Incentivi auto e moto 2024: tutto quello che c’è da sapere sugli aiuti

Rinnovati i fondi per aiutare all'acquisto di auto e moto nuove, con o senza rottamazione: cosa c'è da sapere sulla misura in vista dell'arrivo del 2024

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Ormai da anni abbiamo fatto l’abitudine a sentir parlare, e a parlare, di incentivi ed ecobonus per auto e moto, aiuti messi in campo dal governo per cercare di dare una mano agli italiani per l’acquisto di una nuova quattro ruote o di una motocicletta. Misure che, ogni anno, vanno a ruba e che anche per il 2024 saranno confermate con nuovi fondi e con cambi di budget per incentivare, per l’appunto, i cittadini a lasciare il vecchio per il nuovo, per puntare su un parco circolante più giovane e soprattutto amico dell’ambiente.

Le manovre per la mobilità, infatti, si sono fatte sempre più presenti nell’ultimo periodo, con l’intento di aiutare i cittadini con sconti importanti, visti anche i prezzi di listino (sia del nuovo che dell’usato) non proprio alla portata di tutti.

Ma come funzionano quelli in vista per il 2024? Andiamo a vedere, nell’ordine, gli incentivi per auto e moto per l’anno che verrà.

Tutto sugli incentivi auto 2024

Avere un’auto, ormai, è strettamente necessario per le famiglie che però, visto l’andamento del mercato, con prezzi a volte esagerati, ci pensano su due o più volte prima di cambiare il veicolo. Capita quindi di vedere in circolazione auto con oltre vent’anni di onorata carriera alle spalle (con assicurazioni Rc auto in aumento), che magari funzionano ancora in maniera eccellente, ma che non sono più in linea con gli standard per l’ambiente.

Ecco allora che qui entrano in gioco gli incentivi statali, col governo che ha deciso di proporre nuovi contributi dedicati alle vetture con motore endotermico a basse emissioni, ovvero diesel, benzina e ibride.

A oggi, secondo quanto previsto, per il 2024 ci saranno a disposizione in tutto 570 milioni di euro di fondo, cinque in meno rispetto al 2023. Nello specifico saranno distribuiti a  seconda delle differenti fasce di emissioni di anidride carbonica dei veicolo:

  • emissioni di CO2 da 0 a 20 g/km CO2: 205 milioni, di cui 194,75 ai privati e 10,25 alle società di car sharing e noleggio a lungo termine;
  • emissioni inquinanti da 21 a 60 g/km CO2: 245 milioni, di cui 232,75 ai privati e 12,25 alle società di car sharing e noleggio;
  • fascia di emissioni 61-135 g/km CO2: 120 milioni, tutti destinati ai privati.

Ma per l’acquirente cosa cambia? A seconda della tipologia di auto e della situazione specifica, si potranno ottenere da 2.000 a 5.000 euro:

  • per chi acquista un’auto della fascia di emissioni 0-20 g/km: 5.000 euro con rottamazione del vecchio veicolo, 3.000 euro senza;
  • per nuove auto con emissioni da 21 a 60 g/km: 4.000 euro con rottamazione vecchio veicolo, altrimenti 2.000 euro;
  • per veicoli con emissioni 61-135 g/km: 2.000 euro con rottamazione della vecchia auto, altrimenti nulla.

Ma attenzione, perché ci sono auto che non rientrano nei contributi messi a disposizione da parte del Governo. L’esecutivo ha infatti fissato il limite massimo di prezzo di listino delle vetture a 35.000 euro (42.700 Iva inclusa) per le auto di prima e di terza fascia di emissioni, mentre di 45.000 euro (54.900 Iva compresa) per quelle di seconda fascia.

Ecobonus moto, come funziona

Novità anche per il mondo delle due ruote, con l’ecobonus che verrà rinnovato anche nel 2024. Soluzione a sostegno all’acquisizione di un nuovo mezzo che da una parte consente l’ingresso in garage di una fiammante due ruote, e dall’altra aiuta il mercato a immettere in circolo denaro fresco, anche in questo caso ci sono delle discriminanti importanti da tenere in considerazione.

La prima è legata alle emissioni di CO2, poi al tipo di veicolo, e alla presenza di mezzi da rottamazione da fornire in permuta. Al momento sarebbero 50 i milioni stanziati, di cui 45 rivolti a modelli sostenibili e 5 a quelli tradizionali.

Son ben sette le categorie di veicoli che possono accedere ai trattamenti benefici dell’ecobonus:

  • L1: da 50cc allo scooter elettrico da 45 km/h;
  • L2: mezzi non superiori ai 50cc;
  • L3: due ruote con cilindrata non eccedente i 50 cc e velocità massima che non supera i 45 chilometri orari;
  • L4: mezzi a tre ruote con cilindrata oltre 50cc, come i sidecar;
  • L5: mezzi con velocità superiore ai 45 chilometri orari;
  • L6: quadricicli leggeri sotto i 350 kg;
  • L7: tutti quei mezzi che pesano meno di 400 kg.

Disponibile da gennaio, il bonus è assegnato direttamente dal venditore. Per le elettriche il contributo è pari al 40% del prezzo di listino, fino a un massimo di 4.000 euro con contestuale rottamazione di un veicolo della categoria L omologato nelle classi ambientali fino a Euro 3, del 30% del prezzo d’acquisto, fino a un massimo di 3.000 euro (o 3.660 euro IVA inclusa), senza rottamazione.

Per le moto a propulsore termico l’incentivo è solo con rottamazione.