Allarme caldo estremo: entro il 2050 il numero di morti sarà quintuplicato

Questo è quanto emerge dal rapporto del "Lancet countdown on health and climate change" che ogni anno fa una previsione sugli impatti dei cambiamenti climatici

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Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

Entro il 2050, le morti per eventi climatici estremi potrebbero quintuplicare. È quanto emerge dal nuovo rapporto del “Lancet countdown on health and climate change”, che mette in guardia sulla grave minaccia che i cambiamenti climatici rappresentano per la salute dell’umanità.

Il rapporto, che viene pubblicato ogni anno, analizza gli impatti dei cambiamenti climatici sulla salute, in termini di mortalità, morbilità e migrazioni. Quest’anno, la previsione è particolarmente preoccupante: se non si prenderanno misure urgenti per limitare il riscaldamento globale, il numero di morti legate al caldo estremo potrebbe aumentare da 250.000 a 1,2 milioni l’anno.

Il caldo estremo è solo una delle minacce che i cambiamenti climatici rappresentano per la salute. Altri rischi includono le inondazioni, le ondate di calore, le malattie infettive e le malattie respiratorie.

Il rapporto del “Lancet countdown on health and climate change” ribadisce che la salute dell’umanità è in grave pericolo se non si prenderanno misure urgenti per mitigare il riscaldamento globale.

Il mondo va nella direzione sbagliata per il clima

Il mondo sta andando nella direzione sbagliata per il clima, secondo il nuovo rapporto dell’University College di Londra. Il rapporto, che rappresenta il lavoro di 114 esperti provenienti da 52 istituti di ricerca e agenzie Onu, presenta 47 indicatori che monitorano l’inquinamento atmosferico domestico, il finanziamento dei combustibili fossili e l’impegno delle organizzazioni internazionali sui benefici per la salute derivanti dalla mitigazione del clima.

Il rapporto evidenzia che il mondo non è sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi sul clima, che mira a limitare l’aumento delle temperature globali a 1,5 gradi Celsius. I continui investimenti e sussidi al settore dei combustibili fossili e la scarsa priorità alla transizione energetica sono le principali cause di questo ritardo.

Il rapporto viene pubblicato in un momento cruciale, dal momento che ci si trova ormai alla fine dell’anno più caldo mai registrato. Gli esperti avvertono che se non si prenderanno misure urgenti, le conseguenze dei cambiamenti climatici saranno sempre più gravi e devastanti.

2023, anno più caldo di sempre: ecco cosa significa

Il clima del pianeta ha raggiunto un livello critico: il 2023 è stato il primo anno a superare la soglia di 1,4 gradi di aumento delle temperature rispetto all’epoca pre-industriale. Questo è il dato principale del report provvisorio sullo stato del clima dell’Omm (l’Organizzazione meteorologica mondiale), che denuncia una situazione drammatica e preoccupante. Il report, basato sui dati fino a ottobre, evidenzia come il 2023 abbia battuto il precedente record del 2016 di 0,2 gradi, e come sia stato caratterizzato da eventi meteorologici estremi che hanno causato danni e sofferenze in tutto il mondo. Il report avverte che il 2024 potrebbe essere ancora più caldo e che è urgente agire per contrastare il riscaldamento globale.

I cambiamenti climatici mettono a rischio la salute e la sicurezza delle persone

I cambiamenti climatici stanno mettendo a rischio la salute e la sicurezza delle persone in tutto il mondo. Periodi di siccità sempre più comuni esporranno milioni di persone al rischio di morire di fame, mentre le zanzare che si diffonderanno più che mai porteranno con sé malattie infettive. I sistemi sanitari faranno fatica a far fronte a questo enorme carico.

Un recente rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) conferma che il 2022 è stato l’anno più caldo degli ultimi 100.000 anni (record negativo, come abbiamo appena visto, recentemente battuto dal 2023).

