto venga scritto sulle tastiere virtuali, si tratta di mere fantasie. It-Alert nasce esclusivamente allo scopo di allertare la popolazione in caso di “minacce estreme alla vita e alle proprietà”, per utilizzare i termini che illustrano il servizio in area Android.

Come funziona It-Alert

It-Alert, il nuovo sistema nazionale di allarme pubblico della Protezione civile, consiste in un sms inviato alla popolazione in caso di pericolo. Il servizio non va a sostituire i tradizionali canali di comunicazione della Protezione civile, ma va ad aggiungersi. It-Alert non è al momento pienamente operativo. Prima che vada a regime sono state previste due fasi di test. La prima fase è stata disposta in 5 regioni secondo questo calendario:

  • 28 giugno in Toscana;
  • 30 giugno in Sardegna;
  • 5 luglio in Sicilia;
  • 7 luglio in Calabria;
  • 10 luglio in Emilia-Romagna.

La seconda fase, che durerà fino a dicembre 2023, prevede ulteriori test nelle rimanenti Regioni e nelle due province autonome di Trento e Bolzano.

I test servono a verificare la funzionalità di It-Alert, da osservare anche in relazione ai diversi tipi di dispositivi mobile riceventi.

It-Alert: messaggio e sondaggio

Chiunque riceva un sms di allerta durante queste fasi di test può stare tranquillo: si tratta solo di prove tecniche di trasmissione, come si diceva una volta. Chi riceva un sms è invitato a cliccare il messaggio e rispondere al questionario. Questo aiuterà i tecnici a tarare con maggiore precisione il servizio. Il vantaggio determinante di It-Alert è quello di permettere l’invio di messaggi anche in caso di saturazione della rete telefonica.

Si rimanda al sito ufficiale di It-Alert per ulteriori informazioni e per il calendario completo dei test, al momento non disponibile. It-Alert, lo ribadiamo, non è una app dunque è inutile cercarlo su Google Play o su App Store. Il rischio è quello di scaricare applicazioni truffaldine.