Ecobonus auto, incentivi fino 13.500 euro e un quarto della dote all’elettrico: ecco il decreto

La rimodulazione finale include anche gli avanzi degli incentivi del 2023, con la cifra che raggiungerà così i 950 milioni

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Dopo una lunga attesa, finalmente il decreto per i nuovi ecobonus destinati a auto, moto e veicoli commerciali è giunto all’ultimo step, quello tanto atteso della firma della presidenza del Consiglio. Questo importante piano, del valore di circa 950 milioni di euro, era stato precedentemente annunciato dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso nei mesi scorsi, ma ha subito una revisione necessaria che ha comportato l’inclusione degli avanzi degli incentivi del 2023, i quali erano originariamente esclusi dall’ammontare totale, insieme a una parte di quelli stanziati per il 2024.

La bozza del decreto conferma l’impianto anticipato nei mesi scorsi, confermando che i bonus potranno raggiungere il massimo di 13.500 euro per coloro che hanno un Isee inferiore a 30mila euro.

La ripartizione

Lo stesso ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, nei giorni scorsi aveva annunciato che aveva controfirmato pochi giorni prima il decreto, non aggiungendo però altre informazioni e limitandosi a evidenziare che “c’è stato un dibattito interno al governo sulle previsioni di copertura” con il ministero dell’Economia e delle Finanze.

Non c’è ancora l’ufficialità, visto che il via libera definitivo potrebbe richiedere ancora un mese: i passaggi successivi includono la firma della presidenza del Consiglio, l’esame da parte della Corte dei Conti, la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale e l’aggiornamento della piattaforma degli incentivi Invitalia-Mimit. In attesa dei nuovi bonus, rimangono attivi quelli della precedente campagna governativa, seppur meno vantaggiosi.  Inoltre, la prossima settimana riprenderanno i colloqui riguardanti gli impianti Stellantis presso il Mimit: martedì sarà il turno di Melfi (anche senza la presenza dell’azienda), mercoledì di Mirafiori e giovedì di Atessa.

Alla fine, su un totale di circa 950 milioni di euro, 240 milioni, pari al 25%, sono destinati all’acquisto o al leasing di auto elettriche (con emissioni comprese tra 0 e 20 grammi di CO2 per km). Con 402 milioni di euro, oltre il 40%, viene invece privilegiato il contributo ai vecchi modelli con motore termico o ibride full (con emissioni comprese tra 61 e 135 grammi di CO2 per km), mentre 140 milioni di euro, circa il 15%, sono destinati alle ibride plug-in (con emissioni tra 21 e 60 grammi di CO2 per km). Una parte di queste risorse, pari a 20 milioni di euro, è riservata ai taxi, con contributi raddoppiati.

Il resto dei fondi è distribuito come segue:

  • 53 milioni di euro per veicoli commerciali
  • 50 milioni di euro per il noleggio a lungo termine e 10 milioni di euro per l’installazione di impianti a GPL e metano sulle auto.
  • 32,5 milioni di euro per moto, scooter, tricicli e quadricicli elettrici e 5 milioni di euro per quelli a motore termico
  • 20 milioni di euro per l’acquisto di auto usate

Gli incentivi per la rottamazione

Il piano elaborato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy prevede che, in assenza di rottamazione, venga erogato un contributo di 6.000 euro nella fascia di emissioni 0-20, 4.000 euro nella fascia 21-60, mentre non è previsto alcun bonus nella terza categoria di emissioni. L’importo del contributo aumenta progressivamente in caso di rottamazione, in base all’anzianità e all’inquinamento del veicolo.

Rottamando un veicolo Euro 4, si potrà ricevere un incentivo di 9.000 euro nella fascia 0-20, 5.500 euro nella fascia 21-60 e 1.500 euro nella fascia 61-135. Con un veicolo Euro 3, sale a 10.000 euro, 6.000 euro e 2.000 euro rispettivamente. Con un veicolo Euro 0, 1 o 2, l’incentivo aumenta ulteriormente, raggiungendo rispettivamente 11.000 euro, 8.000 euro e 3.000 euro.

Per tutti questi è fissata una soglia di prezzo massimo del modello acquistabile, al netto dell’IVA, pari a 35.000 euro nelle fasce di emissione 0-20 e 61-135 e a 45.000 euro nella fascia intermedia 21-60.

Nel caso delle prime due fasce di emissioni, è prevista una maggiorazione del 25% per singoli componenti di un nucleo familiare con un ISEE inferiore a 30.000 euro, portando l’incentivo massimo fino a 13.500 euro per le auto elettriche. Inoltre, per i redditi bassi è possibile accedere anche rottamando un veicolo Euro 5, ottenendo un bonus di 8.000 euro nella fascia 0-20 e di 5.000 euro nella fascia 21-60.

Non solo auto: incentivi per moto e scooter

Le anticipazioni dei mesi scorsi per gli altri veicoli sono confermate. Anche le auto usate Euro 6, con emissioni fino a 160 g/km di CO2 e un prezzo fino a 25.000 euro, beneficeranno di un incentivo di 2.000 euro rottamando un veicolo da Euro 0 a Euro 4.

Per le moto, scooter, tricicli e quadricicli elettrici è previsto un contributo del 30%, fino a 3.000 euro, che aumenta al 40% (fino a 4.000 euro) con la rottamazione di un veicolo da Euro 0 a Euro 3. Per i modelli non elettrici fino a Euro 5, è previsto uno sconto del 40%, fino a 2.500 euro, ma solo a condizione che il venditore pratichi una riduzione aggiuntiva di almeno il 5% e che sia rottamato un veicolo da Euro 0 a Euro 3.

Per i veicoli commerciali, la griglia dei bonus è più complessa e tiene conto dell’alimentazione, della massa totale a terra e della presenza o meno di un veicolo da rottamare. Gli incentivi variano da un minimo di 1.000 euro (per veicoli sotto 1,5 tonnellate, motore endotermico con rottamazione) a un massimo di 18.000 euro (per veicoli tra 4,25 e 7,2 tonnellate, elettrici o a idrogeno con rottamazione).

Tutti questi saranno riconosciuti direttamente dalle concessionarie e recuperati come credito d’imposta.

Per il noleggio a lungo termine c’è ancora da aspettare

Per le persone fisiche, un successivo decreto del Mimit stabilirà l’importo dei contributi previsti per un contratto di noleggio a lungo termine (di almeno 3 anni) di un’auto con emissioni fino a 135 g/km di CO2.

Le persone giuridiche possono beneficiare degli incentivi solo per una parte del pacchetto, ovvero per le auto nelle fasce 0-20 e 21-60, e per moto, scooter, tricicli e quadricicli. I veicoli commerciali sono riservati alle PMI che svolgono attività di trasporto di merci per proprio conto o per conto terzi. Nel caso delle persone giuridiche, il veicolo deve essere intestato al beneficiario e la proprietà deve essere mantenuta per almeno 24 mesi. Per le persone fisiche, il periodo di mantenimento è invece di un anno.

Alle persone fisiche che installano nuovi impianti a GPL o metano su auto almeno di classe Euro 4, il DPCM prevede un bonus di 400 euro per il GPL e 800 euro per il metano. Questo contributo sarà erogato direttamente dall’installatore, il quale a sua volta sarà rimborsato dall’impresa costruttrice dell’impianto. Infine, quest’ultima recupererà l’importo erogato attraverso un credito d’imposta.