Bonus colonnine auto elettriche, quanto spetta e come funziona

Bonus colonnine di ricarica auto elettriche, è partito il fondo di 90 milioni per l'acquisto e l'installazione di colonnine di ricarica, con un incentivo del 40% delle spese ammesse

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Emanuela Galbusera

Giornalista di attualità economica

Giornalista pubblicista, ha maturato una solida esperienza nella produzione di news e approfondimenti relativi al mondo dell’economia e del lavoro e all’attualità, con un occhio vigile su innovazione e sostenibilità.

Per favorire la diffusione della mobilità elettrica, il Governo e il MITE (Ministero della Transizione Ecologica) hanno stanziato 90 milioni di euro, per l’acquisto e l’installazione di colonnine e infrastrutture di ricarica per auto elettriche. L’incentivo prevede un contributo in conto capitale pari al 40% delle spese ammesse.

Beneficiari di questa agevolazione sono le persone fisiche nell’esercizio di attività di impresa, arti e professioni, le società, enti pubblici e privati che svolgono un’attività commerciale. Ogni richiedente può presentare una sola domanda.

Bonus colonnine per la ricarica, i fondi

Il decreto del Ministero per la Transizione Ecologica (Mite), pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 25 ottobre, ha sbloccato le risorse per 90 milioni.
L’80% dei fondi è destinato agli interventi delle imprese, con valore complessivo inferiore a 375mila euro. Per cifre superiori è destinato un altro 10% mentre per le persone fisiche rimane il restante 10% (9 milioni).

Bonus colonnine per la ricarica, i requisiti per le imprese

Le imprese devono rispettare i seguenti requisiti per accedere al bonus:

  • devono avere sede in Italia e risultare attive;
  • devono essere regolarmente iscritte al Registro Imprese, con iscrizione Ines e Inail e posizione contributiva regolare;
  • non devono aver richiesto altri contributi pubblici per investimenti parte dello stesso decreto Mite;

Sono escluse quelle realtà imprenditoriali in stato di difficoltà, sottoposte a procedure concorsuali o equivalenti, o se sottoposte a sanzioni interdittive. Ancora, sono escluse le aziende che non sono in regola con la restituzione di somme dovute.

Bonus colonnine per la ricarica, requisiti per i professionisti

I professionisti devono:

  • essere in regola con adempimenti fiscali, versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali ed eventuali restituzioni di somme dovute per revoca di agevolazioni;
  • avere un volume d’affari non inferiore al valore dell’infrastruttura di ricarica per cui viene richiesto il contributo (condizione che deve risultare nell’ultima dichiarazione Iva trasmessa all’agenzia delle Entrate, nel rigo VE50).

I professionisti in regime forfetario possono fare richiesta del contributo per un valore dell’infrastruttura non superiore a 20.000 euro. Il contributo non viene concesso ai professionisti che abbiano già fatto richiesta (o abbiano ricevuto) ulteriori pubblici per le spese relative a infrastrutture di ricarica e a quelli non in regola con rimborsi di aiuti richiesti e verificati illegali o incompatibili dalla Commissione Ue.

Bonus colonnine, gli importi

L’erogazione del contributo è gestito da Invitalia e viene effettuato in un’unica soluzione. È pari al 40% delle spese ammissibili, secondo questo schema:

  • per le infrastrutture di ricarica in corrente alternata di potenza da 7,4 kW a 22 kW inclusi:
    – wallbox con un solo punto di ricarica: 2.500 euro per singolo dispositivo;
    – colonnine con due punti di ricarica: 8.000 euro per singola colonnina;
  • per le infrastrutture di ricarica in corrente continua:
    – fino a 50 kW, 1.000 euro/kW;
    – oltre 50 kW, 50.000 euro per singola colonnina;
    – oltre 100 kW, 75.000 euro per singola colonnina.

Bonus colonnine, le spese ammissibili

Sono ammesse solo le spese soggette a fatturazione elettronica. Tra quelle ammissibili, sono incluse:

  • le risorse impiegate per l’acquisto e la messa in opera delle infrastrutture di ricarica, compresa l’installazione di colonnine, impianti elettrici, opere edili correlate e strettamente necessarie e impianti di monitoraggio;
  • i costi per la connessione alla rete elettrica e di connessione per un massimale del 10%;
  • i costi progettazione, direzione lavori, sicurezza e collaudi, nel limite del 10%.

Bonus colonnine, le spese non ammissibili

Non possono essere ammesse al contributo le spese relative a:

  • imposte, tasse e oneri di qualsiasi genere;
  • consulenze di qualsiasi genere;
  • terreni e immobili;
  • acquisto di servizi diversi da quelli elencati all’articolo 6, comma 1, lettere b) e c) del Dm e cioè connessione alla rete elettrica, progettazione, direzione lavori eccetera (che sono ammessi nella misura del 10% sul totale ammissibile); i servizi diversi sono esclusi anche se funzionali all’installazione;
  • costi relativi ad autorizzazioni edilizie, alla costruzione e all’esercizio.

Bonus colonnine di ricarica, le domande

Le domande devono pervenire secondo le modalità stabilite dal decreto sul sito del Mite. Vanno allegate le descrizioni degli investimenti in abbinamento alla segnalazione dei risultati attesi e alla dichiarazione Iva. Il Mite ha 120 giorni per procedere all’erogazione dei contributi con provvedimenti distinti e in riferimento all’ordine cronologico di ricevimento delle domande e previa verifica e accertamento della congruità della documentazione acquisita. Il termine è uguale per comunicare i motivi ostativi nel caso di insussistenza dei requisiti.