G7, l’Italia porta a casa un risultato record

Cala il prezzo dell'energia e le famiglie si ritrovano più soldi in tasca: ottimi risultati sul fronte del reddito familiare reale pro capite italiano in area G7 ed Ocse

Foto di Mauro Di Gregorio

Mauro Di Gregorio

Giornalista Professionista

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Nel trimestre gennaio-marzo del 2023 l’Italia ha registrato un aumento record del reddito familiare reale pro capite: +3,3%. Si tratta della più grande crescita fra i Paesi del G7 (Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti). Per quanto riguarda i 38 Paesi dell’Ocse, Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, l’Italia non è prima ma incassa comunque un buon piazzamento.

Sale il reddito familiare medio in Italia

La media Ocse è del +0,9%. L’Italia sfiora il podio andando a piazzarsi dietro la Danimarca (+4,3%), il Belgio (+4,1%) e la Polonia (+3,5%). Menzione d’onore per i Paesi Bassi (+2,6%). L’Ocse spiega che l’aumento del reddito familiare reale pro capite deriva dal fatto che i prezzi dell’energia sono diminuiti dopo il picco del trimestre precedente. I redditi delle famiglie, misurati in termini reali, sono dunque aumentati.

Il costo dell’energia elettrica è diminuito e il portafoglio sorride

È il terzo trimestre di seguito che il reddito familiare reale pro capite cresce nell’area Ocse. Ed è l’aumento su base trimestrale più alto a partire dal primo trimestre del 2021. Allora i redditi vennero sostenuti in maniera generalizzata dai programmi di assistenza correlati all’emergenza pandemica.

Il quadro complessivo vede un aumento del reddito, ma si tratta di un quadro a due velocità: sono 21 i Paesi per i quali sono disponibili i dati: 11 hanno registrato un aumento e 10 hanno sofferto un calo.

Per quanto riguarda i Paesi del G7, il reddito familiare reale pro capite è salito in Italia e negli Stati Uniti. Cala il reddito, invece, in Canada, Francia, Germania e Regno Unito. La situazione peggiore in Canada (-2,2%). Il motivo: una stretta al welfare che ha portato a più contenuti trasferimenti governativi alle famiglie rispetto al trimestre precedente.

La Germania, locomotiva d’Europa e fra le economie più robuste al mondo, registra invece un calo del reddito. In Germania calano sia il Pil reale pro capite che il reddito familiare reale pro capite. E il calo prosegue per il secondo trimestre consecutivo.

Gli Usa vedono un aumento del reddito familiare reale pro capite (+1,7%) per via di una diminuzione delle imposte nel primo trimestre del 2023, dopo gli aumenti del 2022, e grazie a incrementi salariali.

L’inflazione rallenta in Italia

L’inflazione, dopo la galoppata dei primi mesi del 2023, frena la sua corsa: il valore reale del denaro aumenta nelle tasche degli italiani, ma rimane minore a quello registrato nello stesso periodo del 2022. Anche perché oltre all’inflazione il carrello della spesa deve fare i conti anche con la speculazione. Intanto i rialzi dei tassi della Bce hanno avuto l’effetto di far lievitare le rate dei mutui e dei prestiti con il risultato di far piangere le famiglie e le imprese, che registrano maggiori difficoltà nell’accedere al credito. A complicare la situazione ci si mette anche il caro-benzina, spinto dagli esodi estivi.

Per sintetizzare la situazione: essendo calata la spesa per l’energia, le famiglie italiane stanno oggi un po’ meglio perché nei mesi precedenti stavano molto peggio.