Se il 2022 è stato l’anno della consapevolezza, quello in cui, forse per la prima volta negli anni 2000, abbiamo dovuto davvero fare i conti con le risorse finite del pianeta e un’inflazione pericolosa innescata da una guerra in seno all’Europa, il 2023 sarà l’anno di un’ulteriore stangata, che non lascerà scampo.
Secondo le nuove stime del Codacons, rischiamo di spendere in media 2.435 euro in più a famiglia, proprio a causa dei rincari dei prezzi, che nell’anno appena iniziato non daranno tregua. Da notare che la cifra non tiene conto dei possibili aumenti delle bollette di luce e gas, il cui andamento dipenderà dal mercato dell’energia e dall’efficacia delle nuove misure sul price cap fissato in Europa e di quelle che il governo Meloni adotterà nei prossimi mesi.
La crisi energetica continuerà dunque a mordere, con conseguenze dirette sui prezzi al dettaglio e sulle tariffe dei servizi. Ma vediamo meglio nel dettaglio le stime del Codacons.
Benzina e diesel
In primis sono i prezzi di benzina e diesel, che dal 1° gennaio sono tornati a salire per effetto dello stop al taglio delle accise voluto da Meloni e dai suoi ministri, cui si aggiungono i rialzi delle tariffe autostradali, a risentire maggiormente della “botta” energetica. Quest’anno per muoverci in auto pagheremo in media 490 euro in più.
Sempre per quanto riguarda il comparto auto, le tariffe Rc, che hanno già iniziato negli ultimi mesi del 2022 a salire, sono destinate a crescere ulteriormente nel 2023, con un rincaro stimato in +18 euro a famiglia.
Prodotti alimentari
Ma a preoccupare sono anche i prezzi dei prodotti alimentari. Buona parte della filiera agricola è stata piegata. Il cibo, che rappresenta il consumo primario delle famiglie, nel 2023 dovrebbero far registrare un lento calo dei prezzi rispetto ai record attuali, ma rimarranno comunque su livelli elevati, determinando a parità di consumi un aumento di spesa stimato in circa +507 euro annui a famiglia, spiega il Codacons.
Mutui e banche
Una vera e propria stangata travolgerà tutti coloro che hanno un mutuo a tasso variabile: per effetto dei rialzi dei tassi decisi dalla Bce, cui si aggiungeranno altri rincari, i titolari di mutuo spenderanno circa 1.260 euro in più. In ogni caso è possibile passare gratis dal tasso variabile a quello fisso nel caso le rate siano troppo alte.
Per i servizi bancari si prevedono invece aumenti di scarsa entità, circa 9 euro a nucleo familiare.
IMU, TARI e le altre tasse locali
Altra sassata riguarda le imposte locali. IMU, TARI & co. peseranno decisamente di più sulle nostre tasche: la stima è di circa +45 euro a famiglia, per effetto delle decisioni di molti Comuni di alzare le tasse per recuperare le perdite subite nel 2022 a causa del caro-bollette.
Ristoranti e bar
Ristoranti e bar anche ci costeranno molto di più: il Codacons parla di quasi 76 euro a nucleo familiare. Significa che, molto probabilmente, dovremo rinunciare a qualche caffè e a qualche cena fuori in più.
Telefono e Internet
Anche le compagnie telefoniche stanno aggiornando i listini e comunicando modifiche delle condizioni ai propri clienti: tra telefonia fissa e mobile, prosegue il Codacons, la maggiore spesa annua si aggirerà attorno ai +30 euro a famiglia.
Bollette
Discorso a parte meritano, come dicevamo, le bollette, su cui pesano diverse incognite: nei mesi di gennaio e febbraio, con l’arrivo del freddo, le quotazioni dell’energia dovrebbero tornare a salire. Ma qualcosa farà – si spera – il nuovo meccanismo del price cap Ue.
Da non dimenticare che scade anche il blocco delle modifiche unilaterali dei contratti introdotta dal Dl Aiuti Bis, prorogato dal governo Meloni a giugno 2023, che assieme alla possibilità di aumentare i prezzi per i contratti in scadenza porterà ad una impennata delle tariffe di luce e gas sul mercato libero. In ogni caso con i nuovi rincari 2023, si pagheranno in primis di più benzina e autostrade.