Clima in Italia 2024, Bari prima e Belluno ultima, la classifica stilata dal Sole 24 Ore

L’indagine valuta il comfort climatico di più di 100 città capoluogo, a livello provinciale, utilizzando 10 indicatori meteorologici riferiti al periodo 2013-2023

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Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

Sole, brezza e temperature miti: ecco gli ingredienti che rendono Bari la città italiana con il clima migliore, secondo l’indice del Sole 24 Ore. La classifica, aggiornata con i dati di 3bmeteo relativi al decennio 2013-2023, incorona per la prima volta un capoluogo del Sud Italia.

Dieci parametri per il “bel tempo”: l’indice del Sole 24 Ore si basa su una serie di indicatori che misurano le condizioni climatiche ideali, come la frequenza di giornate di sole, precipitazioni estreme, umidità e vento.

Metodologia della classifica climatica delle città capoluogo

La classifica finale dei 107 Comuni capoluogo di provincia è il risultato della media dei punteggi ottenuti dalle diverse città nei 10 indicatori climatici presi in considerazione, validati dal team di meteorologi di 3Bmeteo. Per ogni parametro è stato calcolato il valore medio giornaliero, annuale o decennale registrato in ciascuna città, a partire dai dati meteorologici rilevati per fasce orarie sull’arco del periodo 2011-2021. Così per ciascuna graduatoria sono stati attribuiti mille punti alla città con il valore migliore. Il punteggio scende, in funzione della distanza rispetto alla prima classificata, fino allo zero attribuito all’ultima posizione. Alcuni indicatori sono considerati positivi (più alto è il valore migliore è la performance della città) altri negativi (più basso è il valore meglio è). I dati che uniscono più centri urbani (Pesaro e Urbino, BarlettaAndriaTrani, Massa Carrara, Forlì Cesena), sono il risultato della media dei valori riferiti alle singole città.

  • Nelle ondate di calore, più giorni consecutivi di caldo vengono considerati come multipli di tre (es. 30 giorni consecutivi vengono considerati come 10 ondate)
  • Per l’umidità relativa è stato calcolato prima il dato medio giornaliero, poi i giorni fuori dai parametri di comfort climatico
  • La temperatura percepita tiene conto anche dell’umidità e del vento
  • Sull’indicatore piogge è stato applicato un coefficiente di penalizzazione in base all’indice di siccità Spi, calcolato sulla media di precipitazioni 2013-2023

Il clima di Bari, parametri chiave e implicazioni sul benessere

Con una media di otto ore e mezza di sole al giorno e solo nove giorni di precipitazioni estreme all’anno, Bari si distingue per il suo clima favorevole. La città registra 74 giorni di pioggia annui e 158 giorni all’anno con un’umidità relativa al di fuori dei parametri di comfort, ovvero superiore al 70% o inferiore al 30%. Una brezza estiva di 7,2 nodi medi giornalieri contribuisce a rendere Bari la città con i migliori parametri climatici medi, posizionandola in cima alla classifica.

Nell’era moderna, valutare il benessere dei cittadini richiede di andare oltre il semplice Pil pro capite, considerando un insieme di fattori che influenzano la qualità della vita sostenibile, tra cui il clima gioca un ruolo fondamentale.

I dati provenienti da diverse fonti internazionali attestano che l’ultimo decennio è stato il più caldo registrato nella storia, segnando un trend crescente delle temperature.

Gli eventi climatici estremi, sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici, stanno influenzando aspetti cruciali come la speranza di vita, gli stili di vita, la mortalità e i movimenti migratori.

Il Sud all’avanguardia: Bari e altre città meridionali dominano la classifica del benessere climatico

Per la prima volta, una regione del Sud Italia si è aggiudicata il vertice in un indice composito tematico sulla Qualità della vita, superando Imperia – ora al secondo posto – che aveva ottenuto il primo posto nelle edizioni precedenti: la prima nel 2019 con dati relativi al decennio 2008-2018 e la seconda nel 2022 con dati del decennio 2011-2021.

