Benzina e diesel, prezzi ancora giù: cosa succede se tornano sopra i 2 euro

Matteo Salvini annuncia interventi in caso i prezzi dei carburanti aumentino come nell'estate scorsa. Ecco quanto costano adesso benzina e gasolio

Pubblicato: 8 Febbraio 2023 19:30

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Maurizio Perriello

Giornalista politico-economico

Giornalista e divulgatore esperto di geopolitica, guerra e tematiche ambientali. Collabora con testate nazionali e realtà accademiche.

Da un lato l’allarme stangata che si profila all’orizzonte (di cui avevamo parlato qui), dall’altro il lento ma costante calo dei prezzi, come certificato anche dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. La parabola dei carburanti in Italia sembra ancora sospesa tra instabilità del presente e incertezza per il futuro (qui abbiamo parlato delle super multe per i gestori che non espongono i prezzi).

Ciò che sembra certo è comunque il ribasso dei costi al distributore, in particolare per quanto riguarda il diesel. E il tutto nonostante un forte rimbalzo delle quotazioni internazionali. Ma quanto durerà? Cosa farà il Governo se il prezzo della benzina tornerà sopra i 2 euro?

Di quanto sono scesi i prezzi di benzina e diesel

Recependo i tagli decisi in questi giorni, sulla rete italiana i prezzi alla pompa continuano dunque a scendere: da IP (-2 centesimi sul diesel) a Tamoil (-1 centesimo sulla benzina e -2 centesimi sul diesel).

Modalità self

Stando all’analisi di Quotidiano Energia dei dati comunicati dai gestori all’Osservaprezzi del Ministero, aggiornati alle 8 del 7 febbraio, il prezzo medio praticato della benzina in modalità self è 1,871 euro/litro (contro 1,873 euro/litro delle rilevazione precedente), con i diversi marchi compresi tra 1,866 e 1,878 euro/litro (no logo 1,872). Il prezzo medio praticato del diesel self è 1,882 euro/litro (contro 1,891), con le compagnie tra 1,871 e 1,891 euro/litro (no logo 1,883).

Modalità servito

Per quanto riguarda la modalità servito per la benzina il prezzo medio praticato è 2,014 euro/litro (contro 2,016 euro/litro della rilevazione precedente), con i diversi marchi compresi tra 1,954 e 2,079 euro/litro (no logo 1,925). La media del diesel servito è 2,028 euro/litro (contro 2,036), con i punti vendita delle compagnie con prezzi medi compresi tra 1,964 e 2,083 euro/litro (no logo 1,935). I prezzi praticati del Gpl si posizionano tra 0,795 e 0,827 euro/litro (no logo 0,798). Il prezzo medio del metano auto si colloca invece tra 1,923 e 2,160 (no logo 2,028).

Cosa farà il Governo Meloni se i prezzi saliranno?

“Se il prezzo torna a salire sopra i 2 euro, interverremo“. Così il ministro e vicepremier Matteo Salvini ha riassunto la strategia del Governo nel caso in cui i prezzi dei carburanti tornino a salire troppo, superando la soglia dei 2 euro al litro. Si potrebbe tornare insomma al taglio delle accise, la cui mancata proroga ha fatto piovere molte polemiche sull’Esecutivo nelle scorse settimane.

Secondo il segretario della Lega, “la scelta fin qui è stata se confermare il taglio delle accise o intervenire su bollette e stipendi. Abbiamo scelto la seconda strada, per aiutare gli stipendi fino a 25mila euro, che quest’anno saranno rivalutati fino a 500 euro in più, e le pensioni minime”. Se però i prezzi raggiungeranno di nuovo i picchi dell’estate 2022, l’Esecutivo dovrà intraprendere anche l’altra via.

Lo sconto deciso dal Governo Draghi era di 30,5 centesimi al litro e costava allo Stato circa un miliardo di euro al mese. Troppo, per la situazione attuale. Più probabile che si opti per uno sconto più contenuto, intorno ai 15 centesimi al litro.

Quando potrebbe tornare il taglio delle accise

In presenza di un aumento eventuale del prezzo del greggio e, quindi, del relativo incremento dell’Iva in un quadrimestre di riferimento, il Consiglio dei ministri aveva già stabilito che “il maggiore introito incassato in termini di imposta dallo Stato possa essere utilizzato per finanziare riduzioni del prezzo finale alla pompa“.

L’appuntamento per una discussione concreta sul tema a livello istituzionale si avrà probabilmente a fine marzo, dopo le elezioni regionali e soprattutto quando scadranno gli aiuti di Stato sul fronte energetico.