Un’ulteriore proroga del taglio delle accise sui carburanti è in arrivo con il la risoluzione di maggioranza sul Def. La misura approvata a marzo per contenere l’impennate dei prezzi di benzina e gasolio sarà con tutta probabilità posticipata fino alla fine di giugno. Una decisione che sarà contenuta nel nuovo decreto con gli interventi sull’energia, atteso per la prossima settimana grazie al finanziamento dei 6 miliardi di spazio fiscale ricavati dal Def appena approvato da Camera e Senato.
Benzina, ipotesi proroga taglio delle accise: il nuovo intervento
La nuova proroga del taglio accise segue quella già disposta, tramite decreto ministeriale, fino al 2 maggio della misura che prevede il taglio delle accise sui carburanti di 25 centesimi e che diventa di 30,5 centesimi se si calcola anche l’Iva. Nel decreto in arrivo la scadenza dovrebbe essere rinviata al 30 giugno.
“Il disavanzo tendenziale della pubblica amministrazione è indicato al 5,1% per quest’anno scende successivamente fino al 2,7% del PIL nel 2025 – aveva comunicato il governo annunciando il Def. Gli obiettivi per il disavanzo contenuti nella NADEF sono confermati: il 5,6% nel 2022, in discesa fino al 2,8% nel 2025. Vi è quindi un margine per misure espansive (0,5 punti percentuali di PIL per quest’anno, 0,2 punti nel 2023 e 0,1 punti nel 2024 e nel 2025).
“Questo spazio di manovra – aveva fatto sapere Palazzo Chigi in una nota – sarà utilizzato dal Governo di Mario Draghi per un nuovo intervento con diverse finalità, in particolare per contenere il costo dei carburanti e dell’energia per famiglie e attività produttive”.
Dopo un mese di taglio delle accise, il provvedimento è pesato sui conti pubblici per circa 588 milioni di euro, 568 dei quali per la sola riduzione delle accise e 60 per gli effetti a cascata sull’Iva. Altri due mesi di proroga dovrebbero portare la spesa totale a 1,1 miliardi di euro.
Dal punto dei vista dei consumatori, l’intervento ha avuto degli effetti rilevanti sulle tasche delle famiglie italiane: secondo i dati della rilevazione settimanale del Ministero della Transizione ecologica, il prezzo della benzina è passato dai 2,184 euro del 14 marzo a 1,765 euro dell’11 aprile, registrando un calo del 19,2%.
“La dinamica dei prezzi dei carburanti resta un tema di primo piano su cui è massima l’attenzione del governo, che proseguirà, implementandola, nell’attività di monitoraggio, oltre che nella valutazione delle misure necessarie a calmierare i prezzi, fra cui la proroga del taglio delle accise disposta nell’ultimo decreto legge”, ha assicurato il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, durante il question time alla Camera.
Il responsabile del Mise ha assicurato “tutta la volontà e l’impegno per garantire la trasparenza dei prezzi di mercato al fine di evitare fenomeni speculativi” sui carburanti.
Benzina, ipotesi proroga taglio delle accise: i prezzi dei carburanti
Secondo l’analisi dei dati aggiornati al 21 aprile, sulle tariffe dei distributori comunicati dai gestori all’Osservaprezzi del Mise, il prezzo medio nazionale praticato della benzina al “self-service” cresce a 1,780 euro/litro (1,777 il valore precedente), con i prezzi delle diverse compagni che variano tra 1,759 e 1,800 euro/litro, mentre la media alle “pompe bianche” è di 1,770 euro/litro.
In crescita anche il prezzo medio del diesel in modalità “self” che arriva a 1,781 euro/litro (dal 1,776 del giorno prima), con valori compresi nella forchetta tra 1,774 e 1,789 euro/litro (no logo 1,776).
Per quanto riguarda la modalità “servito”, per la benzina il prezzo medio praticato va a 1,920 euro/litro (1,918 il valore precedente), con le stazioni di servizio dei grandi marchi che mostrano prezzi medi praticati tra 1,845 e 2,006 euro/litro (no logo 1,826). La media del diesel servito è a 1,922 euro/litro (contro 1,918), con i prezzi ai distributori delle compagnie compresi tra 1,863 e 1,997 euro/litro (no logo 1,833).