Benzina e diesel, cambia di nuovo tutto: segnatevi questa data

Il rialzo repentino dei prezzi dei carburanti allarma i consumatori. Le associazioni chiedono una nuova proroga del taglio delle accise, ormai prossimo alla scadenza

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Maurizio Perriello

Giornalista politico-economico

Giornalista e divulgatore esperto di geopolitica, guerra e tematiche ambientali. Collabora con testate nazionali e realtà accademiche.

L’andamento dei prezzi dei carburanti subisce un nuovo scossone. Col costo al distributore che è tornato a salire in maniera repentina, le associazioni dei consumatori hanno ribadito le loro preoccupazioni. Soprattutto se si considera a che a settembre scade la proroga del taglio delle accise disposta dal Governo.

Nuova stangata: i prezzi tornano a salire

La discesa dei prezzi registrata nelle ultime settimane aveva regalato un po’ di sollievo ai contribuenti, alimentando finanche buone speranze per il futuro. Gli effetti della crisi energetica, legata a doppio filo alla guerra in Ucraina, hanno però riportato incertezza nei listini, facendo schizzare nuovamente verso l’altro i prezzi alla pompa.

Secondo il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi, rispetto alle rilevazioni di un anno fa (26 agosto 2021), oggi un litro di benzina costa il 7% in più, mentre il diesel aumenta addirittura del +19,8%. Tradotto: un pieno di gasolio costa oggi 15 euro in più rispetto a un anno fa. Negli ultimi giorni sono stati infatti segnalati aumenti da parte delle compagnie di distribuzione sui prezzi raccomandati del diesel: Eni, Tamoil, IP e Q8 salgono di 2 centesimi (con Eni che rincara di 2 centesimi anche il prezzo raccomandato della benzina).

Modalità self

Stando ai dati di Quotidiano energia, il prezzo medio nazionale praticato della benzina in modalità self sale a 1,770 euro al litro (contro i 1,766 del dato precedente), con i diversi marchi compresi tra 1,756 e 1,781 euro al litro (no logo 1,764). Il prezzo medio praticato del diesel self schizza invece a 1,802 euro al litro (contro i 1,787 precedenti), con i marchi tra 1,797 e 1,810 euro al litro (no logo 1,792).

Modalità servito

Per quanto riguarda la modalità servito, per la benzina il prezzo medio praticato si attesta a 1,920 euro al litro (1,918 il dato precedente). La media del diesel, invece, registra 1,945 euro al litro (contro 1,932), con i punti vendita delle compagnie con prezzi medi praticati compresi tra 1,886 e 2,018 euro al litro (no logo 1,849).

Gpl e metano

Sul versante del Gpl, di norma meno caro degli altri carburanti, abbiamo assistito comunque a un incremento tutt’altro che trascurabile: la media indica 0,804 euro/litro (compagnie 0,809, pompe bianche 0,797).

Gli aumenti più consistenti, divenuti ormai insostenibili, riguardano però il metano. Al 26 agosto i prezzi medi praticati dalle principali compagnie oscillano tra i 2,438 e i 2,872 euro al chilo. Utilizzando gli strumenti di monitoraggio messi a disposizione dal Ministero dello Sviluppo Economico, si possono notare picchi a dir poco esorbitanti: in settimana a Roma sono stati raggiunti i 3,299 euro, mentre a Torino e Napoli i 3,999 euro/kg. Va ancora peggio a Bologna, dove il prezzo è decollato fino ai 4,299 euro/kg, e a Milano, dove si può arrivare a pagare addirittura 4,550 euro per un chilo di metano. La situazione più grave è però stata osservata a Verona, dove il costo è giunto addirittura a 5,249 euro al chilo.

Il taglio delle accise scade a settembre

Ad alimentare ulteriormente le preoccupazioni e le rimostranze dei consumatori contribuisce anche la “spada di Damocle” del taglio delle accise in scadenza. Il decreto Aiuti bis ha prorogato lo sconto di 30 centesimi delle accise sui carburanti fino al 20 settembre, attraverso lo stanziamento di 900 milioni di euro. Si tratta della quinta proroga da marzo, quando il governo Draghi aveva introdotto tramite decreto “uno sconto su benzina, diesel, Gpl e metano per autotrazione”.

Le associazioni dei consumatori sono ovviamente tornate a chiedere un’ulteriore proroga, per evitare che famiglie e imprese in autunno vadano incontro a una nuova stangata. Che potrebbe rivelarsi letale, anche per via degli effetti diretti sui listini al dettaglio dei beni trasportati, a partire dagli alimentari.