5 per mille 2022: a chi si può dare e come fare. Tutti gli enti (con codice fiscale)

Cos'è e cosa c'è di diverso dall'8 per mille? Come devolvere e a chi questa parte di IRPEF? Gli elenchi degli enti ammessi tra volontariato, onlus e sport

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Alcuni ci scrivono per avere chiarimenti in merito al cosiddetto 5 per mille. Cos’è e cosa c’è di diverso dall’8 per mille? Il 5 per mille è stato introdotto in maniera sperimentale con la Legge Finanziaria del 2006 per sostenere, attraverso la destinazione di una quota di IRPEF, le organizzazioni non lucrative, le attività di ricerca scientifica e sanitaria e le attività socialmente utili svolte dai Comuni.

Cos’è il 5 per mille e come devolverlo

Il 5 per mille infatti è una misura fiscale che consente ai contribuenti di destinare una quota dell’IRPEF – pari, appunto, al 5 per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche – a enti che si occupano di attività di interesse sociale, come associazioni di volontariato e di promozione sociale, onlus, associazioni sportive che svolgono prevalentemente attività socialmente utili, enti di ricerca scientifica e sanitaria.

Attenzione: non è una donazione, infatti non si può detrarre dalle tasse, ma non comporta neppure oneri aggiuntivi. Ciò significa che non costa assolutamente nulla a noi cittadini che paghiamo le tasse, in quanto siamo comunque tenuti a pagare l’IRPEF. Quindi il contribuente la paga comunque, ma ha la libertà di decidere, gratuitamente e senza vincoli, a chi destinare questa cifra.

Il cittadino può aderire al 5 per mille in due modi: scegliendo solo il settore di interesse sociale, ad esempio volontariato, oppure inserendo il codice fiscale dell’ente specifico a cui intende devolvere la percentuale.

Cos’è l’8 per mille e a chi lo possiamo dare

E’ diverso rispetto all’8 per mille? Assolutamente sì. Si tratta di due misure diverse e non alternative. L’8 per mille è la quota – pari appunto all’8 per mille – che il contribuente decide di destinare in sede di dichiarazione dei redditi allo Stato o a una confessione religiosa che può scegliere.

La scelta dell’8 per mille può essere operata tra:

  • Stato
  • Chiesa Cattolica
  • Chiesa Avventista del settimo giorno
  • Assemblee di Dio in Italia
  • Chiese Metodiste e Valdesi
  • Chiesa Luterana in Italia
  • Comunità Ebraiche Italiane
  • Unione Buddhista
  • Unione Induista
  • Chiesa Apostolica
  • Diocesi Ortodossa Italiana
  • Unione Cristiana Evangelica Battista.

A chi devolvere il 5 per mille

Tornando al 5 per mille, nel 730 è possibile operare la propria scelta nei confronti di:

  • enti del terzo settore
  • onlus
  • associazioni sportive dilettantistiche.

Sul sito istituzionale dell’Agenzia delle Entrate sono disponibili gli elenchi per la destinazione del 5 per mille dell’anno finanziario 2021 con i dati relativi alle preferenze espresse dai contribuenti nella propria dichiarazione dei redditi.

Si tratta di oltre 72mila enti tra volontariato, ricerca sanitaria e scientifica, associazioni sportive dilettantistiche, enti per la tutela dei beni culturali e paesaggistici, enti gestori delle aree protette e quasi 8mila Comuni.

Anche quest’anno in cima alla classifica si trovano gli enti del volontariato (52.162), seguiti da associazioni sportive dilettantistiche (11.854), enti impegnati nella ricerca scientifica (528), enti che operano nel settore della sanità (106), enti dei beni culturali e paesaggistici (146) ed enti gestori delle aree protette (24). Nell’elenco figurano anche 7.918 Comuni, a cui sono destinati 14,9 milioni di euro.

In base alle scelte espresse dai cittadini, il 5per mille 2021 distribuirà nel complesso quasi 507milioni di euro agli oltre 72mila enti ammessi. In testa, come settore, si conferma il volontariato, destinatario di oltre 331milioni. Il secondo settore è la ricerca sanitaria, premiata con oltre 76milioni di euro, mentre al terzo posto si trova un altro settore collegato alla ricerca, quella scientifica, al quale saranno destinati nel complesso 66,2 milioni di euro.

Seguono i Comuni (14,9 milioni di euro), le associazioni sportive dilettantistiche (15,4 milioni), gli enti per la tutela dei beni culturali e paesaggistici (con oltre 2milioni) e gli enti gestori delle aree protette (609mila euro).

Tutti gli enti ammessi e quelli esclusi

I dati relativi alle preferenze espresse dai contribuenti nel 2021 (dichiarazione dei redditi 2021 – anno d’imposta 2020) per la destinazione del 5 per mille e agli importi attribuiti agli enti che hanno chiesto di accedere al beneficio sono stati raccolti in 11 elenchi: Onlus e enti del volontariato (ammessi ed esclusi), ricerca scientifica (ammessi ed esclusi), ricerca sanitaria (ammessi), Comuni di residenza (ammessi), associazioni sportive dilettantistiche (ammesse ed escluse), enti dei beni culturali e paesaggistici (ammessi ed esclusi), enti gestori delle aree protette (ammessi).

Enti volontariato

Il contributo del 5 per mille è destinato agli enti del terzo settore iscritti al RUNTS, gestito dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.

Elenco degli ammessi – 1

Elenco degli ammessi – 2

Elenco degli ammessi – 3

Elenco degli ammessi – 4

Elenco degli ammessi – 5

Elenco degli esclusi

Attività dei Comuni

Elenco degli ammessi

Enti beni culturali e artistici

Elenco degli ammessi

Elenco degli esclusi

Enti gestori aree protette

Elenco degli ammessi

Onlus

Per l’anno finanziario 2022, confermata la possibilità di devolvere il 5 per mille anche alle ONLUS iscritte all’Anagrafe delle ONLUS, con le modalità previste per gli enti del volontariato dal DPCM 23 luglio 2020.

Limitatamente alle ONLUS, resta ferma la competenza dell’Agenzia delle entrate, ai fini dell’accreditamento, della verifica dei requisiti di accesso e della pubblicazione dei relativi elenchi.

Pertanto, le ONLUS iscritte alla relativa Anagrafe, non presenti nell’elenco permanente delle ONLUS accreditate per il 2022, devono aver presentato l’istanza di accreditamento per l’anno 2022 all’Agenzia delle entrate.

Permane la competenza del Ministero dell’università e della ricerca per l’accreditamento degli enti della ricerca scientifica e quella del Ministero della salute per l’accreditamento degli enti della ricerca sanitaria.

Ricerca scientifica

Elenco degli ammessi

Elenco degli esclusi

Ricerca sanitaria

Elenco degli ammessi

Associazioni sportive dilettantistiche

Per l’accreditamento delle associazioni sportive dilettantistiche è competente il CONI, che ha stipulato un’apposita convenzione con l’Agenzia delle entrate per la gestione della procedura di iscrizione.

L’accreditamento, in presenza dei requisiti prescritti, può essere effettuato anche in più categorie.

Elenco degli ammessi

Elenco degli esclusi