IT-Alert, sperimentazione finita? Cosa succede ora

Il suo suono "violento" alle 12 di giorni prestabiliti ha fatto spaventare tanti, ora la sperimentazione è finita e IT-Alert è pronto ad avvisare tutti

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

IT-Alert, il sistema di allarme della Protezione Civile, ha fatto parecchio parlare di sé negli ultimi mesi. Commenti sia positivi sia negativi al sistema, che va a integrare quello ordinario già esistente come gli avvisi emessi dalle autorità con comunicazioni web e sirene intervento della Protezione civile, con il suono forte e “violento” che ha fatto spaventare molti dei cittadini che hanno ricevuto il messaggio in fase di sperimentazione. E adesso che questa fase è finita, con i messaggi programmati e schedulati tempo prima, ogni cellulare potrebbe ricevere il temuto alert da un momento all’altro. Ma da quando?

IT-Alert, sperimentazione finita

Negli ultimi mesi abbiamo parlato più volte della sperimentazione di IT-Alert, con i messaggi via via mandati a tutti i residenti delle Regioni d’Italia per provare il sistema in vista di una futura copertura su tutto il territorio. L’ultimo test effettuato è stato quello dello scorso 13 ottobre a Bolzano, con la campagna di prova che si è conclusa brillantemente e ha dato la possibilità di avere un feedback sul sistema.

Questo, infatti, si basa su una rete che, mandando un messaggio sui telefoni di tutte le persone che si trovano in un’area interessata da un grave evento, consente di mettere in allerta i cittadini per mettersi al riparo.

La rete che invia questi messaggi è una rete ad hoc, ed è realizzata con due “ridondanze”, cioè se dovesse guastarsi la prima possono subentrare fino a due “supplenti” che possono portare a termine il compito. E per ricevere i messaggi non serve altro che un cellulare attivo, con ricezione attiva anche se c’è campo limitato o se le linee sono sovraccariche, mentre non funziona con i cellulari spenti, totalmente senza campo e potrebbe non suonare se con suoneria silenziata.

Durante le esercitazioni sono stati oltre 4 milioni e mezzo gli utenti che si sono collegati, per lo più attraverso l’uso di dispositivi mobili, al sito IT-Alert per avere chiarimenti sul funzionamento del servizio e tra chi ha ricevuto il messaggio sono stati raccolti 2.676.323 di questionari, attraverso i quali si punta a migliorare il funzionamento del servizio presto entrerà in vigore.

Quando sarà attivo IT-Alert

Ora dunque parte il conto alla rovescia, facendo i dovuti scongiuri. Sì, perché a dir la verità IT-Alert sarà attivato in caso di gravi emergenze o di eventi catastrofici imminenti o in corso e i messaggi partiranno soltanto alla volta delle aree interessate. E il via dovrebbe arrivare da febbraio 2024, dunque tra quattro mesi.

Quando sarà effettivamente operativo, il sistema di messaggistica proveniente dalla Protezione Civile verrà attivato in caso di:

  • maremoto generato da un sisma;
  • collasso di una grande diga;
  • attività vulcanica, relativamente ai vulcani Vesuvio, Campi Flegrei, Vulcano e Stromboli;
  • incidenti nucleari o situazione di emergenza radiologica;
  • incidenti rilevanti in stabilimenti ad alto rischio ambientale;
  • precipitazioni intense.

A regime, quando il sistema sarà operativo, per determinati eventi emergenziali, il Servizio Nazionale della protezione civile con IT-Alert integrerà le modalità di informazione e comunicazione già previste per informare la popolazione, per fare in modo che tutti adottino le misure di autoprotezione rispetto a quanto sta accadendo. L’IT-alert, infatti, si affiancherà ai sistemi di allarme già esistenti anche a livello locale.