Dalla Danimarca un progetto per ridurre i rifiuti tessili

Un brand di moda danese ha creato un'etichetta per rivendere più facilmente i suoi prodotti grazie al Marketplace di Meta presente su Facebook e Instagram

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Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

L’eccessivo numero di capi di abbigliamento acquistati e il loro scarso utilizzo genera un problema di sostenibilità che alcuni brand del settore stanno cercando di affrontare con diverse iniziative. L’azienda danese Samsøe Samsøe lo ha fatto attraverso un’etichetta che facilita la rivendita dell’indumento generando annunci online. L’idea e la campagna con cui viene pubblicizzata, intitolata “Resell tag“, sono opera dell’agenzia locale Uncle Grey.

L’approccio di base dell’iniziativa è quello di rendere semplice la rivendita dell’indumento, in modo da incoraggiare un maggior numero di consumatori a metterla in pratica una volta che hanno deciso di non utilizzare più l’indumento in questione.

Questa intenzione si è concretizzata nella creazione di un’etichetta che incorpora un codice QR con tutte le caratteristiche dell’indumento. Una volta che il proprietario dell’indumento ha deciso di smaltirlo, può scansionare il codice con il proprio smartphone.

Come funziona il Resell tag

In pratica il Resell tag di Samsøe Samsøe è un codice QR univoco che viene cucito su ogni capo di abbigliamento. Grazie alla scansione del codice è possibile accedere a tutta una serie di informazioni come:

  • tessuto
  • colore
  • taglia
  • prezzo originale

Queste informazoni permettono di aiutare l’utente a rivendere i capi di abbigliamento in un secondo momento. Infatti, i’idea di Samsøe Samsøe è che, con il proliferare di piattaforme di rivendita online, le persone possono essere incentivate ad utilizzare un servizio gratuito messo a disposizione direttamente dal brand.

Il processo è quasi tutto automatizzato, basta servirsi di uno smartphone per scansionare l’etichetta per attivare tutta una serie di azioni digitali automatizzate che hanno lo scopo di far risparmiare tempo e di eliminare alcuni dei problemi legati alla rivendita online di vestiti.

Il Resell tag è collegato al marketplace di Meta presente sia su Facebook che su Instagram e, in maniera automatica, produce una bozza di annuncio basato sui dati del capo di abbigliamento che si vuole rivendere. Infatti, nel post sono presenti informazioni come lo stile, la taglia, il colore e l’età del capo. La bozza di post che viene generata è corredata di immagini e testi che descrivono il capo che si vuole vendere. L’utente ha la possibilità di vedere l’anteprima dell’annuncio e di inserire il prezzo che desidera ricevere. Una volta inserito questo ultimo dato, il post viene automaticamente pubblicato sul marketplace di Meta.

Il Resell Tag, come riportato in un comunicato stampa, è stato incluso per ora in otto linee di prodotti Samsøe Samsøe, ma si prevede di espandere questa possibilità di rivendita ad altre nuove gamme nel corso del prossimo anno. L’iniziativa viene pubblicizzata attraverso i negozi e i social media del brand, oltre che con una campagna pubblicitaria sui media di moda e lifestyle.

Il settore moda è uno dei più inquinanti

Il CEO di Samsøe Samsøe, Peter Sextus ha spiegato che il ciclo di vita dei prodotti è una questione centrale per il brand che vuole cercare di essere più responsabile a livello ambientale e, il Resell Tag è parte integrante del percorso verso la sostenibilità.

Nel comunicato stampa che informa sulla campagna, Samsøe Samsøe sottolinea che l’industria della moda è una delle più inquinanti al mondo ed è responsabile del 10% delle emissioni totali di CO2. Sextus ha aggiunto che quel che è peggio è il fatto che i vestiti vengono indossati sempre meno. Secondo uno studio di Euromonitor, il numero medio di volte in cui un capo viene indossato prima di essere dimenticato in fondo all’armadio è diminuito dell’85% dal 2002.

Il brand di vestiti ha fatto riferimento anche ad altri studi che evidenziano come l 33% degli acquirenti giudica un capo “vecchio” dopo averlo indossato solo tre volte e cita un dato di Greenpeace secondo cui lo scarso utilizzo degli abiti acquistati genera una perdita di 500 miliardi di dollari all’anno.

Inoltre, rapporto del 2020 della società di consulenza manageriale McKinsey e della Global Fashion Agenda ha rilevato che, per contribuire all’Accordo di Parigi che prevede un aumento massimo di 1,5° C, la rivendita, la riparazione e il riciclo dovranno riguardare un capo di abbigliamento su cinque entro il 2030. Questo significa che i brand del settore moda devono considerare anche il ciclo di vita dei loro prodotti dopo che hanno lasciato gli scaffali.

Il brand Samsøe Samsøe

Samsøe Samsøe è stata lanciata a Copenaghen nel 1993 dai fratelli Klaus e Preben Samsøe. Con 45 negozi il brand è presente in diversi Paesi come Danimarca, Regno Unito e Germania. Attualmente vende in tutta Europa, negli Stati Uniti, in Canada e in Australia.

Nel 2021 ha registrato un fatturato di di oltre 127 milioni di dollari e i suoi prezzi vanno dai 18 ai 700 euro. Dal 2019 il brand sta investendo sempre di più in politiche rivolte alla sostenibilità.