Caro carburanti, gasolio alle stelle: perché costa di più

Mentre i costi aumentano, il gasolio supera la soglia dei due euro al litro facendo suonare nuovamente l'allarme per gli automobilisti

Dopo alcune settimane di tranquillità, ottenute principalmente grazie al taglio delle accise prorogato fino al prossimo 31 ottobre, il caro carburanti torna a far parlare di sé. Negli ultimi giorni, infatti, si registra una nuova risalita dei prezzi alle stazioni di rifornimento, con gli italiani che vedono ancora una volta avvicinarsi lo spettro dei rincari vissuti negli scorsi mesi. La situazione, infatti, sembra peggiorare di giorno in giorno e le auto potrebbero presto essere relegate nei parcheggi per far fronte a una spesa che, nel 2022, si somma alle numerose che ogni famiglia si trova costretta ad affrontare.

Caro carburante, quanto costa

Fare il pieno all’auto, così come per scooter e motociclette, è tornato a essere un vero e proprio incubo per gli italiani. Come riferito dal Quotidiano energia, infatti, il prezzo medio nazionale praticato per benzina e gasolio torna a salire e a far tremare gli italiani che, fino al 31 ottobre, potranno contare sullo sconto di 30,4 centesimi praticato al litro sul prezzo pagato alla pompa.

Nello specifico, secondo le ultime rilevazioni, il prezzo medio nazionale praticato della benzina in modalità self è tornato sopra 1,7 euro a 1,701 euro al litro (1,691 il dato precedente), con i diversi marchi compresi tra 1,685 e 1,715 euro al litro (no logo 1,686). Il prezzo medio praticato del diesel self si posiziona invece a 1,872 euro al litro (contro 1,840), con le compagnie tra 1,861 e 1,893 euro al litro (no logo 1,855). I prezzi praticati del Gpl si posizionano tra 0,788 a 0,806 euro al litro (no logo 0,782). Infine il prezzo medio del metano auto si colloca tra 2,784 e 3,392 (no logo 2,806).

Il gasolio in modalità servito, invece, ha superato, nei valori medi, i 2 euro al litro, in confronto al prezzo della benzina di 1,844 euro. Un vero e proprio salasso per chi ha vetture a gasolio e che, soltanto qualche mese fa, pagava di meno rispetto ai “cugini” a benzina (qui vi abbiamo raccontato di dove la benzina comincia a mancare).

Perché il gasolio costa di più della benzina

Il rincaro dei prezzi di diesel e benzina non può ovviamente lasciare indifferenti gli italiani che, a fronte del termine dello sconto del prossimo 31 ottobre, sono molto preoccupati per la situazione. Memori della stangata vissuta nei mesi passati a causa dello scoppio della guerra in Ucraina, infatti, milioni di automobilisti vedono avvicinarsi sempre di più lo spettro del costo di benzina e gasolio oltre i 2 euro che, senza un nuovo taglio delle accise, rischierebbe di mettere in seria difficoltà le tasche delle famiglie.

Ciò che sorprende, ancora una volta, non è tanto l’aumento dei prezzi quanto la differenza tra benzina e gasolio. Quest’ultimo, come detto, infatti, costa di più e i motivi dell’aumento del diesel sarebbero principalmente due. Da una parte c’è l’ovvio impatto della guerra in Ucraina, con gli impianti di raffinazione europea che sono maggiormente focalizzati sulla produzione di benzina e altri derivati del petrolio. La produzione del gasolio, lasciata invece alla Russia che produce circa il 60% di quello che necessita all’Europa, sono ora molto più difficoltose (qui vi abbiamo parlato dell’impennata dei prezzi del diesel).

Una seconda causa è poi da rintracciare nel particolare periodo dell’anno, in cui la domanda di carburante per la mobilità diminuisce mentre quella per riscaldamento e produzione di energia elettrica (in cui viene impiegato il gasolio) aumenta.