Traghetti, quanto costa partire: uno stipendio per raggiungere le isole

Aumento vertiginoso dei costi dei traghetti per Sardegna e Sicilia: ecco la spesa prevista per una famiglia tipo italiana

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Tutti abbiamo bisogno di vacanze e, ormai per convenzione, quasi tutti staccano la spina ad agosto (al massimo a luglio o settembre). Si va ovviamente a caccia del bel tempo e partire “fuori stagione”, ricercando il caldo quando sulle nostre coste è inverno, costa fin troppo.

È però ormai evidente che anche il nostro stile di vacanza ormai classico, per così dire, non è di certo economico e alla portata di tutti. Andare in vacanza è sempre stato un lusso, certo, ma oggi l’inflazione e la speculazione hanno aperto la strada a nuove vette allarmanti.

Quanto costa un traghetto per le isole italiane? Una famiglia può arrivare a investire uno stipendio soltanto per potersi assicurare il trasporto. Se il solo accesso al luogo di vacanza è tanto caro, è chiaro come il sistema vada ripensato e si necessiti di controlli e tutele.

Costo traghetti al rialzo

I numeri dei prezzi dei traghetti sono allarmanti, a dir poco. A fornirli è uno studio di Adicosum Sardegna, che evidenzia come tale mezzo di trasporto vada a inserirsi di diritti nel vasto elenco degli aumenti a scapito delle famiglie italiane. Di seguito riportiamo il dettaglio di questa situazione allarmante:

  • Civitavecchia-Olbia – Questa è la tratta più cara in Italia, con la simulazione di Adiconsum che ha previsto la partenza alla sera del 16 agosto e il ritorno sabato 24 agosto. Con poltrona all’andata e posto libero al ritorno, una famiglia con due bambini, e auto al seguito, dovrebbe calcolare una mole di spesa di 1.324 euro. Cifra che sale a quota 1.640 euro in caso di cabina interna (necessaria in caso di bambini piccoli);
  • Genova-Olbia – Prendendo in considerazione un viaggio in cabina, una famiglia composta da due genitori e altrettanti figli dovrà spendere 1.483 euro;
  • Genova-Porto Torres – Una simulazione con andata in cabina e ritorno in poltrona evidenzia una spesa per una famiglia tipo di 1.323 euro;
  • Piombino-Golfo Aranci – Il viaggio in traghetto, con andata e ritorno in cabina, costa a una famiglia con due figli 1.094,50 euro;
  • Livorno-Palermo – La Sardegna è cara e la Sicilia non è da meno. Per quanto si parli di crisi turistica connessa alla questione idrica, il costo di questa tratta, con andata in cabina e ritorno in posto libero, è di 1.099 euro per una famiglia di quattro elementi;
  • Genova-Palermo – Partendo dalla Liguria il costo sale a 1.210 euro, prevedendo per una famiglia tipo andata in cabina e ritorno in posto libero;
  • Napoli-Palermo – Facile capire come convenga attendere le offerte dei voli, magari non ad agosto, per raggiungere il territorio siculo. Una famiglia di quattro persone spenderà infatti 922 euro in questo caso, con andata e ritorno in cabina;
  • Napoli-Lipari – Senza possibilità di prenotare una cabina, il costo è di 934 euro;
  • Napoli-Stromboli – Unicamente in posto libero, una famiglia di quattro persone dovrà spendere 887 euro.

Il motivo dell’aumento dei prezzi

Poste in evidenza le tariffe, è naturale chiedersi quale sia la ragione di tale aumento. Quest’ultimo è il frutto di un processo nel corso degli anni, certo, ma dal 2023 a oggi il settore vacanziero ha rivisto al rialzo tutte le proprie tariffe, con svariati miliardi di guadagni extra previsti.

In merito si è espresso il presidente di Adiconsum, Giorgio Vargiu: “Non bastava il caro-voli, il caro-autonoleggio e il caro-taxi. All’elenco si aggiunge anche il caro-navi, così da completare il quadro terribile dei costi dei trasporti per la Sardegna e in Sardegna. La situazione ci appare quanto mai allarmante. L’esplosione delle tariffe non è giustificata da un reale aumento dei costi per la produzione del servizio di trasporto navale”.

Secondo tale analisi, dunque, si aumenta puramente in nome della speculazione. Un processo che gli italiani ben conoscono, purtroppo. Basti pensare agli innalzamenti delle tariffe delle bollette di luce e gas.

Si tratta però di un cane che si morde la coda. Se il solo accesso alla Sardegna e alla Sicilia è tanto caro, le famiglie avranno a disposizione meno denaro da spendere nelle attività locali del territorio. Ciò rappresenta un danno enorme per il tessuto sociale.

Una polemica non nuova, ma sempre necessaria. Fa eco Federalberghi Isole di Sicilia, che da due anni evidenzia un rincaro netto sulle tratte operate in convenzione statale. Si è raggiunto ormai un innalzamento del 56% rispetto ai costi originari.

A oggi inutili le segnalazioni, ripetute, al ministero dei Trasporti di Matteo Salvini, così come al presidente di Regione Renato Schifani. Ecco le parole di Christian Del Bono, presidente di Federalberghi Isole di Sicilia: “Impensabile avere un importo fisso per 12 anni di convenzione, senza che sia adeguato ai maggiori costi di gestione, con l’unica soluzione rappresentata dalla riduzione delle corse e dall’aumento delle tariffe”.