Problemi a un Boeing, quali rischi per chi vola

La Boeing Co e le autorità di regolamentazione degli Stati Uniti hanno dichiarato che alcune parti in titanio del 787 Dreamliner sono state prodotte in modo improprio negli ultimi tre anni

Foto di Maurizio Perriello

Maurizio Perriello

Giornalista politico-economico

Giornalista e divulgatore esperto di geopolitica, guerra e tematiche ambientali. Collabora con testate nazionali e realtà accademiche.

La Boeing Company, multinazionale americana che progetta, produce e vende aeroplani (nonché elicotteri, razzi, satelliti, apparecchiature per le telecomunicazioni e missili in tutto il mondo), ha denunciato in questi giorni un problema di produzione nell’ambito del programma 787 Dreamliner. Nello specifico, il costruttore di aerei ha fatto sapere che alcune parti in titanio di alcuni aerei costruiti negli ultimi tre anni non sono così resistenti come dovrebbero essere.

Problemi a un Boeing: quali le parti difettose

“Abbiamo ricevuto un avviso da uno dei nostri fornitori su alcune parti 787 che sono state prodotte in modo improprio”, si legge in una nota dell’azienda.

Nell vicenda è coinvolta la società Leonardo SpA, con sede in Italia, che ha fornito le parti incriminate. I portavoce di Leonardo, tuttavia, hanno a loro volta specificato di aver acquistato gli articoli “difettosi” da Manufacturing Processes Specification (MPS), subfornitore di Brindisi, con cui si sono interrotti i rapporti di collaborazione. I componenti non conformi riguardano raccordi che aiutano a fissare la trave del pavimento in una sezione della fusoliera. Sono sotto esame anche raccordi, distanziatori, staffe e clip in altre aree dell’aereo (scoppia anche il caso Ryanair, panico e feriti dopo turbolenza: errore del pilota).

Leonardo è un fornitore di lunga data di Boeing e del suo programma Dreamliner. La società afferma di produrre circa il 14% della fusoliera del Dreamliner. Ciò include lo stabilizzatore orizzontale nello stabilimento di Foggia, entrambe le sezioni centrali di fusoliera a Grottaglie, le traverse a Pomigliano e le parti lavorate in lega metallica a Nola.

Problemi a un Boeing, nella vicenda è coinvolta la società Leonardo SpA, con sede in Italia

L’italiana Leonardo ha dichiarato giovedì 14 ottobre di essere una “parte lesa” in tutta questa vicenda, dato che i componenti fabbricati in modo improprio per il Boeing 787 Dreamliner sarebbero stati di fatto prodotto da uno dei subfornitori (ecco quanto costa un jet privato?).

“Il sub-fornitore è sotto esame da parte dei pubblici ministeri, quindi Leonardo è parte lesa e non sopporterà alcun costo potenziale associato a questo problema”, ha affermato in una nota il gruppo controllato dallo Stato italiano. L’azienda italiana si è inoltre difesa affermando che la Manufacturing Processes Specification è stata “qualificata anche da Boeing”, e ha aggiunto a tal proposito: “Leonardo non sopporterà alcun costo potenziale associato a questo problema”. Intanto, la MPS, che – come già detto – non risulta essere più un fornitore, non ha ancora rilasciato commenti sulla questione.

Nel frattempo, le azioni di Leonardo hanno subito perdite non indifferenti (qui le stime) e hanno chiuso in ribasso del 7%, mentre le azioni Boeing hanno chiuso in ribasso del 2%. Secondo un rapporto del Wall Street Journal, il difetto coinvolge parti in titanio (più deboli di quanto dovrebbero essere) ha portato a un arretrato di oltre 25 miliardi di dollari di scorte (più di 21 miliardi di euro).

Boeing “difettosi”, quali sono i rischi per chi vola?

