Nomine, passa “norma Fuortes”: Meloni alla conquista della RAI

Insorgono le opposizioni: "È una indecenza, una forzatura gravissima e senza precedenti"

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Redazione

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Ad aprire ufficialmente la partita decisamente spinosa sulle nomine RAI è il via libera in CdM alla norma ad hoc – che fissa a 70 anni il limite di età per i direttori stranieri di teatri e fondazioni liriche) e di fatto apre le porte del Tetro San carlo di Napoli a Carlo Fuortes pronto a lasciare l’incarico di amministratore delegato della tv pubblica prendendo il posto del Stéphane Lissner, che di anni ne ha 70 da gennaio.

Nomine RAI e “norma Fuortes”

Il nuovo Ad sarà Roberto Sergio, attuale direttore di Radio Rai, ad affiancarlo Giampaolo Rossi che sarà direttore generale e subentrerà a Sergio al timone della prossima consiliatura, nel 2024. L’esecutivo dunque prova a superare le divisioni della maggioranza cercando la sintesi tra il pressing di FI, che vuole tornare a far sentire voce e peso dalle parti di viale Mazzini, e la Lega che prova ad arginare la scalata dei meloniani in RAI.

Durissima, intanto, la reazione delle opposizioni. Insorge il Pd: Il decreto legge approvato o dal governo Meloni è un marchingegno costruito solo per mettere le mani subito su Rai, Inps e Inail. È una indecenza, una forzatura gravissima e senza precedenti che non può essere avallata in alcun modo”. Lo scrive su Twitter il responsabile economico del Pd.

Meloni alla conquista della RAI

Al netto delle polemiche però la strada sembra segnata: nei prossimi giorni sarà pubblicato il decreto che consentirà alla Fondazione Teatro San Carlo, preso atto della decadenza di Lissner, di ufficializzare il nome di Fuortes come sovrintendente al ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, che a quel punto emanerà un decreto per la nomina.

Al via dunque il risiko nomine, direzioni, tg e programmi in prima e seconda fascia. Anzitutto i telegiornali: per il Tg1 circola con insistenza il nome di Gian Marco Chiocci, a Monica Maggioni sarà affidato il coordinamento editoriale. Al Tg2 Forza Italia spinge – con poche chances – per Antonio Preziosi. Per il Prime Time si va verso l’addio di Stefano Coletta al quale dovrebbe subentrare Marcello Ciannamea, in quota Lega.

Prevedibile anche la prova di forza sui palinsesti: in uscita Fabio Fazio pronto a traslocare con Che tempo che fa?, così come Flavio Insinna con Pino Insegno, attore e voce della scalata meloniana al governo, pronto a raccogliere l’Eredità (in tutti i senti).

Commissari per Inps e Inail

Intanto, è arrivato anche il riordino di Inps e Inail: nel decreto approvato dal Cdm è prevista la revisione della governance, con l’abolizione della figura del vicepresidente e una modifica della disciplina del direttore generale, che sarà in carica per 4 anni.

Come si legge nel comunicato finale, in via di prima applicazione, al fine di procedere agli adeguamenti dei regolamenti organizzativi e interni degli enti, si prevede che entro 10 giorni dall’entrata in vigore del decreto-legge sia nominato un Commissario straordinario, con la conseguente decadenza dei presidenti, dei vicepresidenti e dei consigli di amministrazione.