Il nuovo bilancio di ICAM nel segno della sostenibilità

L’azienda lecchese specializzata nella produzione e commercializzazione di cioccolato ha presentato il suo quarto bilancio di sostenibilità.

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Redazione

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Che si tratti dei dipendenti di Orsenigo, della cittadinanza che abita il territorio locale o dei coltivatori delle cooperative nei paesi d’origine del cacao, le persone sono da sempre la colonna portante di ICAM. Nel 2021, in occasione del 75° anniversario dalla sua fondazione, l’azienda lecchese specializzata nella produzione e commercializzazione di cioccolato, ha deciso di mettere nero su bianco alcune delle procedure già insite nel proprio modus operandi e sistematizzarle all’interno di una nuova corporate identity caratterizzata dal pay off “Chocolate by Nature”. Un approccio che da più di 75 anni caratterizza la conoscenza da parte dell’azienda di questa meravigliosa materia prima, che contraddistingue il suo agire e che, a partire da oggi, viene declinato su quelli che sono i pilastri fondanti dell’azienda stessa: filiera, ambiente, persone e innovazione.

L’impegno di ICAM è anche quello di operare mantenendo il proprio impatto ambientale più basso possibile. Anche in questo caso si tratta di una propensione che ha sempre caratterizzato l’azienda lecchese e che oggi più che mai si esplicita nel pay off “Chocolate by Nature”, cui il cioccolato (e il cacao ancor prima) è un prezioso dono della natura che necessita di essere trattato con la massima cura e attenzione. Un impegno che si traduce nell’incremento anno su anno della quantità di energia che ICAM autoproduce grazie al trigeneratore, da dove nel 2021 è arrivato l’85% dell’energia necessaria al fabbisogno produttivo dello stabilimento, della riduzione del 10% di emissioni di CO2 nell’atmosfera o agli incarti delle confezioni delle tavolette di cioccolato che nel 2021 sono state realizzate per il 96% in materiale rinnovabile.

Una sfida, quella dell’impatto ambientale che nel corso dello scorso anno ha visto il raggiungimento di un grande traguardo, fortemente voluto dai vertici aziendali e che ha segnato un nuovo modo di affrontare le sfide. Si tratta del primo flowpack compostabile, realizzato utilizzando carta e un biopolimero brevettato, composto da biomassa a base di mais. Un particolare incarto costituito per l’80% da materie prime rinnovabili e compostabili in base alle regole dello smaltimento industriale. Un’innovazione che oggi è l’incarto della gamma di tavolette fiore all’occhiello del premium brand Vanini realizzate con cioccolato biologico monorigine proveniente dalla subsidiary ugandese di ICAM (ICAM Uganda ltd.). La massima espressione di un approccio sostenibile e rispettoso dell’ambiente sotto ogni aspetto.

“Questa consapevolezza non ci è nuova e da sempre è stata alla base del nostro operare”, ha dichiarato Sara Agostoni, Chief Sustainability Officer di ICAM S.p.A. “Non si tratta solo di un ruolo da assumere, ma della ragione d’essere di ogni impresa. I miei nonni prima, e la seconda generazione poi, hanno infatti testimoniato nel corso di 75 anni di storia e ci hanno trasmesso che una impresa può avere futuro solo se capace di essere soggetto proattivo, creare valore e relazioni durevoli nel tempo, cioè impatti positivi per le persone e le comunità, dai coltivatori delle nostre materie prime, alle comunità dei collaboratori, fornitori, clienti, con rispetto e condivisione dei valori della società di appartenenza. Contribuire a continuare questa storia è per me una sfida, che colgo con entusiasmo e senso di responsabilità”.