Bonus Imu 2022: chi può richiederlo e quanto vale

Nella legge di Bilancio 2022 è stata inserita una nuova agevolazione per incentivare il turismo delle aree interne maggiormente colpite dallo spopolamento

Foto di Pierpaolo Molinengo

Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Nell’ambito della prima Legge di Bilancio di Mario Draghi è stata approvata una sperimentazione che porterà al nuovo Bonus Imu. La nuova norma è entrata in vigore con l’inizio del nuovo anno e varrà di certo per tutto il 2022 e anche per l’intera durata del 2023. Come sottolineato nel testo della Manovra, la legge riguarda soltanto alcune categorie specifiche di contribuenti e non la totalità dei cittadini italiani.

Il 30 dicembre 2021, in via definitiva, la Camera dei Deputati ha infatti approvato la Finanziaria per l’anno iniziato da pochi giorni e il successivo 2 gennaio è stata ufficializzata anche la pubblicazione del relativo testo in Gazzetta Ufficiale, con tanto di firma del presidente della Repubblica uscente Sergio Mattarella.

Ma chiaramente rimangono ancora diversi punti di domanda, dovuti al fatto che al momento non si conosce la natura dei decreti attuativi che porteranno alla realizzazione pratica e tangibile della normativa. Inoltre mancano ancora anche gli strumenti di programmazione degli interventi nei relativi territori, ma è comunque possibile farsi un’idea di massima su chi verrà agevolato e sulle modalità di entrata in vigore della regola.

Bonus Imu per i locali pubblici: le finalità e la platea degli ipotetici beneficiari

Il biennio che termina con il 2023 vedrà quindi l’introduzione di questo bonus sperimentale. L’agevolazione è stata pensata con l’intento (e la speranza) di favorire lo sviluppo turistico e contrastare l’abbandono dei territori ritenuti più disagiati. Non sarà comunque un bonus rivolto a tutti. Esistono infatti dei requisiti specifici e delineati per poter rientrare tra gli ipotetici beneficiari dello sconto.

Questa particolare variante del bonus Imu dovrebbe spettare – secondo la regola – a tutti coloro che decidono di trasferirsi (o proseguire con la propria attività) all’interno di uno di quei comuni del territorio nazionale che più sta subendo il fenomeno dello spopolamento delle aree interne. La zona geografica interessata dovrà infatti contare su una popolazione complessiva che non vada oltre il numero di soli 500 abitanti residenti.

Bonus Imu per i locali pubblici: per quali immobili è previsto

E così il nuovo bonus Imu verrebbe applicato unicamente sui cosiddetti immobili strumentali. Per essi, si intendono quelle unità immobiliari possedute dagli esercenti e utilizzati unicamente per l’esercizio della propria attività. Questo nuovo contributo sarà devoluto in base alle risorse che già sono state assegnate, ovvero l’equivalente di 10 milioni di euro per quest’anno, più altri 10 milioni per l’anno 2023.

Infine, come già specificato, i criteri e le modalità con cui verrà messa a terra l’agevolazione saranno conosciuti in via definitiva solo quando saranno definiti con chiarezza i relativi decreti attuativi. I soggetti interessati sono molteplici: dal ministero della Cultura a quello dello Sviluppo economico, passando per il dicastero dell’Economia e delle Finanze e per quello dell’Interno.

Ma non finisce qui. Per incentivare ancora di più la misura, lo Stato, le Regioni, le Province autonome e gli Enti locali avranno la possibilità di concedere, sempre a chi potesse rispettare i requisiti, alcuni beni immobili di proprietà non utilizzati per fini istituzionali. Verranno concessi in comodato con un contratto di durata massima di 10 anni. Il beneficiario si dovrà fare carico di eventuali spese e interventi di manutenzione necessari per rendere l’immobile conforme ai parametri richiesti.