Secondo quanto affermato da Boeing Co, il problema della qualità non influirebbe sulla sicurezza immediata dei voli. La compagnia, inoltre, ha comunicato di aver informato la Federal Aviation Administration (FAA), che sta collaborando per individuare gli aerei che contengono la parte difettosa.

Pertanto, gli aerei non consegnati verranno rielaborati e gli aerei che già trasportano passeggeri passeranno attraverso un processo di revisione, in attesa di ricevere la conferma FAA: “Gli aerei ancora da consegnare saranno rielaborati, se necessario, prima della consegna al cliente. Qualsiasi potenziale azione della flotta sarà determinata attraverso il nostro normale processo di revisione e confermata con la FAA”, ha comunicato Boeing.

Quanto costa una Boeing 787

Il Boeing 787 Dreamliner è un aereo di linea americano a fusoliera larga prodotto da Boeing Commercial Airplanes. Un progetto ambizioso che mira alla riduzione dei consumi e al minor impatto ambientale. Fin dal primo lancio, infatti, l’obiettivo di Boeing è stato quello di arrivare al 20% in meno di consumo di carburante rispetto agli aerei precedenti (come il Boeing 767) trasportando da 200 a 300 passeggeri su rotte fino a 8.500 NMI (16.000 km).

Esclusi gli sconti, il prezzo di listino fly away di un Boeing 787-8 è di 248,3 milioni di dollari (quasi 215 milioni di euro).

Per lo sviluppo e la produzione l’azienda si è sempre affidata a più subappaltatori in tutto il mondo, compresa l’italiana Leonardo S.p.A. (in origine Finmeccanica, una multinazionale italiana specializzata in aerospazio, difesa e sicurezza. Con sede a Roma e 180 sedi in tutto il mondo, è l’ottavo più grande appaltatore della difesa a livello globale, parzialmente controllato dal governo italiano, che detiene il 30,2% delle azioni della società ed è il suo maggiore azionista (qui abbiamo parlato invece della crepa sul finestrino di un Boeing 737 in Giappone: l’inchiesta si allarga a tutta la produzione).

Boeing, già in passato ci sono stati problemi legati alla produzione e sicurezza degli aerei

Non è la prima volta che complicazioni legati alla produzione coinvolgono la Boeing Company. Già nel settembre 2020 la FAA ha indagato su alcuni difetti di fabbricazione riguardanti in quel caso la produzione di alcuni jet. Le compagnie aeree che utilizzavano quel modello, a seguito dell’indagine, non hanno più utilizzato il mezzo per le proprie rotte.

Boeing, dopo questi controlli, è stata in grado di riprendere le consegne dei 787 solo a marzo, dopo una pausa di cinque mesi, per poi interromperle nuovamente a maggio, quando la FAA ha sollevato preoccupazioni sui metodi di ispezione.

A luglio, sempre l’agenzia governativa ha sollevato dubbi in merito ad alcuni Dreamliner per un problema di qualità di produzione vicino al muso dell’aereo che doveva essere risolto prima di un’eventuale consegna di Boeing ai clienti.

Poi i problemi che hanno coinvolto Leonardo a inizio settembre, quando l’amministratore delegato italiano ha dichiarato che Boeing avrebbe dovuto rilasciare un piano di produzione aggiornato per il suo 787, prima dell’apertura dell’indagine per la produzione di Brindisi.

La Boeing Company prevede comunque di riprendere la consegna dei Dreamliner nel mese di ottobre. L’amministratore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo, ha invece recentemente affermato che il costruttore di aerei ha in previsione di scalare le consegne, fino a dieci al mese entro il 2025.

In merito ai difetti di fabbricazione, Boeing ha sostenuto che la scoperta dei problemi legati alla produzione, compreso quello delle parti in titanio non conformi, non fa altro che dimostrare la loro attenzione per i lavori di qualità. “Quando vengono sollevati problemi, è un indizio che i controlli stanno funzionando”, è stato detto.