Col 2023 arrivano nuovi rincari: ecco cosa pagheremo di più

Benzina, autostrade, bollette: ecco quanto dovranno sborsare gli italiani con l'arrivo del nuovo anno. Con previsioni per l'estate che non sembrano migliori

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Maurizio Perriello

Giornalista politico-economico

Giornalista e divulgatore esperto di geopolitica, guerra e tematiche ambientali. Collabora con testate nazionali e realtà accademiche.

Oltre alle speranze e ai buoni propositi, il nuovo anno porta però anche novità poco piacevoli. Tra queste spiccano senza dubbio i rincari che abbiamo imparato a conoscere già nelle prime 48 ore del 2023.

Gli aumenti, oltre agli ormai classici prezzi record del carrello della spesa e delle bollette energetiche (di cui abbiamo parlato qui), riguardano in particolare gli automobilisti. Oltre all’ormai conclamata stangata sui carburanti, dopo anni di relativo stallo arrivano anche pedaggi autostradali più pesanti.

Benzina e autostrade: i primi rincari del 2023

Per benzina e diesel gli aumenti sono scattati automaticamente dal primo gennaio, per via della scadenza a fine 2022 dello sconto sulle accise che era rimasto in vigore da nove mesi, dall’introduzione della misura da parte del Governo Draghi, poi prorogata dalla maggioranza guidata da Giorgia Meloni (qui vi diciamo dove conviene fare il pieno).

I rincari di questo inizio 2023 riguardano anche i pedaggi per chi viaggia in autostrada. All’inizio di ogni anno le tariffe vengono tradizionalmente aggiornate, ma negli ultimi quattro anni quasi non ce ne eravamo accorti. Dopo il crollo del Ponte Morandi, i pedaggi erano infatti rimasti pressoché invariati. Con l’arrivo del nuovo anno, invece, si è registrato il primo aumento dal 2018.

I prezzi dei carburanti

Il taglio delle accise era stato adottato a marzo 2022, subito dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, con un decreto ad hoc dell’amministrazione Draghi. Fino al 30 novembre 2022 il calo dei prezzi per benzina e gasolio è stato pari complessivamente di 30,5 centesimi di euro.

L’emergenza non si è però esaurita, spingendo il Governo a prorogare il taglio delle accise tramite l’approvazione del decreto Aiuti quater, estendendo la misura fino al 31 dicembre 2022 seppure con uno sconto più contenuto di 18,3 centesimi. Gli automobilisti hanno dunque visto scendere i costi al distributore, innescando però un effetto boomerang per lo Stato, che ha visto ridursi anche l’extra gettito che aveva permesso il taglio delle accise con annessa Iva.

Nelle prossime settimane è in arrivo un aumento medio generalizzato di tutti i prezzi di circa 18 centesimi al litro. Secondo il Codacons, l’aumento di spesa per chi farà il pieno sarà di 9,15 euro, che su base annua si traduce in un costo aggiuntivo di ben 219,6 euro.

I pedaggi autostradali: ecco di quanto aumentano

Gli automobilisti che a gennaio 2023 transiteranno nel circuito gestito da Autostrade per l’Italia vedranno subito aumenti nei pedaggi nell’ordine del 2%. Tariffe che sono destinate a salire ulteriormente in estate: a luglio aumenteranno infatti di un altro 1,34%.

Il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture guidato da Matteo Salvini esprime tuttavia moderata soddisfazione per quello che rischiava di essere un aumento “che sfiorava il 5%”. Gli incrementi sulle tratte interessate, secondo il vicepremier, “sono inferiori all’inflazione”. Non ci sarà alcun costo maggiorato invece sulle Autostrade A24/A25 Roma-L’Aquila Teramo e Diramazione Torano Pescara. Secondo il Mit, infine, il 50% delle arterie autostradali del Paese non presenta incrementi, poiché gli aggiornamenti delle tariffe sono graduali e con tagli rispetto alle previsioni.

Le bollette di luce e gas

Non poteva mancare infine il capitolo relativo alle bollette energetiche. Per l’elettricità, l’Arera parla di un calo di oltre il 19% nel primo trimestre, mentre per quanto riguarda il gas si assisterà a un’altra stangata sui prezzi. In attesa della comunicazione ufficiale, Nomisma stima un aumento mensile del metano del 20%.

Si attende (e spera) però un calo anche dei costi del gas, grazie all’approvazione del price cap adottata in sede Ue, con vantaggi sulle tasche dei consumatori che dovrebbero cominciare a vedersi a partire da febbraio.