Come funziona la Flat Tax per i liberi professionisti

La Legge di Bilancio 2022 prevede alcuni aggiustamenti in materia di imposte: scopri cos'è la Flat Tax

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

La Flat tax è un sistema di imposizione fiscale che prevede un’aliquota fissa e non progressiva. In Italia si è introdotto una forma simile di tassazione a partire dall’anno 2016 con l’applicazione del Regime Forfettario, poi modificato e perfezionato nelle successive Leggi di Bilancio del 2019 e in quella del 2020. Dal 2023 sono arrivate ulteriori novità

Si tratta di una Flat tax per Partite IVA individuali (professionisti, artigiani e commercianti) e per aziende con ricavi non superiori a 85.000 €.

Flat tax per le Partite Iva: il modello del Regime Forfettario

Nel regime fiscale forfettario l’aliquota di imposizione fiscale è flat (ovvero piana): in altre parole, non cresce in maniera proporzionale al reddito, bensì resta al 15% di aliquota fissa per ogni Partita IVA con reddito compreso fra gli 0 e i 85.000 €.

In sostanza la Flat tax per le Partite IVA nel Regime Forfettario è un’imposta sostitutiva dei tributi ordinari, come l’IRPEF ad esempio, pari al 15% del reddito imponibile.

Flat tax Partite IVA: requisiti e limiti

Quali sono i requisiti per accedere alla tassazione piatta al 15% prevista dal Regime Forfettario? Per capirlo dobbiamo fare riferimento alla Legge di Bilancio 2020, in particolare L. 160/2019 comma 692, che ha previsto i seguenti limiti (non modificati dalla Legge 2021) per i contribuenti:

  • Tetto per compensi a collaboratori e lavoro accessorio pari a € 20.000 lordi
  • Cumulo massimo di reddito da lavoro dipendente o reddito da pensione pari a € 30.000
  • Tetto di 85.000 € per ricavi annuali da attività in P.I.

Di contro, non possono accedere al regime forfettario i professionisti e gli imprenditori che oltre alla Partiva IVA individuale hanno partecipazioni a società di persone, associazioni professionali o imprese anche familiari.

Calcolo Flat tax Partite IVA

Il calcolo della tassazione delle Partite IVA in Flat tax è molto semplice, anche perché le aliquote possibili sono soltanto due 5% (nuove attività o start-up, come vedremo nel prossimo capitolo) e 15% per chi risponde ai requisiti richiesti e per chi ha un’attività con contabilità semplificata e aderisce al regime forfettario.

Poiché il regime semplificato qui analizzato non prevede la possibilità di scaricare nessun costo, il fisco ‘sconta’ in anticipo le presunte spese sostenute dall’imprenditore sul computo complessivo delle tasse da pagare. Si parla perciò di coefficienti di redditività. Ecco quelli relativi alle principali categorie di lavoratori autonomi:

  • Professionisti non iscritti in Camera di Commercio 78%
  • Artigiani 67%
  • Commercianti 40%

Flat tax detrazioni Partita IVA: lo sconto alle start-up

La Flat tax al 15% prevede un ulteriore sconto sulle tasse per le nuove attività. Si tratta dell’aliquota start up fissata al 5%, per i primi 5 anni dall’inizio dell’attività e, conseguentemente, dall’apertura della Partita IVA.

Per usufruire dei vantaggi collegati a un’imposizione fiscale così conveniente, il soggetto titolare di P.I. deve rispondere ai seguenti requisiti:

  • Il contribuente non ha esercitato, neppure in forma associativa o familiare, alcuna attività professionale o d’impresa, né artistica, nei tre anni precedenti l’avvio dell’attività.
  • La nuova attività, indicata come start up, non è in alcun modo una prosecuzione di un’attività precedentemente svolta, in forma di lavoro autonomo o dipendente, indipendentemente dal tempo trascorso. Fanno eccezione i casi nei quali si tratti di periodi di pratica o di tirocinio obbligatorio per l’esercizio di arti e/o professioni.
  • Qualora si prosegua l’attività svolta da un soggetto altro, i ricavi o i compensi realizzati nel periodo d’imposta precedente non devono essere superiori al limite previsto per il regime forfettario pari, lo ricordiamo, a 85.000 euro.