Rientro dei cervelli, tasse tagliate ai medici che tornano in Italia: l’ipotesi allo studio

Medici gettonisti no, rientro dei cervelli in fuga sì: il piano Schillaci per la sanità pubblica prevede la scomparsa della figura del gettonista e il ritorno dei medici italiani andati all'estero alla ricerca di migliori opportunità

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Applicare anche ai medici un maxi sconto fiscale sui redditi come quello già sperimentato per il rientro dei cervelli in Italia. L’idea del ministro della Salute Orazio Schillaci (il cui copyright originario appartiene alla deputata azzurra Annarita Patriarca) emerge a fronte della fuga all’estero di quasi 40mila camici bianchi che hanno lasciato l’Italia negli ultimi 5 anni per andare a cercare migliori e meglio remunerate occasioni professionali all’estero. Situazione che ha depauperato l’organico del Sistema sanitario nazionale allungando a dismisura le liste d’attesa e ingolfando gli ospedali. La carenza dei medici in Italia è emersa in tutta la sua drammaticità durante il periodo più duro della pandemia.

Rientro dei medici in Italia

L’idea di Orazio Schillaci è quella di applicare ai medici quanto già fatto per il rientro di docenti e ricercatori. Non facile, dal momento che i dottori del Servizio sanitario italiano percepiscono stipendi fra i più bassi dei Paesi occidentali. I tecnici ministeriali sono al lavoro per definire i contorni della proposta che prevede un maxi sconto fiscale fino al 90% sulle tasse nel periodo d’imposta in cui la residenza viene trasferita e nei successivi 5 anni.

Quanto guadagna un medico ospedaliero

I medici ospedalieri del Sistema sanitario nazionale hanno stipendi più che dignitosi: si parla di una media di 86mila euro lordi secondo il Conto annuale dello Stato riferito al 2021. Il dato rappresenta la media di tutti gli stipendi, che vanno dai circa 4.500 euro lordi di un medico con meno di 5 anni di anzianità ai circa 8.500 euro lordi di un primario con 25 anni di anzianità.

A parità di potere di acquisto, si tratta del 70% in meno dei colleghi tedeschi, del 41% in meno dei camici bianchi britannici e dell’8% in meno dei colleghi francesi. Calcolando il potere d’acquisto reale, Oecd (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) stima che peggio dei medici del settore pubblico italiano stiano solo quelli di Estonia (76mila euro), Portogallo (66mila) e Grecia (64mila).

Conti alla mano, un medico italiano che si trasferisca in Europa è destinato a guadagnare una media di 60mila euro in più all’anno con un massimo di 205mila euro in più in Lussemburgo, 110mila in Islanda e Olanda, 100mila in Danimarca, Irlanda e Germania.

La proposta di Annarita Patriarca di Forza Italia

La prima ad avanzare una misura ad hoc per il rientro dei medici in Italia è stata Annarita Patriarca di Forza Italia rispondendo a un question time alla Camera: “La questione della copertura finanziaria è un problema facilmente risolvibile se non addirittura un falso problema. I medici che eventualmente fossero interessati a rientrare in Italia e, quindi, a beneficiare dello sconto Irpef fino al 90% di fatto già non pagano le tasse nel nostro Paese e quindi non richiederebbero alcun budget a copertura. Anzi, il loro ritorno rappresenterebbe al contrario un surplus aggiuntivo per le casse dello Stato”.

“È chiaro – ha continuato Annarita Patriarca – che la mia proposta, che è stata accettata e sposata dal ministro Schillaci, può essere adottata anche in un arco temporale limitato, al fine di aiutare il sistema sanitario nazionale a recuperare risorse umane in grado di far fronte alla crisi che sta colpendo gli ospedali italiani”.

Il ricorso ai gettonisti

Al momento la carenza dei medici ospedalieri è stata tamponata con l’utilizzo dei cosiddetti gettonisti, medici liberi professionisti pagati a prestazione. Il ricorso ai gettonisti ha però aggravato la situazione dei conti della sanità. Uno degli obiettivi del ministro Schillaci è quello di eliminare, o quantomeno di contenere il più possibile, la figura del gettonista.

Risolto il problema della carenza di medici in ospedale, l’ulteriore sfida per Schillaci sarà quella di aumentare il numero dei medici di famiglia. Secondo le stime, se non si interviene per invertire la rotta, entro il 2027 in Italia mancheranno quasi 100mila medici in totale.