Dai nuovi dati è emerso che nel 2022 le persone in tutto il mondo sono state esposte a una media di 86 giorni di temperature elevate e pericolose per la salute. Il 60% di quei giorni estremamente caldi è stato causato dai cambiamenti climatici.

Caldo estremo: morti in aumento

Il cambiamento climatico sta uccidendo sempre più persone anziane a causa del caldo. Questo è il dato allarmante del rapporto del “Lancet countdown on health and climate change”, una rete di esperti e organizzazioni che analizza ogni anno gli effetti del riscaldamento globale sulla salute. Il rapporto, basato sui dati dal 1991 al 2022, mostra come il numero degli over 65 anni morti per il caldo sia cresciuto dell’85% in questo periodo. “Stiamo assistendo ai primi sintomi di un futuro molto pericoloso”, ha dichiarato Marina Romanello, responsabile del Lancet Countdown presso l’University College di Londra. “Non stiamo riducendo le emissioni di anidride carbonica abbastanza velocemente per contenere i rischi climatici. Questo ha un costo enorme in termini di vite umane”.

Il rapporto prevede scenari ancora più drammatici se il mondo si riscalderà di 2 gradi entro la fine del secolo. In questo caso, le morti annuali per il caldo potrebbero aumentare del 370% entro il 2050, ossia quasi quintuplicare. Inoltre, circa 520 milioni di persone in più potrebbero soffrire di insicurezza alimentare e malnutrizione, mentre le zanzare portatrici di malattie infettive come la dengue potrebbero invadere nuove aree. Il rapporto chiede di agire con urgenza per limitare l’aumento delle temperature globali sotto 1,5 gradi e salvaguardare la salute umana.

Limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi per la salute pubblica

Limitare il riscaldamento a 1,5 gradi è essenziale per la salute dell’umanità, ma il mondo si sta muovendo nella direzione sbagliata.

Secondo il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, limitare il riscaldamento a 1,5 gradi è un “imperativo di salute pubblica“. Il riscaldamento globale sta già causando un impatto significativo sulla salute, con un aumento delle morti legate al caldo, delle malattie infettive e della malnutrizione.

Tuttavia, gli attuali impegni dei Paesi non sono sufficienti per raggiungere questo obiettivo. Le Nazioni Unite hanno avvertito che le emissioni globali di carbonio dovrebbero diminuire del 43% entro il 2030 per limitare il riscaldamento a 1,5 gradi. Attualmente, invece, si prevede che le emissioni diminuiranno solo del 2%.

La dipendenza dai combustibili fossili è una delle principali cause del riscaldamento globale. Per raggiungere l’obiettivo di 1,5 gradi, è necessario accelerare la transizione alle energie rinnovabili. È inoltre necessario aiutare le comunità vulnerabili a far fronte agli impatti dei cambiamenti climatici.

È necessario agire ora per proteggere la salute dell’umanità. Limitare il riscaldamento a 1,5 gradi è un obiettivo ambizioso, ma è possibile se ci impegniamo tutti insieme.

Barlumi di speranza, ma serve agire ora

Sebbene la situazione sia grave, ci sono alcuni segnali incoraggianti che suggeriscono che il mondo sta iniziando a prendere sul serio la crisi climatica.

  • Il numero di morti legate all’inquinamento atmosferico da combustibili fossili è diminuito del 16% dal 2005
  • Gli investimenti globali nell’energia pulita sono cresciuti del 15% nel 2022, raggiungendo 1,6 trilioni di dollari
  • Se le persone passassero a diete più sane e a basso contenuto di carbonio, si potrebbero prevenire fino a 12 milioni di morti all’anno

Tuttavia, questi progressi non sono sufficienti. È necessario agire ora per limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi Celsius. Il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha dichiarato che “solo un’azione potente e immediata limiterà l’aumento della temperatura globale a 1,5°C ed eviterà il peggior cambiamento climatico”.