Arriva il saldo dell’Imu: chi paga di più e dove

L'imposta municipale propria costa diversamente in base alle varie città, sia in termini percentuali che assoluti

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

L’ultimo Rapporto Imu 2021 curato dal Servizio lavoro, coesione e territorio della Uil fotografa la situazione in Italia a pochi giorni dal saldo dell’imposta municipale unica, che cade il 16 dicembre. In quella data gli italiani verseranno 9,7 miliardi di euro, che andranno a contribuire al gettito complessivo annuo specifico di 19 miliardi e mezzo.

Questo nonostante l’abolizione delle rate introdotte nel corso del 2020 per alcune tipologie di proprietà, per fare fronte alla crisi innescata dalla pandemia.

Sono ben 25 milioni gli italiani chiamati a pagare l’Imu quest’anno, perché proprietari di immobili diversi dall’abitazione principale, per cui l’imposta non è dovuta.

Imu: ammonta mediamente a 1.070 euro, ma raddoppia in città

Il costo medio complessivo dell’Imu sulla seconda casa in un capoluogo di provincia ammonta a 1.070 euro, ma arriva facilmente a oltre 2 mila euro nelle grandi città italiane.

Per le prime case di lusso, che rientrano nelle categorie catastali delle abitazioni signorili, delle ville e dei castelli, si passa da un costo medio di 2.623 euro a punte di oltre 6 mila euro.

Una seconda pertinenza dell’abitazione principale nella stessa categoria, ad esempio una cantina, un garage, un posto auto o una tettoia, costa mediamente agli italiani 55 euro quest’anno, ma in città può raggiungere i 110 euro.

L’aliquota applicata per l’Imu ammonta mediamente al 10,5 per mille, ma in molti comuni è in vigore la ex addizionale Tasi fino a un massimo dello 0,8 per mille. Si arriva dunque all’11,4 per mille.

Chi paga di più e chi paga di meno, le classifiche delle città

Ma insomma chi paga di più l’Imu in Italia? I primi posti in classifica sono occupati dagli abitanti delle grandi città. Ecco quali sono e quanto si paga mediamente, in termini assoluti, per la seconda casa.

  • Torino: 1.745 euro.
  • Genova: 1.775 euro.
  • Bologna: 2.038 euro.
  • Milano: 2.040 euro.
  • Roma: 2.064 euro.

È dunque nella Capitale che l’Imu costa di più. I seguenti invece sono gli ultimi posti, con le città in cui si paga di meno.

  • Sondrio: 674 euro.
  • Crotone: 672 euro.
  • Catanzaro 659 euro.

Imu: chi paga di più la seconda pertinenza nella prima casa

Per quanto riguarda la seconda pertinenza nella stessa categoria catastale, rimane la Urbe il posto più caro in Italia.

  • Napoli: 95 euro.
  • Firenze: 95 euro.
  • Bologna: 96 euro.
  • Milano: 99 euro.
  • Roma: 110 euro.

Le aliquote nei vari capoluoghi italiani, dove sono più alte

L’aliquota, come dicevamo, può variare in base all’addizionale Tasi, e superare agevolmente la media nazionale. Ma ci sono anche casi in cui si scende sotto la soglia massima. Ecco a quanto ammonta nei capoluoghi.

  • 11,4 per mille ad Ascoli Piceno, Brescia, Brindisi, Matera, Milano, Modena, Potenza, Rieti, Roma, Savona e Verona.
  • 11,2 per mille a Siena e Terni.
  • 11 per mille a Lecce e Venezia.
  • 10,9 per mille ad Agrigeno.
  • 10,6 per mille per ben 74 città, tra cui Bari, Bologna, Firenze, Napoli, Palermo e Torino.
  • Sotto la soglia massima per ben 10 città, tra cui Belluno, Gorizia, Pordenone, Ragusa e Udine.

Imu: cosa dovrebbe cambiare con la riforma del catasto

Con l’annunciata riforma del catasto, che ha visto l’ultima revisione nel 1989, potrebbero arrivare grandi novità, a iniziare dall’eliminazione dei paradossi per cui case di lusso nei centri storici hanno rendite basse e le case in periferia, più recenti, rendite più alte.

Le nuove leggi, come ha spiegato Ivana Veronese, presidentessa della Uil, dovrebbe puntare all’equità della tassazione sugli immobili, ripartendo in maniera diversa il prelievo, ma non aumentando gli importi dovuti.