La pace fiscale sta funzionando? Ecco chi non pagherà le cartelle

I dati dell’Agenzia delle entrate mostrano quanti italiani hanno richiesto la definizione agevolata: l’annuncio di Fratelli d’Italia in vista dell’estate

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Dopo la bagarre che ha accompagnato l’approvazione della prima legge di Bilancio del governo guidato da Giorgia Meloni, con l’arrivo del nuovo anno la premier ha dovuto spostare la propria attenzione su altri fronti della vita pubblica del Paese, su cui le opposizioni non hanno mancato di attaccarla usando toni anche molto duri. Dalla questione dei flussi migratori e dei relativi salvataggi in mare da parte delle Ong (con il drammatico epilogo della stage di profughi a Crotone), passando dalle tensioni diplomatiche con il presidente francese Emmanuel Macron, fino alle ultime vicende che riguardano la stretta europea sulla produzione di auto a diesel e benzina, fra gennaio e febbraio la presidente del Consiglio ha dovuto momentaneamente trascurare l’ambito di stretta pertinenza economica.

Chi invece è rimasto vigile sui temi di propria competenza è il ministro Giancarlo Giorgetti. Negli stessi giorni in cui ha dovuto spiegare ai cittadini le motivazioni che hanno spinto l’esecutivo a non prorogare la norma su Superbonus edilizio (mettendo a rischio la stabilità di un comparto che stava tornando a crescere dopo la brusca frenata negli anni dell’emergenza pandemica), il titolare del dicastero ci ha tenuto anche ad affrontare l’argomento che riguarda la pace fiscale, tra i capitoli cardine della Manovra approvata nelle ultime giornate del 2022.

Rottamazione delle cartelle, quante sono le richieste pervenute nel 2023

Il numero 2 della Lega ha ritenuto opportuno tornare sulla questione dopo aver potuto osservare gli ultimi dati aggiornati che gli sono stati forniti dall’Agenzia delle entrate dopo una capillare raccolta di numeri nei comuni di tutta Italia. L’annullamento delle cartelle esattoriali con un valore inferiore ai mille euro ha rappresentato una vera e propria misura bandiera per il centrodestra: per questo ora risulta importante valutare gli effetti apportati dal provvedimento sull’economia reale, vista la grande incognita rappresentata dal numero di amministrazioni locali disposte ad aderire all’iniziativa (non esiste alcuna obbligatorietà per i sindaci e gli assessori).

Stando ai numeri assoluti forniti dall’ente addetto alla riscossione, la rottamazione riguarda una mole di cartelle esattoriali che oscilla tra i 25 e i 27 milioni. I contribuenti coinvolti sono oltre 7 milioni, per un valore complessivo che raggiunge i 18 miliardi di euro. Somme che vengono condonate perché, secondo quanto ribadito ancora una volta nelle ultime ore dal viceministro Maurizio Leo, nella stragrande maggioranza dei casi lo Stato non è più in grado di recuperarle.

Pace fiscale e concordato preventivo: l’annuncio di Fratelli d’Italia per le politiche fiscali

Dal ministero di via XX Settembre esprimono soddisfazione per i primi riscontri di questi mesi iniziali del 2023. “Nel giro di pochi giorni – fanno sapere – sono arrivate 65mila richieste di definizione agevolata delle cartelle”. Per quanto riguarda le piccole e medie imprese si torna a parlare anche di concordato preventivo biennale, uno strumento di cui la stessa presidente del Consiglio aveva illustrato i vantaggi (soprattutto in termini di contrasto all’evasione fiscale) in una recente intervista apparsa su Il Sole 24 Ore.

E così, negli stessi giorni in cui la leader di Fratelli d’Italia è stata impegnata in un tour globale che l’ha vista fare tappa prima in India e poi negli Emirati Arabi Uniti, i suoi più stretti collaboratori in ambito economico e finanziario hanno mostrato la volontà di non mollare la presa sui temi fiscali. “Prima dell’estate riusciremo ad approvare anche una nuova moratoria per i contribuenti” fanno sapere da via della Scrofa, specificando che “nessuna scadenza di versamento verrà saldata nel mese di agosto, si deve ripartire da settembre“. Il problema – proprio come successo per la Manovra – resta quello di trovare le coperture necessarie per realizzare i propri intenti.