In aggiunta al capoluogo di Puglia, altre sei città meridionali si classificano nella top ten per qualità climatica: in sequenza Barletta-Andria-Trani (3ª), Catania (4ª), Pescara (5ª), Chieti (7ª), Brindisi (8ª), Agrigento (9ª) e Cagliari (10ª). Oltre a queste, spicca anche Livorno (6ª), l’unica città del Centro Italia a figurare tra le prime dieci.

Le città che vantano il clima più favorevole – non necessariamente le migliori condizioni ambientali – sono prevalentemente le località costiere e alcune città situate in altitudine (come Aosta ed Enna), che offrono un comfort maggiore grazie alla migliore circolazione dell’aria rispetto alle zone interne: qui si godono più ore di sole, un indice di calore generalmente medio-basso, temperato dalla brezza estiva, e minori eventi climatici estremi.

Per quanto riguarda le precipitazioni, vengono premiate le località con una media inferiore di giorni di pioggia annui, ma vengono penalizzate quelle con maggiore aridità, attraverso l’applicazione di un coefficiente negativo nel calcolo del punteggio qualora si evidenzi un deficit di accumulo rispetto alle medie storiche. In sostanza, si vive meglio in luoghi con meno pioggia, purché questa riduzione non comporti siccità.

Clima italiano, le città con le peggiori condizioni meteo

All’estremo inferiore della classifica, Belluno si conferma nuovamente in coda per l’indice di soleggiamento, registrando solamente 6,7 ore di sole al giorno rispetto alla media nazionale di 7,8 ore, e per il numero di giornate fredde, con una media annuale di 23,6 giorni con temperatura massima percepita inferiore a 3°C. Inoltre, Belluno è penultima per l’umidità relativa, considerando i giorni eccessivamente secchi d’estate (meno del 30%) e quelli eccessivamente umidi d’inverno (oltre il 70%), totalizzando 255 giorni nell’anno.

Il numero di giornate piovose è altrettanto significativo, con 118 giorni all’anno con almeno 2 millimetri di pioggia cumulata, superato solo da Lecco, che registra una media decennale di 122 giorni.

Tra gli ultimi dieci posti della classifica si posizionano diverse città della Pianura Padana lungo il corso del Po, tra cui Alessandria (106ª), Pavia (105ª), Cremona (104ª), Piacenza (102ª), Lodi (101ª), Asti (100ª) e Ferrara (99ª).

Rovigo si distingue per il maggior numero di giornate di nebbia, oltre 57 all’anno. Verbania si colloca all’ultimo posto per la frequenza di precipitazioni estreme, con 90 giorni tra il 2013 e il 2023 con più di 40 millimetri di pioggia cumulata in almeno un’ora.

Varese e Como subiscono penalizzazioni per lo stesso indicatore, classificandosi rispettivamente penultima e terzultima, con 76 e 74 “bombe d’acqua” nel decennio.

Tra le metropoli, Cagliari si aggiudica il 10° posto nella top ten, mentre Roma si posiziona al 25° posto, seguita da Napoli (26ª), Venezia (32ª) e Genova (43ª). Le altre grandi città si trovano nella seconda metà della classifica, con Milano in coda al 86° posto.

Siracusa e Terni: record negativi per il caldo

Passando in rassegna gli indicatori del clima, emergono altri due record negativi:

Siracusa, capitale del caldo torrido:

  • Siracusa ha il più elevato indice di calore: 111 giornate l’anno con temperatura percepita superiore a 35 gradi
  • Nell’estate 2023, un’ondata di caldo eccezionale ha fatto toccare il massimo storico di 47°C

Terni: la città con più ondate di calore:

  • Terni si distingue per la maggiore frequenza media annua di ondate di calore: 29 sforamenti oltre i 30° per tre giorni consecutivi
  • Le province liguri di Savona (2 ondate) e Genova (3 ondate) registrano invece il minor numero di ondate di calore

