Cosa sono le detrazioni fiscali e come compilare il modulo

Scopri con QuiFinanza in cosa consistono le detrazioni d'imposta e in che modo compilare il modulo

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Alessandro Speziali

Esperto di Economia

Dopo la laurea triennale in Economia e Gestione Aziendale, durante gli studi magistrali vola all'Università della California dove ha modo di studiare la finanza da un punto di vista internazionale.

Come ogni anno i contribuenti devono compilare la dichiarazione dei redditi, prestando molta attenzione a inserire, oltre ai redditi percepiti nel corso dell’anno precedente, anche il rendiconto di tutte le spese detraibili e gli oneri deducibili. In questo modo è possibile ridurre l’importo complessivo delle tasse da pagare. Per questo motivo bisogna conoscere quali sono le detrazioni fiscali, come funzionano, chi ne ha diritto e richiederle correttamente.

Deduzione e detrazione: qual è la differenza?

Innanzitutto, bisogna chiarire la differenza tra deduzioni e detrazioni. Considerate entrambe agevolazioni fiscali, si differenziano sostanzialmente dal momento in cui vengono applicate. La deduzione viene sottratta direttamente dal reddito complessivo per ottenere il cosiddetto reddito imponibile, cioè il valore effettivo sul quale vengono poi calcolate le tasse e le detrazioni fiscali. Sono deduzioni, per esempio, le donazioni ad enti no profit, gli assegni di mantenimento in caso di separazione o divorzio, oppure i contributi versati per la previdenza complementare.

Le detrazioni invece si applicano in una fase successiva rispetto a quanto avviene con le deduzioni, infatti non incidono nel conteggio del reddito ma sul calcolo delle imposte che ogni contribuente deve versare. In particolare, le detrazioni fiscali si utilizzano per ridurre la somma da pagare per le imposte, ad esempio diminuendo il carico fiscale sottraendo da tale somma alcune spese detraibili come i lavori di ristrutturazione della casa.

Detrazioni fiscali: cosa sono e come funzionano

Le detrazioni fiscali vanno a diminuire l’aliquota IRPEF corrispondente al valore complessivo dei tributi da pagare, importo ottenuto appunto calcolando l’aliquota sul reddito imponibile del contribuente. In poche parole: al reddito complessivo vanno sottratti gli oneri deducibili, ottenendo così l’imponibile sul quale calcolare la percentuale di tasse che un contribuente deve pagare.

Sul totale delle tasse a carico va infine sottratto il totale delle detrazioni, calcolate sempre sul reddito imponibile. Presentando la dichiarazione dei redditi, il 730 per i lavoratori dipendenti o il modello Redditi per gli autonomi, se durante l’anno precedente il contribuente ha sostenuto determinate spese ha dunque diritto a specifiche detrazioni fiscali. Può, in gergo comune, scaricare alcune spese pagando così meno tasse.

Tutti i documenti che attestano queste spese detraibili vanno allegati alla dichiarazione dei redditi, inoltre devono essere conservati per legge per almeno 5 anni. Questo lasso di tempo arriva fino a 7 anni in caso di omessa dichiarazione, tuttavia in alcune circostanze possono diventare 10 anni, soprattutto in casi di bonus detraibili in tempi più lunghi come l’Ecobonus che prevede un rimborso fiscale in 10 quote annuali.

Un’altra caratteristica che le spese sostenute devono avere, ormai in gran parte dei casi, è la tracciabilità del pagamento, diventata obbligatoria in Italia. Rientrano nelle spese detraibili quei costi sostenuti la cui modalità di pagamento risulti appunto tracciabile, ovvero certificata tramite bonifico bancario, carta di credito o assegno bancario o circolare. Le uniche spese detraibili per le quali non esiste l’obbligo della tracciabilità sono:

  • donazioni in denaro a favore di enti, fondazioni o istituzioni pubbliche che non superino il 2% del proprio reddito imponibile;
  • donazioni in denaro a favore di società o associazioni sportive dilettantistiche, per un totale complessivo entro l’anno di imposta non superiore a 1500 euro;
  • donazioni a favore di scuole o università per un massimo pari al 19% del proprio reddito imponibile.

Detrazioni fiscali: quali sono?

