Modello 730, chi sono i familiari a carico e come funzionano le detrazioni Irpef

Le detrazioni Irpef nel Modello 730 spettano anche per i familiari a carico. Ma è necessario rispettare dei requisiti ben precisi

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Sono diverse le detrazioni Irpef che si possono ottenere attraverso il Modello 730. Una delle più importanti, sicuramente, è quella che coinvolge i familiari a carico. Ma quali persone rientrano in questa definizione? E quali sono i requisiti per risultare a carico, almeno dal punto di vista fiscale?

Cerchiamo di capire chi siano i familiari a carico e quando è possibile ottenere le relative detrazioni Irpef con la presentazione del Modello 730.

Modello 730, chi sono i familiari a carico

Chi sono i familiari a carico che possono essere inseriti all’interno del Modello 730? Sono considerati come tali i conviventi e, nello specifico, sono:

  • il coniuge, che non deve essere legalmente ed effettivamente separato. Gli stessi diritti li hanno i soggetti che fanno parte dell’unione civile tra persone dello stesso sesso;
  • i figli con un’età uguale o superiore a 21 anni. Ricordiamo che l’assegno unico per i figli ha sostituito le detrazioni per quelli con un’età inferiore a 21 anni;
  • eventuali altri familiari conviventi.

Per riuscire ad accedere alle detrazioni – che consistono in una riduzione del carico fiscale Irpef – i familiari devono aver percepito dei redditi inferiori ad una determinata soglia, che è stata stabilita dal TUIR. Nel momento in cui questa situazione si viene a verificare – oltre ad altre di cui parleremo in seguito – è possibile ottenere un vantaggio fiscale con la presentazione del Modello 730.

I familiari sono a carico quando hanno un reddito inferiore a 2.840,51 euro, compresi gli oneri deducibili. Nel caso dei figli con un’età inferiore a 24 euro la soglia sale a 4.000 euro.

L’Agenzia delle Entrate, attraverso la circolare n. 4/E/2022 ha chiarito che, almeno nel caso dei figli con un’età inferiore a 21 anni fiscalmente a carico, vengano riconosciute le deduzioni e le detrazioni per gli oneri e le spese sostenute, anche se non spettano più le detrazioni previste dall’articolo 12 del TUIR.

Familiari a carico, quali redditi sono importanti

Come abbiamo visto in precedenza vengono considerati familiari a carico quanti abbiano un reddito complessivo annuo inferiore a 2.840,51 euro al lordo degli oneri deducibili. Il Limiti passa a 4.000 euro per i figli con un’età inferiore a 24 anni. Alla formazione di questi limiti concorrono tutti i redditi con l’esclusione dei seguenti:

  • esenti o assoggettati ad imposta sostitutiva, con l’esclusione di quelli che sono stati corrisposti da degli organismi internazionali e quota di reddito esente dei lavoratori interinali;
  • assoggettati a ritenuta a titolo d’imposta;
  • assoggettati a tassazione separata.

Nel calcolo del reddito rientrano anche quelli derivanti dalle varie attività effettuare con il regime forfettario. Risultano, inoltre, essere rilevanti anche quelli che derivano da fabbricati soggetti a cedolare secca ed il reddito dell’unità immobiliare che è utilizzata come abitazione principale, anche quando non è assoggettata all’Imu. Deve essere preso in considerazione, inoltre, il 50% del reddito dell’immobile non locato assoggettato a Imu, che è situato all’interno dello stesso Comune nel quale è ubicata l’abitazione principale.

Quali sono i redditi esclusi

Nell’insieme dei redditi che devono essere presi in considerazione per determinare se un familiare è fiscalmente a carico alcune tipologie ne sono ufficialmente escluse. Vediamo quali sono.

Redditi esenti Irpef

Non devono essere presi in considerazione i redditi esenti Irpef, tra i quali rientrano (l’elenco non è esaustivo):

  • le borse di studio, di dottorato e i corsi di specializzazioni che vengono frequentati nelle facoltà di medicina e chirurgia;
  • gli assegni di ricerca;
  • le borse di studio Erasmus, a condizione che l’importo complessivo annuo risulti essere inferiore a 7.746,85 euro;
  • i compensi che vengono erogati a quanti prestano servizio volontariamente al servizio civile universale;
  • le borse di studio erogate alle vittime del terrorismo.

I redditi assoggettati a tassazione alla fonte

Tra i redditi che sono assoggettati a ritenuta alla fonte rientrano:

  • i redditi provenienti dalle attività sportive dilettantistiche, fino ad un importo massimo pari a 10.000 euro all’anno;
  • gli interessi maturati con le obbligazioni e i Titoli di Stato, gli interessi dei depositi e dei conti correnti bancari e postali. E le eventuali vincite al gioco maturate in Italia;
  • eventuali proventi delle quote dei fondi di investimento mobiliare di tipo aperto, indipendentemente dal fatto che siano italiani o stranieri;
  • il riscatto del capitale investito nei fondi pensione, nel caso in cui si dovesse aver perso il lavoro.

Modello 730, verificare che i familiari siano a carico

I familiari risultano essere a carico nel Modello 730 quando i suddetti limiti – 2.840,51 o 4.0000 euro, a seconda dei casi – non sono stati superati per l’intero periodo d’imposta 2023 (ossia nel corso di tutto l’anno solare). Questo significa, in altre parole, che se alla fine dello scorso anno è stato superato il limite, il familiare non è più fiscalmente a carico. La situazione si viene a verificare anche quando il suddetto limite sia stato superato solo per una parte dell’anno. L’Agenzia delle Entrate ha preso posizione in questo senso attraverso la circolare n. 15/E/2007.

Familiari a carico, le variazioni intervenute nel 2023

Nel corso dell’anno possono essere avvenute una serie di variazioni. Gli unici casi nei quali le detrazioni per i familiari a carico possono essere parametrate all’interno del Modello 730 sono le seguenti:

  • una nascita;
  • una morte;
  • un matrimonio.

Quando si vengono a verificare questi casi, le detrazioni per i carichi di famiglia devono essere rapportate a mese e i contribuenti vi possono accedere dal mese nel quale si sono verificate a quello in cui sono definitivamente cessate. Questo significa, in altre parole, che:

  • nel caso in cui si siano verificate delle mutazioni di situazioni preesistenti, la variazione scatta dal mese successivo in cui si è ufficialmente verificata. Questo indipendentemente dal giorno in cui avviene la modifica;
  • viene considerata per intero nel mese in cui si verificano – indipendentemente dal giorno in cui avviene – quando si verificano delle situazioni ex novo, come per esempio la nascita di un figlio.