Clima italiano, i primati di Sondrio, Agrigento e Catania

L’indagine sulla Qualità della Vita 2024 ci offre anche alcuni primati interessanti per quanto riguarda il clima italiano:

Sondrio: il regno della calma

  • Sondrio è il territorio meno ventoso d’Italia, con solo otto giorni nel decennio caratterizzati da raffiche di vento
  • La brezza estiva è quasi assente, regalando un clima mite e costante

Agrigento: baciata dal sole

  • Agrigento è la città più soleggiata d’Italia, con una media di 9,1 ore di sole al giorno
  • Il soleggiamento abbondante rende questa città un luogo ideale per gli amanti del mare e del clima caldo

Catania: il giusto equilibrio

  • Catania è la città con il minor numero di giorni l’anno con umidità troppo alta o troppo bassa, con un totale di 111 giorni
  • Questo clima temperato rende Catania una città piacevole da vivere in tutte le stagioni

Aumento delle temperature in Italia, un’analisi degli ultimi 13 Anni

Negli ultimi tredici anni, l’Italia ha registrato un aumento significativo delle temperature, con un incremento medio di due gradi Celsius. Questo fenomeno, attribuito al riscaldamento globale, si manifesta in modo più evidente nelle regioni settentrionali del paese.

Secondo i dati raccolti nelle città capoluogo di provincia, la temperatura media annua è salita dai 13,1°C del 2010 ai 15,1°C del 2023. Questa tendenza non riguarda solo le medie, ma permette anche di valutare concretamente gli impatti del cambiamento climatico, osservabili attraverso i termometri.

L’aumento delle temperature è stato leggermente più moderato nelle regioni centrali, con un incremento medio di 1,8 gradi Celsius. Nel Mezzogiorno, invece, si è registrato un aumento ancora inferiore, con alcune eccezioni come la Sicilia, dove sono stati segnati record estivi di temperature mai registrate in Europa.

Questi dati emergono dall’analisi della media mobile delle temperature annue, calcolata su un triennio, utilizzando le rilevazioni meteorologiche di 3bmeteo in 112 città italiane. Con oltre 2mila centraline sparse sul territorio nazionale, i dati vengono estratti ogni sei ore, offrendo una visione dettagliata dei cambiamenti climatici. I risultati, elaborati dall’ufficio studi del Sole 24 Ore, confermano l’accelerazione dell’aumento delle temperature nell’ultimo decennio, un trend già osservato da numerosi centri di ricerca.

Variazioni climatiche in Italia, Nord vs Sud

L’evoluzione delle temperature in Italia varia notevolmente da Nord a Sud, influenzata da una serie di fattori meteorologici e geografici. Questi includono i venti, le condizioni atmosferiche e l’effetto del riscaldamento differenziale tra le aree costiere e l’entroterra. In particolare, il fenomeno dello scioglimento dei ghiacciai nelle Alpi occidentali contribuisce a un aumento termico più accentuato nelle regioni settentrionali rispetto al resto della penisola.

Tra le città italiane, Varese ha registrato l’aumento più significativo della temperatura media, con un incremento di +2,37°C rispetto al 2013, seguita da Terni, Torino, Cuneo e Parma. Al contrario, Siracusa, Messina e Catanzaro hanno visto un aumento più modesto, con variazioni tra +0,1°C e +0,5°C.

Questa tendenza si conferma nei primi mesi del 2024: secondo il Cnr di Bologna, l’inverno appena trascorso è stato il più caldo mai registrato in Italia, con un’anomalia di +2,19°C rispetto alle medie del trentennio 1991-2020.

Cosa significano questi record?

Questi dati preoccupanti evidenziano gli effetti del cambiamento climatico in Italia, con l’aumento di eventi di caldo estremo che possono avere gravi conseguenze sulla salute delle persone e sull’ambiente.

È necessario attuare misure urgenti per mitigare i cambiamenti climatici e ridurre il rischio di ondate di calore. Le città possono adottare diverse strategie, come la piantumazione di alberi, la creazione di zone verdi e la promozione di stili di vita sostenibili.