Ecco un rapido elenco delle principali detrazioni fiscali 2022 alle quali i contribuenti hanno diritto:

  • detrazione del 110% per il Superbonus 110 per cento confermato fino al 2023, con riduzione della detrazione al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025;
  • detrazione del 50% per le ristrutturazioni edilizie per le spese fino a 96 mila euro, con proroga fino al 2024;
  • detrazione del 50% e del 65% con Ecobonus per i lavori di riqualificazione energetica, valida per gli interventi realizzati fino al 2024;
  • detrazione del 60% con il bonus facciate per i lavori di rifacimento delle facciate esterne degli edifici, con proroga fino al 2024;
  • detrazione del 50% con il bonus mobili per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici, con spesa massima di 5 mila euro per il calcolo della detrazione fiscale e proroga al 2024;
  • detrazione dal 70 all’85% con il Sismabonus prorogato fino al 2024;
  • detrazione del 36% per i lavori di riqualificazione delle aree verdi di edifici esistenti, valida fino al 2024;
  • detrazione del 19% per le spese mediche e sanitarie, comprese quelle per familiari non a carico affetti da patologie esenti;
  • detrazione del 26% o del 30% per le donazioni spontanee a Onlus e associazioni con massimale di 30 mila euro, oppure deduzione del 10% dal reddito dichiarato;
  • detrazione del 19% fino a 1.300 euro per i contributi alle società di mutuo soccorso operanti in settori specifici (servizi di assistenza familiare, prestazioni assistenziali);
  • detrazione del 19% per veicoli adibiti al trasporto di persone disabili;
  • detrazione del 19% per le spese scolastiche con somma massima di 800 euro per il calcolo dell’agevolazione;
  • detrazione del 19% per le spese relative ai cani guida, richiedibili una volta ogni 4 anni ad eccezione della perdita dell’animale;
  • detrazione del 19% per le spese relative a beni soggetti al vincolo delle Belle Arti;
  • detrazione del 19% degli interessi passivi sui mutui ipotecari per acquisto o costruzione prima casa, con massimale di 4 mila euro;
  • detrazione del 19% per le spese di intermediazione immobiliare fino a un massimo di mille euro per ogni annualità;
  • detrazione del 19% per le spese veterinarie con massimale di 550 euro;
  • detrazione del 19% per gli interessi sui mutui agrari con limite massimo di 500 euro per il calcolo della detrazione;
  • detrazione del 19% per le spese universitarie nei limiti stabiliti annualmente dal Ministero dell’Istruzione (MIUR);
  • detrazione del 20% del canone di affitto fino a 2 mila euro per i giovani con età da 20 a 31 anni e reddito ISEE non superiore a 15.493,71 euro;
  • detrazione del 19% per le spese funebri fino a 1.550 euro;
  • detrazione del 19% dei premi per le assicurazioni sulla vita, contro gli infortuni, per rischio di non autosufficienza e per la tutela delle persone con disabilità grave;
  • detrazione del 19% delle spese per le attività sportive dei ragazzi fino a 18 anni d’età, con massimale di 210 euro per ogni ragazzo.

Detrazioni fiscali: come richiederle?

I lavoratori dipendenti non pagano direttamente le tasse, ma lo fa invece il datore di lavoro detraendole direttamente dalla busta paga. In questo caso diventa quindi fondamentale che il datore di lavoro conosca in anticipo le detrazioni fiscali alle quali un suo dipendente ha diritto, quindi bisogna consegnare un modulo di richiesta correttamente compilato. Questo prospetto è suddiviso in diverse sezioni, ciascuna riferita a determinati dati o detrazioni che è possibile richiedere, barrandole rispettivamente con una crocetta:

  • sezione A: dati anagrafici richiedente (nome, cognome, luogo e data di nascita, residenza, stato civile e codice fiscale);
  • sezione B: detrazioni per lavoro dipendente in funzione del rapporto lavorativo in corso;
  • sezione B: detrazioni per coniuge a carico, comprensivo di dati anagrafici, quando quest’ultimo ha un reddito complessivo anno inferiore a 2.840,51€;
  • sezione B: detrazioni per figli o altri familiari a carico;
  • sezione B: detrazioni per mancanza dell’altro genitore;
  • sezione C: posizione contributiva. Da selezionare se si versano contributi da prima del 1996.

Dopodiché, ogni contribuente deve comunque fare la dichiarazione dei redditi, infatti sono tenuti a questo adempimento tutte le persone che percepiscono redditi da lavoro autonomo, dipendente, pensione o altre forme di rendita derivanti da partecipazioni in imprese, beni mobili o immobili. La dichiarazione si realizza attraverso il modello 730 o Redditi PF, con il quale si segnalano al Fisco i redditi percepiti e le spese che danno diritto ad ottenere le detrazioni fiscali.

È proprio all’interno del 730 o del modello Redditi PF che bisogna riportare le spese detraibili, ovvero quei costi sostenuti che permettono di usufruire delle detrazioni fiscali come i lavori di ristrutturazione, le spese mediche e le donazioni. La compilazione può essere effettuata per conto proprio, oppure rivolgendosi a un commercialista o un CAF abilitato, ricordandosi che tutte le spese devono essere certificate da un pagamento tracciabile per richiedere le rispettive detrazioni Irpef e Ires.