Polistirolo: come viene riciclato e a quali usi viene poi destinato

Il polistirolo, un materiale utilizzato per diversi usi, può essere riciclato: ecco come

Pubblicato: 28 Ottobre 2018 13:49Aggiornato: 12 maggio 2024 11:32

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Redazione

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Facilmente riconoscibile per il caratteristico colore bianco e per sua la consistenza leggera, il polistirolo – o polistirene – è un materiale molto diffuso.

Viene impiegato ad esempio, come involucro protettivo di oggetti particolarmente fragili – compresi elettrodomestici – per ridurre gli urti durante il trasporto. Tuttavia, il polistirene, grazie alle sue prestazioni tecniche e alla sua versatilità, viene ampiamente utilizzato anche nel settore dell’edilizia.

Il polistirolo e il suo impatto ambientale

Cos’è il polistirolo e come viene ottenuto? Si tratta di una particolare plastica che viene ricavata tramite la polimerizzazione dello stirene. Piatti e bicchieri di plastica, ma anche il materiale che riveste internamente i frigoriferi, sono fatti di polistirene antiurto. Il polistirolo – che appartiene alla famiglia degli stirenici – è uno dei materiali più usati nel mercato del monouso e viene prodotto in grandi quantità: si conta infatti un consumo di 4,5 milioni di tonnellate e solo in Italia è di circa 700.000 tonnellate (il 10%).

La plastica è uno dei materiali inquinanti più diffusi sul pianeta e per ridurre i danni all’ecosistema è indispensabile trovare soluzioni alternative alla plastica stessa, o riciclarla (quando è possibile). Il polistirolo delle stoviglie monouso rientra tra i materiali riciclabili e dunque può essere differenziato e poi recuperato. “Il problema – spiega Antonio Protopapa, Direttore R&D di Corepla – è che col polistirolo si è partiti un po’ più tardi con l’attività di selezione e di avvio a recupero rispetto ad altri materiali perché è più complesso, soprattutto con piatti e bicchieri perché sono fatti di un materiale molto leggero e difficilmente selezionabile, però una volta inviato agli impianti di riciclo, il prodotto è completamente riciclabile”.

Il riciclo del polistirolo: processo e riutilizzo

Come viene riciclato il polistirolo? Il polistirene espandibile – quello leggero classico – dopo essere stato triturato, viene fuso tramite applicazione di calore a pressione controllata, estruso e solidificato. In ultimo, quanto ottenuto, viene rimodellato per la creazione di un materiale che ne consenta la lavorazione. Il polistirolo, non è tuttavia facilmente riciclabile: i problemi sono legati al fatto che spesso il packaging sottoposto a riciclo può essere contaminato da prodotti alimentari in esso contenuto. Per questo motivo, il polistirolo ha bisogno di essere prima “purificato”.

Come viene riutilizzato il polistirolo dopo la fase di riciclaggio? Il più delle volte, specialmente nei casi di materiali destinati a uso domestico, il polistirene viene trasformato nello stesso oggetto di origine o viene trattato per nuovi usi. Inoltre, può dare vita ad appendiabiti, packaging di varie tipologie, ma può essere utilizzato anche per realizzare l’isolamento termico all’interno degli edifici. Il polistirolo, dunque, con la sua versatilità nell’industria e nella vita quotidiana, presenta sfide e opportunità nel suo ciclo di vita. Sebbene il suo riciclo offre possibilità di riutilizzo in una varietà di forme, dalle stoviglie agli isolanti, la sua gestione ambientale richiede attenzione. Affrontare l’inquinamento da plastica richiede sforzi concertati per migliorare la raccolta, il trattamento e la purificazione del polistirolo. Con innovazione e impegno, si può mitigare l’impatto ambientale di questo materiale, promuovendo nel contempo pratiche sostenibili e alternative eco-compatibili.

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