Rivoluzione Telepass, per gli automobilisti cambia tutto

Nel mercato dei pagamenti automatici in autostrada sbarca una terza realtà, pronta a fare concorrenza al casello allo storico monopolista

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Non c’è solo l’arrivo di UnipolMove a spezzare il monopolio storico di Telepass in autostrada: a contendere il regno dei pagamenti automatici al casello dopo quasi un quarto di secolo fa la sua comparsa anche il nuovo operatore MooneyGo.

Non solo Telepass, arriva MooneyGo: cosa cambia

MooneyGo è la nuova offerta per il telepedaggio di Mooney, banca specializzata in pagamenti elettronici nata nel 2019 dalla fusione tra SisalPay e Banca 5 (Gruppo Intesa Sanpaolo).

Già attiva da due anni con l’app MyCicero per il pagamento dei parcheggi, la società si presenta con servizio facilmente accessibile grazie alla possibilità di acquistare i dispositivi di pagamento automatico direttamente in 45mila bar e tabacchi sul territorio nazionale.

Nonostante non siano stati ancora comunicati i dettagli delle tariffe per il telepedaggio MooneyGo, l’obiettivo iniziale sarà quello di compiere i primi passi sul mercato e per farlo sarà necessario attirare il maggior numero possibile di utenti, convincendo i clienti legati ai concorrenti già presenti.

Non solo Telepass, l’esperienza UnipolMove

L’approdo al casello autostradale di nuove realtà per il pagamento automatico del pedaggio è stato reso possibile dalla liberalizzazione del settore avviata nel 2019, con la direttiva europea 2019/520, recepita in Italia nel 2021 (qui avevamo parlato dell’aumento del canone Telepass per la prima volta).

Al suo debutto, avvenuto nei mesi scorsi, il device di UnipolMove per il pagamento automatico del pedaggio è stato messo in vendita ad un costo iniziale una tantum di 10 euro, per le vetture e le moto con una cilindrata di almeno 150 cc. (qui avevamo parlato dei prezzi del nuovo operatore che ha sancito l’addio al monopolio Telepass).

Gli automobilisti che per primi hanno effettuato l’iscrizione hanno potuto godere dell’offerta gratuita del servizio per sei mesi, trascorsi i quali scatta l’addebito di 1 euro al mese, 50 centesimi per il secondo dispositivo.

Gli automobilisti alla guida di una vettura aziendale sia per lavoro che per la vita privata, hanno invece potuto usufruire di un abbonamento di 5 euro.

Per potere utilizzare il servizio è necessario un conto corrente bancario al quale collegare il canone mensile che scatta dal primo passaggio autostradale; se nell’arco di un mese non viene mai utilizzato, la tariffa non viene addebitata.

Telepass allarga la rete

Con il ritorno dalle vacanze di milioni di italiani e il controesodo in corso, Telepass ha allargato intanto la rete sul territorio nazionale.

La società creata dal gruppo Autostrade nel 1997 e controllata al 51% da Atlantia (Benetton) e al 49% da Partners Group schiera attualmente oltre 400 i punti vendita e assistenza in tutta Italia, grazie all’integrazione avvenuta da maggio 2022 di oltre 120 Telepass Point by Eni con l’obiettivo estendere la propria presenza sul territorio, da Lecce a Reggio Calabria, da Terni a L’Aquila, e per rafforzare la presenza in comuni densamente abitati, tra cui Gallarate, Bologna e Bari.

L’azienda, come riporta una sua nota, sta investendo per rafforzare la rete di assistenza, grazie a partnership strategiche, come quella con le stazioni di servizio evolute EniAnche a seguito della progressiva chiusura e riduzione delle attività dei Punto Blu, da parte delle concessionarie autostradali.

La presenza più capillare e in contesti urbani, sarà ampliata nei prossimi mesi, soprattutto per i clienti che preferiscono il supporto specialistico di persona a quello fornito tramite i canali digitali, senza dover percorrere lunghe distanze dall’abitazione (qui avevamo scritto della stangata Telepass con i rincari nelle nuove tariffe).