L’Ue sulla scia italiana, compagnie aeree nel mirino: aperta un’indagine

L'Italia esulta nel vedere l'Unione europea analizzare l'operato delle compagnie aeree: l'intervento da Bruxelles potrebbe però essere meno incisivo di quanto sperato

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Pubblicato: 7 Novembre 2023 13:00

Il comportamento delle compagnie aeree è sempre più sotto la lente d’ingrandimento. Si moltiplicano le discussioni politiche in merito, per la gioia dei consumatori, che da anni lamentano le strategie attuate, a loro discapito. Da Bruxelles ha inizio un’indagine sull’aumento delle tariffe aeree avviato in tutt’Europa. Nel corso dell’estate sono state evidenziate maggiorazioni fino al 30%, garantendo profitti straordinari per i vettori. In Italia, intanto, si registra un certo entusiasmo: “Europa si muove sulla rotta indicata da noi”.

Ue, indagine caro voli

Ad annunciare l’indagine che Bruxelles intende condurre sul caro voli, è stata Adina Valean, commissaria Ue ai Trasporti. Intervistata dal Financial Times, ha svelato come l’intenzione sia quella di ottenere una spiegazione dettagliata del processo di valutazione dei costi.

Un intervento che non mira, però, a scatenare una sorta di conflitto, spiega, considerando come questo sia un mercato funzionante. Al tempo stesso, però, è necessario tutelare gli utenti, che si ritrovano a pagare costi legati ai bagagli, per i quali l’Ue vuole vederci chiaro, e tariffe esorbitanti, a fronte di altri irrisorie, con una manciata di giorni di differenza.

A scatenare tutto ciò è però principalmente la preoccupazione che il caro voli possa travolgere in pieno le regioni periferiche, con sguardo rivolto soprattutto alle isole, che vedono nel trasporto aereo il principale messo di collegamento con il Continente.

In parole povere, non parleremmo di “alta stagione” se i costi di determinati servizi non fossero maggiorati in certe fasi dell’anno. Non sembra però esserci un freno al margine di guadagno dei vettori, in grado di aumentare una data tariffa di viaggio del 2-300% da un giorno all’altro, ben consci delle generali abitudini dei consumatori. Un esempio, tornare a casa da un breve weekend di vacanza il lunedì avrà quasi sempre un costo enormemente maggiore rispetto al giovedì. Ciò per gli ovvi impegni lavorativi d’ufficio.

Un intervento limitato

In Italia, come detto, si respira un clima di grande soddisfazione. Il ministro per il Made in Italy Adolfo Urso si è così espresso: “Bruxelles si muove sulla rotta indicata dall’Italia, a tutela degli utenti e contro il caro voli. Avanti, insieme, per un servizio migliore, in trasparenza e nel rispetto delle regole”.

Il nostro Paese ha già avviato un vero e proprio scontro con la celebre compagnia lowcost Ryanair. Quest’ultima è apertamente schierata contro il tetto ai prezzi italiano. In questo confronto, però, l’Ue non è un alleato, non realmente.

Non ci sarà alcun intervento sul libero mercato, considerando come l’esecutivo non possa agire come “regolatore nella microgestione dei prezzi”. Resta però la pressione attuata, che si spera possa condurre a conseguenze pratiche, dal momento che si intende far rientrare le pratiche dei prezzi nei principi cardine comunitari. La connettività non dev’essere ostacolata, dunque, e le compagnie dovranno spiegare le proprie ragioni.

Codacons parla di vittoria dei consumatori ma, come detto, risulta difficile pensare che la verifica Ue possa avere un impatto imponente nel mondo pratico. Di certo, però, si tratta di un passo importante e soprattutto di una presa di coscienza di un malessere generalizzato in Europa. Assoutenti parla di gesto concreto e immediato dell’Ue, per poi augurarsi delle purtroppo improbabili “sanzioni esemplari verso le compagnie aeree scorrette, che hanno adottato strumenti atti a speculare sui viaggiatori”. Le parole di Valean, purtroppo, non garantiscono il tipo di battaglia che dall’Italia vorrebbero veder intrapresa.