Autogrill, fine di un’era: gruppo a guida svizzera e possibile cambio di nome

La storica società di ristorazione si fonde con il colosso dei duty free svizzero Dufry creando un gruppo da 12 miliardi di ricavi

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Redazione

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Da oltre 70 anni Autogrill nel nostro Paese è sinonimo di area di servizio, spesso vere e proprie oasi lungo chilometri e chilometri di asfalto. Ma quelle insegne punto di riferimento degli automobilisti sulle autostrade italiane da oggi potrebbero cambiare nome: la multinazionale della ristorazione su strade, aeroporti e stazioni ferroviarie si è fusa con il colosso del duty free Dufry.

Autogrill, fine di un’era: l’Opa di Dufry

Alla fine di mesi di indiscrezioni mai smentite la società svizzera ha lanciato un’offerta di acquisto e scambio (Opas) che punta a ritirare Autogrill dalla Borsa, creando un gruppo da oltre 12 miliardi di ricavi ed un ebitda di circa 1,3 miliardi.

L’operazione è stata studiata in accordo con la famiglia Benetton che aderirà all’Opa portando in dote il 50,3% di Autogrill posseduto da Edizione holding, diventando così il primo socio del nuovo gruppo con una quota tra il 20 e il 25,2%, a seconda dell’esito dell’offerta.

Edizione, holding della famiglia Benetton, diventerà il primo azionista ma la guida sarà dei vertici svizzeri, Juan Carlos Torres e Xavier Rossinyol che saranno rispettivamente presidente esecutivo e ceo del nuovo gruppo.

In Borsa i titoli si stanno posizionando sul valore dell’opa obbligatoria che scatterà quando Edizione trasferirà il suo 50,3%: -7,83% a 6,31 euro per il gruppo italiano e +6,4% a 33,24 quello svizzero.

Autogrill, “rimarrà un asset di natura strategica per Edizione” premette Alessandro Benetton, presidente della holding di famiglia, che entrerà in cda del nuovo gruppo come presidente onorario.

“Rappresenta un’eccezionale opportunità di creazione di valore per i nostri stakeholder” aggiunge Gianmario Tondato Da Ruos che lascerà la guida di Autogrill a Paolo Roverato e assumerà la carica di Presidente Esecutivo di tutte le attività nordamericane del nuovo gruppo.

Autogrill, fine di un’era: la storia

Per Da Ruos la fusione con Dufry segna “la fine di un’era e l’inizio di un nuovo viaggio” per Autogrill.

“Sono entrato in Autogrill nel 1999 – ricorda – oggi siamo leader globali, abbiamo recentemente rafforzato la nostra struttura del capitale e ora questa nuova compagnia aprirà un nuovo capitolo nell’industria delle concessioni nel settore dei viaggi”.

Dufry e Autogrill sono “aziende complementari – spiega – e insieme hanno maggior forza per investire nell’innovazione e una maggior forza globale per attuare soluzioni più appropriate per i nostri clienti con prodotti per tutta l’esperienza di viaggio”.

“Come management sosteniamo l’operazione – prosegue Da Ruos  – che è una grande opportunità per il breve ed il lungo termine”.

“La forza di una compagnia sosterrà quella dell’altra – sottolinea – per coprire i differenti canali creando una piattaforma in cui investire”. “Conosco Xavier da lungo tempo – conclude riferendosi all’amministratore delegato di Dufry Rossygnol – e ne apprezzo le qualità manageriali e umane. Credo che abbia ciò che serve per portare avanti il Gruppo”.

La storia di Autogrill nasce nel 1947 grazie al primo punto di ristorazione lungo l’autostrada creato da Mario Pavesi, fondatore dell’omonimo storico marchio italiano dell’industria alimentare italiana (qui avevamo parlato del fallimento di uno storico brand della moda italiana).

La crescita della società italiano l’ha portata negli anni a espandersi in 30 Paesi diventando una multinazionale con oltre 31mila dipendenti in circa 3.800 punti vendita in autostrade, aeroporti e stazioni ferroviarie con un portafoglio di oltre 300 brand in gestione (qui abbiamo spiegato come funzione la procedura per il cashback di Autostrade).