Il 2022 dei supermercati italiani si è concluso in positivo, con numerosi ricavi e una crescita per la Gdo del nostro Paese. È quanto emerge dalla nuova edizione dell’Osservatorio sul settore in Italia e a livello internazionale elaborato dall’Ufficio studi di Mediobanca che ritrae un comparto a prevalenza alimentare che aggrega i dati economici e finanziari di 130 aziende nazionali e 31 maggiori player internazionali per il periodo 2017-2021. I dati dei grandi retailer internazionali quotati infatti indicano vendite nel 2022 in aumento del 7,8%.
Gdo in crescita in Italia
Per la grande distribuzione organizzata (Gdo) italiana è attesa invece una crescita delle vendite nel 2022 del 6,7% con l’ebit margin in calo all’1,4% dal 2,4% del 2021. Questa fotografia sottolinea l’importanza della Gdo, buon osservatorio di quanto si è visto sui mercati in quest’ultimo biennio.
Mentre l’inflazione minaccia la tenuta della domanda, in calo del 6% a gennaio 2023, erodendo il potere di acquisto dei consumatori nonostante per il 2023 si preveda un ulteriore incremento delle vendite del 2,8%, gli italiani sono sempre più andati alla ricerca di opportunità di risparmio spingendosi verso prodotti a marchio del distributore (Mdd) che raggiungono nel 2022 vendite pari a 12,8 miliardi (+9,4% sul 2021) e il canale dei discount proiettati oltre il 22% del mercato (17,4% nel 2017).
Quali sono i supermercati che guadagnano di più
Dallo studio emerge poi una chiara classifica di quelli che sono le catene che negli ultimi anni, tra il 2017 e il 2021, hanno conquistato più utili. Le regine assolute, in Italia sono Eurospin ed Esselunga, con la prima che ha utili cumulati pari a 1.286 milioni ed Esselunga che segue a 1.195. Eurospin è anche sul podio internazionale come seconda per Roi, ovvero ritorno sugli investimenti nel 2021, dietro alla sola Target e davanti a WalMart. Tornando agli utili cumulati, dietro a Eurospin ed Esselunga ci sono VéGé a 1.078 milioni e Selex (1.056 milioni).
Tra gli altri, Carrefour ha cumulato perdite per 766 milioni, Coop per 410 milioni e Penny Market per 43 milioni. Eurospin è anche sul podio internazionale come seconda per Roi, ovvero ritorno sugli investimenti) nel 2021. Coop Alleanza 3.0 è invece la maggiore cooperativa italiana con vendite nel 2021 pari a 4.301 milioni, seguita PAC 2000 A (Conad) a 3.921 milioni e Conad Nord Ovest a 2.671 milioni che precede Unicoop Firenze a 2.349 milioni.
Le aziende della Distribuzione Organizzata con fatturato superiore a 500 milioni sono invece 25: dal gruppo Unicomm con 2.413 milioni, alla Migross con 509 milioni. Il gruppo Arena, invece, presenta l’indice di redditività del capitale investito (Roi) migliore nel 2021, pari al 23,4%, seguita da altri 13 gruppi con indici in doppia cifra.
Il maggiore incremento di fatturato nel 2021 è stato realizzato da Abbi Holding (+34,1%), che stacca di netto i Supermercati Tosano Cerea, in crescita del 14,9%, la Mega Holding (Megamark), del 12,2%, e la Retail Evolution Holding (Iperal) dell’11,2%. In aggregato i 25 operatori fatturano 26,7 miliardi e sono cresciuti nel 2021 del 4,1%, segnando un Roi medio del 7,6%.
Positiva anche l’esperienza dell’online, con una crescita del +10,5%, ma comunque fermo intorno al 3% del fatturato complessivo. La concentrazione del mercato italiano è stabile: la quota di mercato dei primi cinque retailer è pari al 57,1%, restando al di sopra di quella della Spagna (49,8%), ma lontana da Paesi Bassi (80,1%) Francia (78,4%), Gran Bretagna (75,4%) e Germania (75%).