Quale documentazione è necessario presentare per poter ottenere l’Isee 2023? Per presentare la DSU, anche attraverso un CAF, i diretti interessati devono essere in possesso dei dati anagrafici del dichiarante e del suo nucleo famigliare. Ma questo non basta: sono necessari, inoltre, i redditi percepiti, il patrimonio mobiliare e quello immobiliare.
Essere in possesso di questi dati costituisce il primo passaggio per compilare la DSU, che permette di ottenere l’attestazione Isee.
Isee 2023: come ottenerlo
Il primo passaggio per riuscire ad ottenere l’attestazione Isee è la compilazione della DSU, ossia la dichiarazione sostitutiva unica. La Legge di Bilancio 2023 ha introdotto alcune importanti novità: viene favorito l’utilizzo della dichiarazione precompilata, che è già presente all’interno del sito Inps.
Nel corso della prima parte dell’anno, i diretti interessati potranno continuare ad ottenere lsee continuando ad appoggiarsi su un CAF, un centro di assistenza fiscale. Nel caso in cui si dovesse optare per questa soluzione, è possibile consegnare di persona i documenti che contengono le informazioni sui redditi, sul patrimonio e sulla composizione del nucleo familiare direttamente al centro di assistenza.
Il valore dell’indicatore della Situazione Economica Equivalente ed il calcolo dell’Isee vengono effettuati prendendo in considerazione alcuni fattori. Le informazioni necessarie per effettuare i calcoli devono essere fornite direttamente all’Inps o al CAF convenzionato attraverso una dichiarazione precompilata. Questa si riesce ad ottenere grazie ai dati che vengono forniti direttamente dall’Istituto Nazionale Previdenza Sociale e dall’Agenzia delle Entrate, che devono essere corredati da quelli autodichiarati direttamente dal contribuente.
DSU, la documentazione da presentare
In futuro, con ogni probabilità, la strada maestra per riuscire ad ottenere l’Isee aggiornato è quella di utilizzare la DSU precompilata. La Legge di Bilancio 2023 si è posta proprio su questa linea: alcune novità, comunque, dovrebbero arrivare nel corso del mese di luglio.
Attualmente, comunque vada, rimane operativa la via ordinaria di presentazione della documentazione tramite Inps o Caf. Le istruzioni, relative alle novità previste dalla Manovra 2023, devono ancora essere dettagliate. Nel frattempo i diretti interessati devono ancora seguire le indicazioni fornite dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che sono state aggiornate nel corso della seconda metà del 2021 e che tengono conto di quanto introdotto attraverso il Decreto interministeriale 5 luglio 2021, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 203 del 25 agosto 2021.
Per riuscire ad ottenere il Modello Isee 2022, le famiglie devono produrre i seguenti documenti per presentare la DSU:
- documenti anagrafici del dichiarante e del proprio nucleo familiare;
- documenti relativi ai redditi percepiti;
- documenti del patrimonio mobiliare e immobiliare;
- documentazione aggiuntiva, nel caso di persone con disabilità.
L’insieme di questa documentazione permette di fotografare la situazione economica della famiglia, che dovrà essere equiparata a quella degli altri nuclei familiari, in base ad una particolare scala di equivalenza.
Ricordiamo inoltre che ’Isee corrente permette di ottenere un quadro aggiornato, alla luce di eventuali variazioni reddituali o patrimoniali.
Isee 2023: i documenti del dichiarante e del nucleo familiare
Per effettuare la presentazione della DSU 2023 devono essere recuperati i documenti del soggetto, che presenta la dichiarazione, e quelli relativi al proprio nucleo familiare. Di questi documenti fanno parte:
- documento di identità del dichiarante, che deve essere in corso di validità;
- tessera sanitaria del dichiarante e di ogni componente del nucleo familiare;
- dati relativi all’abitazione. Eventuale copia del contratto di locazione, con gli estremi della registrazione e le ricevute di pagamento, nel caso in cui si viva in affitto;
- tutte le targhe dei veicoli di proprietà della famiglia: sia delle auto che delle moto.
Patrimonio mobiliare ed immobiliare
Il richiedente deve presentare anche tutte le informazioni relativa al patrimonio mobiliare e immobiliare posseduto al 31 dicembre 2021. In questo caso i documenti da presentare sono i seguenti:
- estratti conto con giacenza media annuale dei depositi bancari e postali al 31 dicembre 2021;
- azioni o quote detenute presso società od organismi di investimento collettivo di risparmio;
- saldo contabile dei depositi bancari e postali;
- dati identificativi del rapporto patrimoniale, codice fiscale dell’istituto bancario o società di gestione del patrimonio, data di apertura ed eventualmente di chiusura dei rapporti patrimoniali;
- patrimonio netto risultante dall’ultimo bilancio. Questa documentazione deve essere presentata solo dai lavoratori autonomi e dalle società;
- dati del patrimonio immobiliare, così come risultano dalle visure catastali;
- documentazione sul patrimonio immobiliare, anche se detenuto all’estero. Per gli immobili posseduti oltre confine è necessario comunicare il loro valore IVIE;
- certificati catastali, atti notarili di compravendita ed eventuali successioni;
- atto notarile di donazione di immobili;
- certificazione della quota capitale residua dei mutui stipulati per l’acquisto e/o la costruzione degli immobili di proprietà;
- targa o estremi di registrazione al PRA di autoveicoli o motoveicoli di proprietà con cilindrata pari o superiore a 500 cc;
- targa o estremi di registrazione al RID di navi e imbarcazioni da diporto.
Isee 2023: dichiarazione dei redditi
Per effettuare il calcolo del valore Isee 2023 è necessario fornire anche le indicazioni relative ai redditi del dichiarante e della sua famiglia. La situazione reddituale è quella relativa a due anni prima. I diretti interessati dovranno presentare i seguenti documenti:
- modello Redditi 2022 o modello 730, con riferimento al periodo di imposta 2021;
- certificazione Unica 2022;
- gli imprenditori agricoli devono presentare la dichiarazione Irap;
- eventuali assegni percepiti o corrisposti nel corso del 2021 per figli e coniuge;
- redditi da lavoro dipendente prestato all’estero e tassato esclusivamente nello stato estero;
- eventuali altre certificazioni che attestino compensi o indennità ricevute a vario titolo, che sono esenti ai fini Irpef.
Per il 2023 il riferimento è la situazione di redditi del 2021.