Bonus 80 euro aumenta a 100, ma solo per i redditi fino a 28mila euro

Nell’ultima bozza il tetto di reddito per la una tantum di Natale sale a 28mila euro, ma arrivano altri paletti

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Cambia il bonus tredicesima: non sarà più di 80, ma ora può arrivare fino a 100 euro per i lavoratori che guadagnano fino a 28mila euro. Tuttavia, con l’aumento del tetto di reddito vengono introdotte nuove condizioni: per averne diritto sarà necessario essere sposati e avere almeno un figlio, anche se nato al di fuori di un matrimonio riconosciuto, adottato o affidato.

Queste modifiche sono contenute nella bozza aggiornata del decreto legislativo Irpef-Ires, originariamente previsto per il 23 aprile ma rimandato all’ultima settimana.

Bonus di 80 o 100 euro? Le ipotesi in campo

Al momento non c’è ancora nulla di definitivo, dato il rinvio del decreto fiscale, ma dalle prime bozze emerge l’intenzione del governo di attuare una nuova parte della riforma fiscale, con alcune ipotesi di novità di interesse per i contribuenti a reddito più basso.

Una delle notizie più rilevanti è l’ipotesi, ancora in fase embrionale, di un nuovo bonus di 80 euro erogato una tantum sulla tredicesima mensilità. La prima bozza, diffusa il 22 aprile, prevedeva che il bonus aggiuntivo fosse destinato ai contribuenti con reddito fino a 15mila euro, già beneficiari del trattamento integrativo in busta paga da gennaio a dicembre, esclusa la tredicesima, per un valore di 100 euro mensili.

Ma secondo le ultime anticipazioni, la misura starebbe per subire un restyling: si passerebbe da 80 a 100 euro di bonus di Natale, ma solo per i lavoratori che soddisfano i seguenti requisiti:

  • Reddito non superiore a 28mila euro;
  • Un coniuge e almeno un figlio che si trovano nelle condizioni reddituali previste dall’articolo 12, comma 2, del Tuir (reddito non superiore a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili, elevato a 4mila euro per i figli fino a 24 anni);
  • Capacità fiscale in relazione ai redditi da lavoro dipendente percepiti.

Con l’articolo 4 del decreto, che tratta delle disposizioni sui benefici durante l’erogazione della tredicesima, si conferma il regime fiscale ordinario per i redditi da lavoro dipendente, in attesa dell’introduzione di un regime sostitutivo. Questo viene fatto per semplificare le norme fiscali, prevedendo al contempo il rimborso di un importo massimo di 100 euro sotto forma di indennità, corrispondente alla differenza tra l’imposta ordinaria e quella sostitutiva.

Mancano i soldi: come si vuole finanziare la misura

Il governo ha delineato il finanziamento di questa misura tramite il concordato preventivo biennale, un accordo che vincola le imposte per due anni e coinvolge sia il Fisco che le partite Iva.

L’introduzione del bonus avverrà tramite l’inserimento diretto nella busta paga di dicembre, ma sarà limitato alla tredicesima mensilità di quest’anno. Tale decisione è motivata dalla stretta disponibilità di risorse finanziarie, come evidenziato dal governo nella relazione illustrativa del decreto: “A causa delle risorse limitate”, il bonus sarà erogato “solo per il 2024 ai lavoratori che si trovano in condizioni economiche particolarmente difficili, anche tenendo conto dei familiari fiscalmente a carico nel nucleo familiare”. Un decreto del ministero dell’Economia, da emanarsi entro il 15 novembre, stabilirà l’importo preciso del bonus.

È stato specificato che questa indennità non sarà conteggiata nel reddito complessivo ai fini dell’Irpef.