Superbonus 110%, giro di vite delle banche: più controlli e verifiche

Dopo il chiarimento dell'Agenzia delle Entrate è arrivata anche la risposta dell'Ab che fornisce le sue indicazioni alle banche per le acquisizioni dei crediti fiscali

Più controlli e verifiche più rigorose in fase di acquisto. Sono le indicazioni diffuse da Abi l’associazione bancaria italiana dopo la pubblicazione della circolare di 130 pagine diffusa dall’Agenzia delle Entrate per chiarire tutte le regole materia di Superbonus, in particolare quelle relative a controlli e responsabilità nell’utilizzo dei crediti. In particolare, Abi si è focalizzata sulla diligenza rafforzata che devono avere gli acquirenti, in particolare quando siano banche o intermediari finanziari.

Le “cogenti linee guida” per le banche

“I chiarimenti diramati dall’agenzia delle Entrate – si legge nella nota Abi – in merito all’attività di due diligence richiesta agli acquirenti dei crediti fiscali forniscono delle cogenti linee guida in merito alle operazioni relative al superbonus”. “Il termine ‘cogenti’ è fondamentale. Questi chiarimenti sono parte integrante delle norme sul 110 per cento”, ha spiegato al Sole 24 Ore il vicedirettore generale dell’Abi, Gianfranco Torriero. “In questi giorni – ha aggiunto Torriero –, abbiamo sentito spesso richieste di semplificazioni, ma la risposta delle Entrate mi sembra diversa: servono processi valutativi particolarmente rigorosi, perché questi processi possono avere un impatto sulle responsabilità di chi acquista. Si tratta di un segnale forte”. Le banche quindi avranno un ruolo ancora maggiore alle banche sul mercato dei crediti.

La risposta del mercato

Per prevenire le responsabilità ipotizzate dall’Agenzia delle Entrate il mercato sarà costretto a muoversi nella direzione del massimo rigore: chi non ha già strutturato un sistema di controlli adeguato dovrà probabilmente fermarsi, per evitare problemi, e allinearsi alle indicazioni dell’Agenzia.

Da tutti i grandi istituti bancari, invece, arrivano segnali distensivi: i processi utilizzati finora, sia sul fronte antiriciclaggio che su quello fiscale, sono coerenti con la circolare.

Se si guarda al mercato più in generale, che comprende anche quello fuori dal perimetro delle banche, resta da verificare il reale impatto in termini di tempi e di costi che queste regole avranno sulle cessioni e se sarà così possibile arginare maxi truffe come quella scoperta a Napoli nei giorni scorsi.

La questione della vendita dei crediti

Le banche però sono anche potenziali venditori di crediti ai cosiddetti “clienti professionali”. Su tale questione la circolare non ha chiarito quale diligenza dovranno avere questi soggetti, comunque qualificati, quando compreranno.

“Dato che l’acquisto proviene da una banca – ha spiegato Torriero –, la banca avrà fatto a monte tutti i controlli del caso. Inoltre, questi aspetti potrebbero essere affrontati anche nei contratti tra banca e cliente professionale”. Ci sarebbe comunque spazio per un chiarimento ulteriore delle Entrate per spiegare che chi compra da una banca, magari ad anni di distanza dai lavori, non può neanche teoricamente essere tacciato di concorso nella violazione.