Superbonus, quanto conviene davvero? L’impatto economico sui consumi

L’abbattimento del fabbisogno energetico medio stimato è del 51%, il risparmio energetico medio stimato è del 46%, merito del salto della classe energetica

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Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

L’Ufficio Studi Gabetti e Gabetti Lab hanno condotto un’analisi sull’impatto del Superbonus 110%. L’obiettivo principale è stato quello di quantificare, attraverso l’analisi di 986 condomini (34.705 unità) che hanno deliberato interventi di riqualificazione energetica, il relativo risparmio dal punto di vista economico. In secondo luogo, è stato stimato l’impatto ambientale dei lavori effettuati su 186 condomini in termini di risparmio energetico e riduzione delle emissioni di CO2.

L’interesse verso il Superbonus 110%

Nel corso del primo semestre del 2022, l’interesse verso il Superbonus 110% da parte di operatori del settore e beneficiari è cresciuto esponenzialmente. La conferma arriva dai dati Enea che evidenziano come, nel periodo compreso tra gennaio 2022 e agosto 2022, il numero di progetti asseverati è aumentato di quasi tre volte.

Tra le diverse tipologie di edifici ammessi alla detrazione, i condomini sono quelli che più di altri ne hanno beneficiato. Per i 37.838 progetti in condominio asseverati (circa il 12,3% del totale edifici), l’investimento generato ammonta a 22 miliardi di euro, circa il 43,3% del totale. Dei 37.838 progetti asseverati in condominio (circa il 12,3% del totale edifici), l’investimento generato ammonta a 22 miliardi di euro, circa il 43,3% del totale. Seguono gli edifici unifamiliari, che a fronte di 178.785 progetti asseverati hanno generato un investimento di 20 miliardi (39,6% sul totale), e le unità immobiliari funzionalmente indipendenti che, dei 90.562 progetti asseverati hanno generato 8,7 miliardi di investimento (17,2%).

L’impatto economico

Il totale degli importi deliberati per i lavori è di 2.087.751.955 euro, di cui una quota residua del 2% riguarda interventi di ristrutturazione edilizia non legati all’efficienza energetica.

Per quanto riguarda gli interventi di riqualificazione energetica, il 92%, pari a 1.921.630.658 euro, riguarda gli interventi di isolamento termico delle superfici opache verticali, orizzontali e inclinate (cappotto termico) che interessano l’involucro degli edifici, mentre circa il 6%, pari a 118.567.091 di euro, gli interventi di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernali (generatori di calore).

Sul fronte della modalità di pagamento, sommando i lavori previsti per tutti i 986 condomini, è prevista una cessione del credito di imposta pari a 2.052.052.647 di euro (compreso quello previsto per la ristrutturazione edilizia), e un residuo a carico del condominio pari a 35.699.308 di euro. In termini percentuali, significa una cessione complessiva dell’98% degli importi lavori e un residuo a carico dei condomini del 2%.

Risparmio energetico e riduzione della CO2

Dei 986 condomini, 186 (per un totale di 7.818 unità immobiliari) sono stati analizzati al fine di estrarre delle statistiche relative a:

  • risparmio energetico medio e riduzione media di emissioni di CO2 per unità abitativa
  • percentuali medie di abbattimento della trasmittanza termica per i diversi componenti dell’involucro edilizio (pareti, coperture, pavimenti, serramenti)
  • riduzione del consumo di gas

L’abbattimento del fabbisogno energetico medio stimato per i condomini analizzati, che vedono un totale di 1.229.817 mq di isolamento termico, è del 51%, mentre la percentuale di risparmio energetico medio stimata è del 46%. A confermare questi valori positivi vi è anche il salto di classe energetica medio che è stato stimato intorno a 3.

Altro aspetto positivo, la riduzione del consumo di gas. Partendo dalla stima del consumo di gas complessivo dei condomini ante-operam, l’abbattimento stimato del consumo al mc di gas post-intervento è del 38%.

In termini di risparmio di gas utilizzato per riscaldare le abitazioni e per la produzione di acqua calda, si stima che i costi annuali di utilizzo gas siano ridotti del 43% per i 186 edifici del campione.

Il rendimento medio stagionale della caldaia migliora anche grazie agli interventi di ristrutturazione energetica. Dall’analisi dei dati si nota che tali interventi, consentono un aumento del rendimento che raggiunge il 94%. Riduzioni che hanno un impatto notevole sia in termini di risparmio economico in bolletta e nei costi condominiali, sia in termini di incremento del valore di mercato dell’immobile.

Il terzo e ultimo dato estrapolato è quello che riguarda il risparmio sulle emissioni di CO2. Dei 186 condomini analizzati, è stato stimato un risparmio che si aggira sul 50%.

Il dettaglio sul credito d’imposta

Su 986 condomini che hanno beneficiato del Superbonus 110%, il 29% è riuscito a beneficiare di un credito d’imposta al 110%. Segue il 45% del campione i cui progetti hanno generato un credito d’imposta che oscilla tra il 96 e il 99%, quindi il 17% tra il 91 e il 95% e, infine, l’6% tra l’81 e il 90%. Pertanto, delle spese sostenute per la riqualificazione energetica, il 74% dei condomini del campione analizzato ha effettivamente sostenuto una spesa che va da 0 al 4%, mentre il 26% ha sostenuto una spesa tra il 5% e il 29%.