Con il cambiamento climatico ondate di calore più frequenti e calde

Secondo l’analisi del World Weather Attribution, le ondate di calore di luglio in Europa e Nord America sarebbero state impossibili senza il cambiamento climatico

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Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

Il programma di monitoraggio della Terra dell’Unione europea, Copernicus, ha ufficialmente confermato che il mese di luglio è stato il più caldo mai registrato sulla Terra. Le osservazioni satellitari e i dati sul campo hanno rivelato che la temperatura è stata più alta di 0,33 °C rispetto a luglio 2019, che deteneva il primato precedente.

L’incremento della temperatura è stato causato dalle ondate di calore e dagli incendi che hanno colpito diverse parti del mondo. Nel solo mese di luglio, le temperature dell’aria sono state superiori alla media recente (1991-2020) di 0,72 °C. Nel complesso, i primi sette mesi del 2023 hanno registrato una delle temperature più elevate di sempre, posizionando quest’anno come il terzo anno più caldo mai registrato.

Questo rappresenta un record dalle “conseguenze disastrose” per il pianeta, record che era stato ampiamente previsto già il 27 luglio, ancor prima della fine del mese. A quel tempo, gli scienziati avevano già considerato “estremamente probabile” che luglio 2023 avrebbe stabilito il nuovo record di mese più caldo mai registrato.

L’umanità è entrata nell’era dell’ebollizione globale

Questa valutazione ha spinto il Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ad affermare che l’umanità ha superato l’era del semplice riscaldamento globale, entrando piuttosto nell’epoca dell'”ebollizione globale”. Recentemente, dati allarmanti sono emersi anche riguardo agli oceani, dove le temperature superficiali hanno raggiunto livelli eccezionalmente elevati a partire da aprile, culminando in livelli senza precedenti nel mese di luglio. Il 30 luglio ha segnato un nuovo record assoluto per le temperature oceaniche, stabilendosi a 20,96 °C, e nell’arco dell’intero mese la temperatura superficiale è stata in media 0,51 °C più alta rispetto alla media (1991-2020).

I segni del riscaldamento globale sono sempre più evidenti

I segnali innegabili del riscaldamento globale, causato principalmente dalle attività umane, in particolare l’utilizzo di combustibili fossili, sono emersi simultaneamente in tutto il mondo. Questi segni sono pervasivi: dalla Grecia in parte devastata dalle fiamme, al Canada colpito da terribili inondazioni; dal caldo soffocante nell’Europa meridionale e nel Nord Africa, agli Stati Uniti meridionali e a parti della Cina, dove le intense piogge hanno fatto seguito al caldo.

A conferma che questi eventi non seguono un pattern ciclico, la rete scientifica World Weather Attribution (WWA) ha recentemente dichiarato che le ondate di calore estreme che hanno colpito l’Europa e gli Stati Uniti non sarebbero state possibili senza l’influenza delle attività umane. Nel frattempo, i dati di Copernicus indicano che la banchisa antartica ha raggiunto la sua estensione minima per un mese di luglio sin dall’inizio delle osservazioni satellitari, con una diminuzione del 15% rispetto alla media per quel mese.

La vicedirettrice del Servizio europeo Copernicus ha sottolineato che il 2023 si posiziona come il terzo anno più caldo mai registrato, con una temperatura superiore alla media recente di 0,43 °C. Inoltre, ha evidenziato che la temperatura media globale di luglio è stata 1,5 °C più alta rispetto ai livelli preindustriali, sottolineando così l’urgente necessità di affrontare i cambiamenti climatici.

WWF: Il cambiamento climatico è una seria minaccia per l’Italia

Il WWF evidenzia l’importanza dell’analisi che dovrebbe mettere fine al triste e inutile dibattito non scientifico che è stato alimentato, principalmente da lobbisti, e che mette in dubbio la gravità degli eventi in corso. Si conferma invece che è di primaria importanza per il nostro Paese accelerare l’azione climatica. Da anni è risaputo che il Mediterraneo rappresenta un punto critico dal punto di vista climatico, esposto a eventi sempre più estremi e frequenti a causa dell’aumento globale delle temperature medie: gli scienziati prevedono che, in futuro, onde di calore come quelle di quest’anno diventeranno ancor più frequenti, verificandosi ogni 2-5 anni.

Il Governo deve accelerare l’azione climatica

Il WWF ha affermato che i negazionisti del clima stanno facendo perdere tempo prezioso e che il governo e il parlamento devono considerare la crisi climatica come una priorità. Il WWF ha anche affermato che il PNIEC (Piano Nazionale Integrato Energia Clima) e il Piano di Adattamento devono essere modificati per includere obiettivi più ambiziosi di riduzione delle emissioni di gas serra e di promozione delle energie rinnovabili. Il WWF ha inoltre affermato che le città devono elaborare piani per adattarsi agli effetti del cambiamento climatico, come le ondate di calore e le isole di calore.

Il WWF ha invitato il governo e il parlamento a prendere provvedimenti urgenti per affrontare la crisi climatica. L’associazione ambientalista ha affermato che il cambiamento climatico è una seria minaccia per il nostro pianeta e che dobbiamo agire ora per ridurre le emissioni di gas serra e adattarci agli effetti del cambiamento climatico già in atto.

Il WWF ha anche invitato i cittadini a fare la loro parte per affrontare la crisi climatica. Infatti, possiamo tutti fare la differenza riducendo il nostro consumo di energia, utilizzando le energie rinnovabili e sostenendo le aziende e le organizzazioni che si impegnano a ridurre le emissioni di gas serra.

Le associazioni ambientaliste chiedono una legge sul clima

Importanti organizzazioni ambientaliste, tra cui WWF, Greenpeace, Legambiente, Kyoto Club e Transport&Environment, hanno chiesto al Governo l’approvazione di una Legge sul Clima. Questa avrebbe l’obiettivo di instaurare un approccio strutturale e sistematico per affrontare la crisi climatica, garantendone un’efficace gestione e definendo obiettivi chiari. Tra le richieste chiave, vi è l’obiettivo cruciale di raggiungere la neutralità climatica entro la metà del secolo, insieme a traguardi intermedi ben definiti.

L’ambizione della legge prevede anche l’assegnazione di un budget di carbonio per ciascun settore produttivo, garantendo una gestione sostenibile delle emissioni in ogni ambito. Inoltre, le associazioni propongono l’istituzione di un Consiglio Scientifico per il Clima, che avrà il compito di guidare le decisioni basate su dati scientifici solidi, un passo fondamentale verso un’azione climatica informata ed efficace.