Rateizzazione delle cartelle esattoriali, come richiederla: le istruzioni dell’Agenzia delle entrate

L'Agenzia delle entrate ha pubblicato una guida sulla rateizzazione delle cartelle esattoriali, con tempistiche e requisiti

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

L’Agenzia delle entrate ha pubblicato sul proprio sito, e su quello dell’Agenzia delle entrate Riscossione, una guida su come accedere alla misura che permette di rateizzare i propri debiti con il fisco. In questo modo il pagamento delle cartelle esattoriali può essere diluito, approfittando degli strumenti messi a disposizione dall’AdE per riscuotere i propri crediti senza pesare troppo sull’economia.

Si tratta di una modalità molto apprezzata dagli italiani, che negli ultimi anni hanno richiesto sempre più spesso la rateizzazione delle cartelle esattoriali. Secondo i dati della stessa Agenzia delle Entrate, più di 1,4 milioni di persone hanno fatto uso di questo strumento nel 2023, con un aumento del 12% sull’anno precedente.

La rateizzazione ordinaria delle cartelle esattoriali

Il metodo più semplice per rateizzare le proprie cartelle esattoriali è quello ordinario. Chiunque abbia una cartella esattoriale in sospeso, di qualsiasi importo, può recarsi sul sito dell’Agenzia delle entrate e, accedendo al proprio profilo, cliccare sull’opzione “Rateizza ora”. In questo modo si può diluire il proprio pagamento fino a 72 rate mensili, quindi a un periodo che può arrivare fino a 6 anni dal momento in cui si richiede la misura.

Esiste però una soglia che distingue due procedure diverse per accedere a questo strumento. Se il proprio debito è superiore a 120mila euro, cambiano moduli da presentare e anche alcuni requisiti. Chi ha più di 120mila euro da rateizzare infatti, deve presentare una domanda via Pec, allegando una documentazione di temporanea situazione di obiettiva difficoltà economica. In caso si tratti di una persona fisica, è necessario allegare il modulo R2, mentre al contrario in caso la richiesta di rateizzazione provenga da una persona giuridica (come un’impresa), va presentato il modulo R3.

Chi invece rimane sotto la soglia dei 120mila euro di debiti con il fisco, può limitarsi a presentare il modulo R1. In questo caso non è richiesta nessuna certificazione di difficoltà economica. Le cifre non fanno comunque riferimento al debito totale ma soltanto alla singola richiesta di rateizzazione.

La rateizzazione straordinaria e quella in proroga

Esiste però anche un modo per ottenere una rateizzazione in 10 anni, quindi in 120 rate, del proprio debito con il fisco. Si tratta della rateizzazione straordinaria, che però richiede al contribuente di provare una “comprovata e grave situazione legata alla congiuntura economica”. Che si tratti di una persona fisica o di un’azienda, questo significa dimostrare al fisco che, per fattori esterni imprevedibili, ci si è trovati in una difficoltà economica grave che non permette di pagare le tasse dovute.

Anche in questo caso i moduli da presentare via posta elettronica certificata sono due: R4 se il richiedente è una persona fisica o R5 se invece è una persona giuridica. Una volta presentata questa domanda l’Agenzia delle entrate Riscossione deve analizzare la richiesta e mandare una risposta con il piano di pagamenti in caso venga accettata o le motivazioni del rigetto in caso sia rifiutata.

Inoltre, se il contribuente è in grado di dimostrare che la propria situazione economica è peggiorata dopo la richiesta di rateizzazione, si può richiedere una proroga dei propri pagamenti fino a un massimo di 72 rate per la rateizzazione ordinaria o fino a un massimo di 120 per quella straordinaria. La proroga può essere richiesta solo una volta.