Dichiarazione dei redditi 2024, addio alla scadenza del 30 novembre: termine ultimo 30 settembre

Da quest'anno cambiano i tempi della presentazione della dichiarazione dei redditi. I contribuenti avranno due mesi in meno. Ecco perché

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Novità in arrivo per la dichiarazione dei redditi 2024. Dal 1° gennaio di quest’anno i titolari di partita Iva devono effettuare l’invio entro e non oltre il 30 settembre. Importanti novità in vista anche per quanto riguarda il versamento delle imposte, per le quali è stata introdotta un nuova scadenza al 16 dicembre.

Ma vediamo quali sono le novità più importanti che interesseranno un po’ tutti i contribuenti alle prese con la dichiarazione dei redditi nel corso del 2024.

Le novità previste per la dichiarazione dei redditi

Come già succede per i lavoratori dipendenti e per i pensionati, anche per i contribuenti titolari di partita Iva l’invio del Modello Redditi deve essere effettuato entro e non oltre il 30 settembre. Non vale più, quindi, la scadenza del 30 settembre.

Questa, in estrema sintesi, è una delle novità contenute all’interno del Decreto Legislativa che introduce alcune semplificazioni per quanto riguarda gli adempimenti che devono assolvere i contribuenti. Il provvedimento è stato approvato in via definitiva lo scorso 19 dicembre 2023 ed ha provveduto a modificare su più fronti le regole relative alla trasmissione della dichiarazione dei redditi.

Il legislatore ha provveduto, inoltre, ad introdurre una nuova scadenza relativa al pagamento rateale delle imposte. I contribuenti avranno un mese in più per saldare quanto dovuto: l’ultima rata non dovrà essere versata entro novembre, ma ci sarà tempo fino al 16 dicembre 2024.

I termini di invio

Ma soffermiamoci un attimo sul termine di invio della dichiarazione dei redditi. Sparisce completamente, in altre parole, dal calendario delle scadenze fiscali il termine lungo del 30 novembre, che era stato previsto dall’articolo 2, commi 1 e 2, del DPR n. 322/1998.

Questo significa, in altre parole, che la dichiarazione dei redditi dovrà essere presentata da tutti i contribuenti – quindi anche dai titolari di partita Iva – entro e non oltre il 30 settembre 2024. Discorso diverso, invece, per i soggetti Ires per i quali il termine di invio è stato anticipato dall’ultimo giorno dell’undicesimo mese successivo alla chiusura del periodo d’imposta al nono mese successivo.

Le novità introdotte dal Governo, in estrema sintesi, vanno a ridisegnare completamente il calendario delle scadenze fiscali in vigore dal 1° gennaio 2024. L’Esecutivo ha motivato la propria scelta con la necessità di voler anticipare il controllo delle dichiarazione. Questo permetterà di erogare prima gli eventuali rimborsi che spettano ai contribuenti.

Da quanto si evince dalla relazione illustrativa del Decreto Legislativo, i benefici di questa scelta permettono di anticipare gli eventuali rimborsi. Ma non solo. Danno la possibilità di anticipare i tempi per provvedere alla pre compilazione delle dichiarazioni e per approvare gli ISA.

A cosa devono stare attenti i contribuenti

Se da un lato i contribuenti potranno accedere ai benefici anticipatamente, dall’altro devono prestare la massima attenzione alle nuove scadenze. In particolar modo i titolari di partita Iva devono tenere a mente la nuova scadenza al 30 settembre 2024. L’eliminazione della scadenza del 30 novembre 2024, comunque vada, andrà ad impattare direttamente anche sui pensionati e sui dipendenti che supereranno il termine previsto per il 30 settembre relativo all’invio del Modello 730. In altre parole non sono più previsti i tempi supplementari a cui possono accedere gli eventuali ritardatari.

La nuova scadenza del 1° aprile

Iniziando a dare uno sguardo al futuro, i contribuenti è meglio che inizino a prepararsi alla nuova scadenza del 1° aprile. Dal 2025 il Decreto Legislativo prevede che la dichiarazione dei redditi venga presentata entro e non oltre questa data. Ad ogni modo sarà necessario attendere fino al 30 aprile per potersi appoggiare sulla dichiarazione dei redditi precompilata, che dovrebbe essere resa disponibile anche per i contribuenti titolari di una partita Iva.

Ricordiamo, infatti, che a partire proprio da quest’anno l’Agenzia delle Entrate inizierà a predisporre la dichiarazione dei redditi precompilata anche per quanti siano titolari di redditi diversi da quelli da pensione e da lavoro dipendente. Il documento messo a disposizione a partire dal 2024 è relativo al periodo d’imposta 2023.

Questo significa, in estrema sintesi, che gli imprenditori ed i lavoratori autonomi entreranno in quella platea di contribuenti per i quali l’Agenzia delle Entrate provvederà a precompilare i dati relativi:

  • ai familiari;
  • agli oneri detraibili e deducibili;
  • le certificazioni rilasciate dai sostituti d’imposta.

La nuova scadenza delle imposte

Arrivano, inoltre, alcune novità anche per il versamento del saldo e dell’acconto a rate. Almeno per quelle relative alle somme che sono dovute per il periodo d’imposta 2023. I contribuenti avranno la possibilità di accedere alla rateazione senza la necessità di esercitare la relativa opzione nel momento in cui presentano la dichiarazione periodica.

Per capire quali siano le intenzioni del contribuente. l’Agenzia delle Entrate si appoggerà al cosiddetto comportamento concludente dello stesso. La dilazione dei pagamenti potrà essere estesa ad un’ulteriore rata, la cui scadenza è stata fissata al 16 dicembre 2024.

Il legislatore, inoltre, ha provveduto ad uniformare i termini di versamento per i pensionati, i dipendenti ed i titolari di partita Iva. Per tutti questi soggetti le imposte a rate dovranno essere versate il 16 di ogni mese.

Cosa cambia per i rimborsi Irpef

Alcune novità riguardano anche i rimborsi Irpef per i lavoratori dipendenti. Questi potranno chiedere all’Agenzia delle Entrate di erogare i soldi direttamente a loro senza passare dall’azienda e dalla relativa busta paga. Nel caso in cui dovesse versare un saldo Irpef, il contribuente ha la possibilità di farlo direttamente con un Modello F24 senza che questo sia trattenuto dall’azienda sulla busta paga.

In sintesi

Da quest’anno cambiano le tempistiche per l’invio della dichiarazione dei redditi. I titolari di partita Iva la devono presentare entro e non oltre il 30 settembre. Viene, quindi, completamente cancellata la scadenza del 30 novembre.

Novità in vista anche per il pagamento a rate delle imposte: ci sarà la possibilità di dilazionare i pagamenti un mese in più e finire di pagare il 16 dicembre 2024.