Alluvione in Emilia Romagna, 21 fiumi esondati e 250 frane

Un'altra giornata di maltempo nella regione emiliano-romagnola. Oltre tredicimila gli sfollati, 21 fiumi esondati e 250 frane

Foto di Giorgio Pirani

Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Le zone dell’Emilia-Romagna colpite dalla devastante ondata di maltempo sono in preda a una pioggia incessante, senza alcuna tregua. Finora, purtroppo, sono state confermate nove vittime: tre a Forlì, un uomo proveniente dal Ravennate e uno nel Bolognese e tre nel Cesenate. In diverse località come Faenza, Forlì, il Ravennate e sull’Appennino bolognese, si verificano situazioni drammatiche con operazioni di salvataggio ancora in corso e la ricerca di persone disperse.

Una situazione altamente critica è stata riscontrata a Bologna, dove si sono verificate esondazioni di canali e torrenti alle porte della città e nella Bassa. In queste circostanze, si lancia un appello pressante affinché le persone non si spostino. Nella tratta romagnola, l’autostrada A14 è stata chiusa al traffico, mentre lungo la linea ferroviaria Adriatica i treni sono fermi. Inoltre, a causa delle avverse condizioni meteorologiche, è stato annullato il Gran Premio.

Sono 10000 gli sfollati, 21 i fiumi esondati in Emilia-Romagna

Le stime sono ancora provvisorie, ma all’ultimo aggiornamento della Regione risultano oltre diecimila gli evacuati in Emilia-Romagna di cui tremila nel Bolognese e cinquemila nel Ravennate, oltre a numeri importanti a Forlì, Faenza e Cesena. “Sono stime difficilissime perchè stiamo facendo fatica ad avvicinarci alle case isolate” ha detto Irene Priolo vicepresidente della Regione e assessora alla Protezione civile. “Una stima destinata a crescere”. Le frane censite sull’Appennino sono 280, di cui 120 particolarmente importanti. I Comuni allagati sono passati dai 37 di ieri ai 44 di oggi. Inoltre 23 fiumi hanno superato al soglia di attenzione ed esondati in più punti.

Le inondazioni hanno colpito anche importanti centri abitati, come Cesena, dove il fiume Savio è straripato ieri sera, Forlì a causa dell’esondazione del fiume Montone, e soprattutto Faenza, che aveva già subito pesantemente l’impatto della precedente ondata di maltempo due settimane fa. In questa città, il fiume Lamone è esondato, ma a differenza di quanto accaduto nelle settimane precedenti, la rottura dell’argine ha coinvolto anche il lato sinistro del fiume, rivolto verso il centro cittadino.

L’acqua è salita rapidamente, invadendo le strade e in alcuni casi raggiungendo i piani superiori degli edifici. In alcune zone di Faenza, l’accesso è possibile solo tramite imbarcazioni. Tuttavia, l’emergenza non si limita solo alle grandi città: a Castel Bolognese, il sindaco ha lanciato un allarme poiché il paese è privo di energia elettrica e rifornimenti di cibo.

Nell’arco di 24 ore caduti fino a 200 millimetri di pioggia

Nell’arco di 24 ore sono caduti fino a 200 millimetri di pioggia sopra l’Emilia-Romagna, con intensità massime nella fascia tra Monghidoro, Civitella di Romagna e Castrocaro Terme. “La peculiarità dell’evento, che è stato classificato come estremo in base ai dati degli ultimi 20 anni, è che sta insistendo nella stessa area già colpita due settimane fa”, dice Paola Salvati, dell’Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica del Cnr.

“Vuol dire che i terreni erano già saturi e dunque non hanno potuto assorbire l’acqua in eccesso, che scorrendo in superficie ha aggravato le piene di tutti i fiumi”. La causa di questo evento estremo va ricercato in un ciclone imprigionato: “si è creata una situazione di stallo”, osserva Marina Baldi, climatologa dell’Istituto per la BioEconomia del Consiglio Nazionale delle Ricerche, “poiché ci sono due aree di forte pressione su Nord Atlantico ed Europa Orientale, che tengono il ciclone bloccato sopra il Centro Italia”.

La A14 chiusa temporaneamente in alcune tratte, disagi anche sui treni

A causa delle intense precipitazioni delle ultime ore, si sono verificati numerosi danni e disagi sulle strade provinciali. Il traffico è fortemente congestionato in molte zone del territorio metropolitano, compreso il capoluogo. La E45 è chiusa in direzione nord all’altezza di San Sepolcro (AR) a causa del traffico pesante, che viene obbligatoriamente deviato verso la A1.

Sulla A14, è prevista l’uscita obbligatoria per tutti i veicoli in direzione nord al casello di Rimini Nord, mentre l’uscita obbligatoria è prevista per il traffico diretto a sud sulla A13 in direzione nord. Il traffico proveniente dalla A13 in direzione sud può percorrere la A14 solo in direzione nord.

