Più consapevoli con la nuova etichetta ambientale: ecco come funziona

Etichette ambientali, col digitale non ci sono più scuse. Tutte le informazioni per valutare la riciclabilità di un prodotto ora sono sono a portata di click

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Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

La prima etichetta digitale ambientale, premiata tra le “best ideas” di etichettatura ambientale di CONAI, è stata sviluppata dal team di Junker app. Grazie a questa innovazione, le aziende possono mettersi in regola con l’obbligo di etichettatura ambientale sui prodotti di consumo e offrire agli italiani informazioni complete e geolocalizzate, frutto dell’armonizzazione tra Comuni, Gestori, Consorzi e produttori.

Prendere lo smartphone, avviare la fotocamera, inquadrare il codice a barre (o il Qr-Code dinamino) di un prodotto e avere accesso, nel tempo di un blip, a tutte le informazioni sulla sua composizione, riciclabilità e, in generale, sostenibilità. Questo gesto, fino a qualche anno fa impensabile, è oggi sempre più familiare anche per i non nativi digitali. E presto potrebbe addirittura diventare parte della nostra routine in enoteca, al supermercato o in profumeria.

Il D-Day dell’etichettatura ambientale obbligatoria su tutti i prodotti di consumo si avvicina e, in vista del 1 gennaio 2023, tanti operatori stanno valutando il ricorso al digitale. Questa opzione – totalmente sdoganata e, anzi, caldeggiata dalla UE, dal MITE e da CONAI – consente infatti di risolvere in modo più economico ed efficiente una serie di difficoltà tecniche, specie per i packaging complessi, piccoli o già densi di informazioni. Ma che cosa cambia dal punto di vista dei consumatori tra un’etichetta cartacea e una digitale?

Noemi De Santis, responsabile comunicazione di Giunko srl, società specializzata nello sviluppo di soluzioni digitali nel settore cleantec, spiega che l’opzione digitale rappresenta un’alternativa smart per cogliere a pieno la sfida lanciata dal legislatore con l’etichettatura ambientale. Inoltre, offre molti vantaggi in più di un’etichetta cartacea: è geolocalizzata, non occupa spazio sul packaging, è sempre aggiornata, personalizzabile, disponibile in più lingue e soprattutto molto, molto più informativa. Con un semplice blip i cittadini hanno accesso a tutte le informazioni utili per conoscere meglio i packaging dei prodotti che acquistano e indirizzare con più consapevolezza le proprie scelte di consumo.

L’integrazione con Junker app

Proprio la società Giunko, nota per aver ideato la più diffusa applicazione nazionale per la raccolta differenziata, Junker app, è stata la prima in Italia a lanciare, qualche mese fa, un’etichetta ambientale digitale (EAD). Questa soluzione innovativa, che è stata già scelta da numerosi produttori di diversi settori merceologici, consente di dare un’estensione digitale alle informazioni di smaltimento e di sostenibilità stampate sugli imballaggi. Tutto ciò è possibile attraverso la piattaforma dell’app Junker, che da oltre 5 anni rappresenta il principale riferimento nazionale in materia di raccolta differenziata e viene usata già da oltre 2 milioni di utenti in tutta Italia.

Grazie all’integrazione con Junker, EAD consente di andare ben oltre i requisiti di legge, fornendo le indicazioni di smaltimento validate e geolocalizzate per ogni Comune italiano. Questa funzionalità, impossibile per un’etichetta cartacea, utilizza il GSM degli smartphone, permettendo di geolocalizzare, in modo anonimo, il device da cui proviene la richiesta.

Una delle prime etichette ambientali digitali di Giunko, realizzata per l’azienda Verolene, è stata premiata da CONAI come una delle “best ideas” di etichettatura ambientale, perché, “sfruttando un canale digitale già molto noto ai consumatori e di facile accesso come l’app Junker, è in grado di fornire informazioni dematerializzate, sempre aggiornate e corrette”.

Tutte le informazioni senza occupare spazio

Altamente personalizzabile in base alle esigenze dei produttori, l’opzione digitale proposta da Junker app può essere attivata inserendo un QR-Code dinamico, oppure sfruttando un elemento già presente sul packaging, il codice a barre. In entrambi i casi, i consumatori avranno accesso in tempo reale alla scheda prodotto, dove troveranno indicati le componenti dell’imballaggio e i materiali di ogni componente, compresi di sigle e codifica UNI. Non solo: sfruttando il GSM degli smartphone, l’etichetta digitale di Junker è in grado di dare anche le informazioni di conferimento geolocalizzate per ogni Comune italiano. E consente ai produttori di inserire, in via opzionale, ulteriori contenuti informativi per valorizzare il proprio impegno aziendale sul fronte della sostenibilità.

L’obbligo di una etichetta ambientale digitale

Alla luce del recente DECRETO LEGISLATIVO 3 settembre 2020, n. 116 secondo cui (art. 3, comma 3, lettera c) «tutti gli imballaggi siano opportunamente etichettati, secondo le modalità stabilite dalle norme UNI applicabili, per facilitare la raccolta, il riutilizzo, il recupero ed il riciclaggio degli imballaggi, nonché per dare una corretta informazione ai consumatori sulla destinazione finale degli imballaggi». Diventa, altresì, obbligatoria l’identificazione del materiale di composizione dell’imballaggio.

Sono diversi i vantaggi derivanti dalla nuova etichetta ambientale digitale:

  • Meno spazio in etichetta, ma informazioni più complete
  • Informazioni di smaltimento geolocalizzate, in ogni Comune
  • Aggiornamenti in tempo reale, senza ristampare una nuova etichetta
  • Informazioni sulla sostenibilità, oltre a quelle di smaltimento
  • Numerosi vantaggi, a costi contenuti
  • Dieci lingue disponibili