Vacanze, il costo del carburante è in lieve calo, ma viaggiare in macchina costa troppo

L'estate 2024 porta un leggero calo nei prezzi del carburante, ma viaggiare in auto resta costoso per gli automobilisti italiani

Foto di Francesca Secci

Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

L’estate 2024 si prepara a riservare sorprese non solo per le destinazioni da sogno, ma anche per il portafoglio degli automobilisti italiani. Assoutenti, associazione a difesa dei consumatori, ha messo a confronto i costi di viaggio tra auto e treno su alcune delle tratte più battute dai vacanzieri.

Il quadro che ne emerge è tutt’altro che rassicurante per chi preferisce le quattro ruote: nonostante una lieve flessione dei prezzi del carburante rispetto all’anno scorso, i costi complessivi dei viaggi in auto restano elevati, facendo vacillare il primato dell’auto come mezzo di trasporto economico e conveniente.

Costo del carburante: un alleggerimento apparente

Secondo gli ultimi dati rilasciati dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase), la benzina ha visto un calo di prezzo del 4,7% rispetto ad agosto 2023, attestandosi a 1,851 euro al litro. Una notizia positiva? Non proprio. Questo si traduce infatti in un modestissimo risparmio di appena 4,5 euro per un pieno. Anche il gasolio segue la stessa tendenza, con un prezzo medio di 1,730 euro al litro, in calo del 5,6%, che consente di risparmiare poco più di 5 euro a pieno. Un sollievo economico che rischia di sembrare un’illusione ottica, considerando le cifre necessarie per affrontare le distanze chilometriche di alcune tratte estive.

Il salasso delle vacanze su quattro ruote

Assoutenti ha analizzato le spese per alcune delle rotte estive più popolari, e i numeri parlano chiaro: percorrere 1.588 chilometri da Torino a Palermo costa in media 392 euro di benzina. A questa cifra, occorre sommare una spesa di 175,6 euro di pedaggio autostradale, raggiungendo un totale di 567,6 euro.

E non finisce qui: per un viaggio di andata e ritorno da Torino a Reggio Calabria, la spesa totale ammonta a 491 euro – di cui 336 euro per il carburante e 155 euro per i pedaggi. Anche la tratta da Milano a Catania richiede un esborso considerevole di 462 euro, mentre da Bolzano a Lecce la spesa complessiva è di 411 euro. In questo scenario di rincari, l’unica nota relativamente positiva arriva dal percorso Roma-Cosenza, il cui costo è di 128 euro per la benzina e 35,8 euro per i pedaggi.

Il treno: una soluzione di compromesso?

Così com’è la situazione, il treno si presenta apparentemente come una soluzione potenzialmente più economica e meno stressante. Sebbene le spese per i biglietti non siano trascurabili, il treno permette di viaggiare senza le preoccupazioni legate ai costi del carburante e dei pedaggi autostradali. Ad esempio, il costo di un biglietto di andata e ritorno da Milano a Salerno può raggiungere i 426 euro, mentre il viaggio da Milano a Catania si attesta sui 372 euro. Un’altra tratta esaminata, da Torino a Reggio Calabria, costa 322 euro per il biglietto a/r.

Si tratta di prezzi comunque folli, considerando tre fattori: normalmente queste tratte costano molto meno, ci sono numerosi ritardi dei treni nelle ultime settimane e aggiungendo poco di più si eguaglia il costo di utilizzare la macchina. In ultima analisi, in ogni caso, i treni portano nelle maggiori città e località turistiche, mentre raggiungere il mare o la casa vacanze potrebbe non essere così semplice, e bisognerebbe sommare mezzi di trasporto accumulando ore quotidiane, tra attese e coincidenze.

Una cosa è certa: non esiste più la vacanza low-cost di una volta.