Attualmente, si stanno effettuando lavori per aprire un bypass tra i caselli di Faenza e Forlì al fine di consentire ai veicoli fermi sulla carreggiata in direzione sud di invertire il senso di marcia sulla carreggiata nord e uscire al casello di Faenza. Questo intervento mira a migliorare la situazione e facilitare la circolazione dei veicoli interessati.

Disagi anche sulla rete ferroviaria: il servizio di “infomobilità” di Rfi, il gestore della rete, dice che “In relazione all’aggravarsi delle condizioni meteo in atto nella regione Emilia Romagna, la circolazione dei treni è fortemente perturbata con rallentamenti e possibili riduzioni dell’offerta commerciale del segmento AV e riprogrammazione dell’offerta commerciale per il segmento regionale”. La circolazione è dunque “sospesa sulle linee Bologna – Rimini, Ferrara – Rimini, Bacino di Ravenna, Porrettana”.

Prime stime dei danni: 300 milioni di euro dalle attività agricole

Intanto si sta effettuando una prima valutazione dei danni nelle aree già colpite dalle alluvioni o soggette a ristagno idrico, con particolare attenzione alle seguenti zone: nel Bolognese, dove si sono verificate tracimazioni dell’Idice e del Quaderna, tra Imola, Conselice e Massa Lombarda con coinvolgimento del fiume Sillaro; nel Faentino, con allagamenti causati dal fiume Senio e dal torrente Sintria, nonché dal Lamone e dal Marzeno; nel Ferrarese, con la tracimazione del canale Scorsuro alle porte della città e quella della chiusa Cardinala sul torrente Idice, che ha causato l’allagamento di un migliaio di ettari ad Argenta e Campotto con perdite totali; infine, nel Forlivese, con circa 20 ettari di superficie coltivata interessati.

Secondo le stime di Coldiretti,  sono 300 milioni di euro i danni subiti dalle attività agricole e dalle infrastrutture in Emilia Romagna, dove sono finiti sott’acqua migliaia di ettari di terreno coltivato a kiwi, susine, pere e mele ma anche cereali, vivai, ortaggi, allevamenti, macchinari di lavorazione ed infrastrutture.

Per Confagricoltura Emilia Romagna, i danni per i seminativi (grano, orzo, mais, soia, girasole, erba medica, colture orticole e sementiere) ammontano fino a 6.000 euro per ettaro, mentre per frutteti, vigneti e oliveti, inclusi raccolti persi e costi dei reimpianti, si stimano danni fino a 32.000 euro per ettaro.

Questa valutazione non tiene conto delle ripercussioni sulle scorte, le strutture e i macchinari agricoli, né delle anticipazioni di liquidità necessarie per far ripartire le attività. È importante sottolineare anche la sospensione delle operazioni colturali, come i trapianti del pomodoro da industria, l’impossibilità di effettuare i trattamenti fitosanitari, che aumenta il rischio di malattie delle piante, e la mancanza di foraggio per l’alimentazione del bestiame da latte.

Solo nella Bassa Romagna, in provincia di Ravenna, si stima che i danni agricoli causati dalle inondazioni superino i 200 milioni di euro. Circa 1.800 ettari a Conselice e 1.500 ettari a Villanova e Boncellino di Bagnacavallo sono stati sommersi dall’acqua e ancora coperti da uno strato di fango, argilla e sabbia. I frutteti, con peschi, albicocchi, susini e peri, così come le vigne del Trebbiano e del tipico Bursòn, sono stati colpiti, insieme al distretto delle colture da seme. La situazione è estremamente critica e richiederà un lungo periodo di recupero per il settore agricolo di queste aree.

Giovedì 18 scuole chiuse a Bologna, Modena, Reggio Emilia e la Romagna

Anche per giovedì 18 maggio, è stata emessa un’allerta rossa per l’Emilia-Romagna, che riguarda le province di Bologna, Modena, Reggio Emilia e la Romagna. Questo bollettino è stato emesso dalla Protezione Civile regionale. Nonostante non siano previste ulteriori precipitazioni in Emilia-Romagna per domani, si prevede che le piene dei fiumi rimarranno elevate su tutti i tratti vallivi dei corsi d’acqua del settore centro-orientale della regione, a causa delle intense piogge degli ultimi giorni.

Il bollettino sottolinea che sui bacini romagnoli e sugli affluenti del Reno, che sono già stati interessati da esondazioni e rotte, persistono gravi condizioni di criticità, compresi i sistemi di bonifica. Si consiglia quindi di prestare massima attenzione e di adottare precauzioni necessarie per far fronte alle condizioni meteorologiche avverse, specialmente nelle aree segnalate come critiche. La Protezione Civile regionale sta monitorando attentamente la situazione e fornirà ulteriori aggiornamenti e indicazioni alle autorità locali e alla popolazione interessata.